La Dott.ssa Liliana Cori, dell’Istituto
di Fisiologia Clinica presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha
pubblicato un libro che risponde a molte domande e che sembra particolarmente
attagliato a dare risposte ai problemi suscitati e ingigantiti dall’inceneritore
di Montale.
Verrà presentato a Roma e poi a
Taranto. Ma è reperibile nelle librerie. E dovrebbero leggerlo anche quelli
che, sull’inceneritore di via Tobagi, hanno mantenuto e mantengono bassi
profili…
«Se fossi una pecora verrei abbattuta?» È la domanda di una donna a cui abbiamo chiesto di donare
un po’ del latte con cui stava allattando il suo bambino.
Volevamo misurare la diossina, i
metalli e altri inquinanti dell’ambiente.
Ma a cosa servono queste analisi,
perché si fanno, quante se ne fanno e dove?
In «Se fossi
una pecora verrei abbattuta?» (in tutte le
librerie, edito da Scienza Express edizioni), Liliana Cori prova a spiegare
molti di questi aspetti con un linguaggio semplice, perché tutti possano capire
come e perché la persona può diventare un vero e proprio termometro per
misurare la qualità dell’ambiente e le possibili risposte dell’organismo umano.
E quali sono le paure dei cittadini, le
difficoltà dei ricercatori e le possibilità di azione nella prospettiva di un
dialogo e di una decisione condivisa, che utilizzi al meglio i risultati della
ricerca?
Il 21 gennaio a Roma, al Centro di
cultura ecologica di via Fermo Corni (Viale Kant) alle 10:30 il libro sarà
presentato. «Se fossi una pecora verrei abbattuta?» viene presentato con l’autrice Liliana Cori, da Giorgio
Nebbia ed Elena Gallasse.
Il 25 gennaio a Taranto, ore 17, alla
Libreria Gilgamesh, Via Oberdan, 45/a, con l’autrice Liliana Cori, ne discutono
Fabio Matacchiera, Annamaria Moschetti e Carmen Motolese, presenta Alessandro
Marescotti.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 19 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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