martedì 31 gennaio 2012

VIETATO SPORGERSI DAL FINESTRINO


PISTOIA. Chissà quante critiche mi tirerò addosso stamattina.
Mi diranno, quei politically correct che sono i Pd ortodossi,
1. che sono un ottuso;
2. che non conosco il Bertinelli;
3. che mi baso solo sulle chiacchiere e su quello che leggo sui giornali;
4. che pecco della presunzione del mestiere che ho fatto (e che in moltissimi casi è molto limitante: guardate per esempio il Governo dei Prof…);
5. che sono prevenuto e partigiano;
6. che dovrei riflettere di più e… vattelappésca.

Insomma, oggi che ha smesso di predicare la Santa Romana Chiesa, si sono messi a predicare loro. Che palle!
Aprite, invece, i giornali di stamattina e date una rapida occhiata.
Siamo all’ovazione (che non è il lancio delle uova al defunto Scalfaro); siamo all’apoteosi del vincitore vittorioso e corteggiato da tutti – forse perché tutti si aspettano di essere sollevati in più spirabil aere (direbbe Manzoni) dalla mano che vien dal cielo.
Bellissima e profonda una battuta di Antonio Nardi a proposito del processo della Santona (vedi): tutti gli asini sono buoni a stare con chi vince. E, per favore, non fatemi responsabile anche di quello che non ho detto io: io mi limito solo ad approvare questa ‘massima eterna’.
E ora  sono pronto a scatenare l’ira dei ragazzi pon pon di stretta osservanza samuelica perché, da buon “turbatore, provocatore, di parte, squilibrato, politically scorrect molto assai”, osservo a chi Bertinelli ha riservato la sua prima e più riverente riverenza nel dopo-votazione.
Il suo impegno – lo dichiara in piazza – è per la Breda: priorità assoluta.
Si capisce. Non potrebbe fare diversamente.
Di solito quando uno riceve un miracolo e lascia un ex-voto nel santuario, la tavoletta, il cuore d’argento, la catenina, il ciondolino, la stampella o quel che vi pare, vengono sistemati nel tempio del Dio che lo ha salvato.
E giustamente Bertinelli non può che parlare di Breda, perché da lì è molto verisimilmente venuto, per quanto possibile, un massiccio contributo al suo impiego come diadoco-successore di Berti.
Politically correct ortodossi di Bertinelli, non affannatevi tanto a ricoprirmi di insulti, improperi e sputi in faccia; a volermi insegnare la correttezza a tutti i costi; a richiamarmi al dovere, all’etica e alla dottrina sociale della Chiesa: lo so che, contrariamente al vostro Beniamino – che stamattina sorride benevolo e tende la mano misericordiosa agli sconfitti come un Cesare con i suoi avversari battuti –, io sono un infido, uno che scrive in malafede e un vero pubblicano. Risparmiate le vostre energie.
Che potrebbero tornarvi estremamente utili se e quando l’operazione Breda non dovesse andare a buon fine (ovviamente solo dopo che ci sono state le elezioni di primavera…)
1. se Bersani (al quale Samuele ha scritto: e ce lo ha fatto ben sapere) non ‘potesse’ fare un accidente perché de minimis non curat praetor;
2. se il Governo – che è quello dei tagli e delle accettate, anch’esse accette di buon grado, perché necessarie, dai politically correct ortodossi – rispondesse picche;
3. se l’operazione Rossi-Bertinelli alla lunga si rivelasse, in buona sostanza, solo un povero e strumentale specchietto per le allodole.
Quelle forze riservatele per allora e per ripetere, al vostro Beniamino, non solo la famosa frase degli antichi «Ricordati, Cesare che devi morire», ma anche quell’altra, assai più umile e concreta – nel suo minimale buonsenso –, che una volta era scritta sulle targhette sistemate sotto i finestrini apribili dei tradizionali treni costruiti dalla Breda: Vietato sporgersi dal finestrino
Edoardo Bianchini
P.S. – A proposito delle critiche e degli improperi… chi se ne frega?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 31 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. Beh, a questo punto perché non leva questo spazio dei commenti se non possiamo dire la nostra, ma solo la Sua?
    Arrivederci
    Nilo Benedetti

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.