sabato 21 gennaio 2012

BREDA. VERSO UN DURISSIMO EPILOGO


PISTOIA. La pagina che vedete non porta bene alla città.Non che Il Tirreno catalizzi le forze negative del momento. Quelle forze sono state catalizzate da anni – e si potrebbe dire da sempre – da una direzione politica dell’azienda pilotata dal P(artito) D(ominante) a Pistoia.
Davvero le aziende pubbliche sono state – come il matrimonio per l’amore – la bara per la nostra economia: tutti ci sono passati accanto, chi più chi meno; e tutti hanno allungato una mano per toccare il cadavere. Da quando era caldo e ancora dava speranze di reviviscenza, a oggi che ormai è freddato definitivamente.

Chi credesse che noi godiamo di questo, è solo persona stupida e in malafede.
Come abbiamo scritto anche in altro post, conosciamo personalmente il licenziamento e 4 anni di disoccupazione: sì, leggete bene, disoccupazione, e senza cassa integrazione come poteva capitare nell’industria. Dunque non possiamo essere felici per ciò che sta per capitare ad altri lavoratori dei quali abbiamo il massimo rispetto umano.
Del resto però non possiamo fare a meno di ricordare a tutti i lavoratori, della Breda e dell’indotto, quanti hanno messo le mani in pasta in tutto questo, più che pasticcio, troiaio. E fino al punto in cui la brillante mente di Scarpetti ha rovesciato addosso a lavoratori e sindacati (anche questo è comparso sui giornali, è documentato) ogni colpa dell’attuale situazione.
I lavoratori della Breda dovrebbero ripensare con la dovuta attenzione alla dinamica degli ultimi mesi, da prima dell’estate passata e fino a questi ultimi giorni.
E dovrebbero ricordare, oltre a tutto questo, i politici (Berti e Fratoni) al cancello; la presenza di Enrico Rossi al cancello; le chiacchiere dei politici pistoiesi e la loro assoluta inefficienza e incapacità di poter fare qualcosa di sodo e concreto.
Al cancello c’è stato anche Samuele Bertinelli che – se non ha potuto fare niente il potentissimo Vannino – figuriamoci cosa potrà fare lui, pur se affiancato e sostenuto da un Rossi che, di recente, ha detto che lui non crede che la Breda sarà venduta
I politici sono meravigliosi. Farfalle evanescenti.
Quelli di sinistra ancor più quando credono, pensano e stimano – cioè quando non hanno niente in mano e non sanno che altro fare che parlare a vuoto, come un disco rotto.
Cerchiamo, allora, di tenere i piedi per terra, per favore: e di affrontare il toro per quello che è e non per quello che vorremmo che fosse.
Finito il tempo delle vacche grasse, quando tutti i ‘partiti dominanti’ sfilavano intorno alla bara delle aziende pubbliche, sono iniziati i giorni della cinghia tirata.
Il Governo non farà nulla, anche se i sindacati strombazzano la solita solfa.

Anzi no. Il Governo farà solo l’atto di chiudere il coperchio della bara: tanto i politici, di Roma e di qui, non hanno problemi né di ristrettezze economiche né di disoccupazione – né per sé né per i figli.
e.b. blogger
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[Sabato 21 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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