martedì 31 gennaio 2012

OLTRE LO SPAZIO DI UN’EMOZIONE


di Luigi Scardigli

I quotidiani, spesso, sono già vecchi prima che arrivino in edicola; c’è un bombardamento mediatico, da qualche tempo, che quando si sfoglia il giornale, le notizie che vi si leggono, sono già arrivate: ci hanno già pensato la televisione e internet, a divulgarle.
Non tutto quel che si legge sui quotidiani però dura lo spazio di un’emozione, di uno scoop; non tutto ciò che qualche giornalista la sera prima ha scritto, la mattina dopo, con il sole alto, appartiene al passato. Ci sono cose che non muoiono, che non cadono nel dimenticatoio, che non vanno ad ingrossare gli archivi, come qualche indimenticabile articolo, che va ben oltre la circostanza, il contesto. E resta, soprattutto quando racconta dell’universo femminile.

È su questa falsariga che Patrizia Turini e Leonardo Ciardi si sono messi all’anima di impiantare Articolo femminile, sottotitolato analisi illogica della carta stampata – lo spettacolo teatrale patrocinato dal Ministero del lavoro, dalla Regione e dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana che andrà in scena domenica prossima, 5 febbraio, al “Francini” di Casalguidi (inizio spettacolo ore 21, prevendita Biblioteca Eden di Casalguidi e Teatro Manzoni, di Pistoia) –, cercando di dimostrare proprio questo: che qualcosa, di quello con il quale il giorno dopo si incarteranno verdure e scarpe riparate, non finisce.
A fare da crooner, in questa avventura, la bravissima e simpaticissima Daniela Morozzi, catapultata al successo dopo la sua felice partecipazione al serial televisivo “Distretto di Polizia”, instradata da un polistrumentista di rara bellezza ed efficacia, Stefano Cocco Cantini, che guiderà e accompagnerà l’attrice in questo percorso di eternizzazione.
Gli spunti, giornalistici, sono davvero molteplici, ma Turini e Ciardi ne hanno voluti prendere solo alcuni, in ostaggio, declinandoli a rappresentare tutto quello che le donne non dicono, o che sussurrano di proposito per non essere sentite.
Parola e storia, dunque, a Vittorio Zucconi, Consuelo Velzquez, Concita De Gregorio, Nando Dalla Chiesa, Cathy Freeman, Giovanni Maria Bellu, Roberto Saviano, Miriam Makeba, Italo Calvino, autori rispettivamente di pezzi che non sono andati dispersi o raccolti in fascicoli utili a editori e curiosi, ma rimasti nell’immaginario collettivo di qualcosa che non è morto con il sorgere del giorno dopo.

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[Martedì 31 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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