di Luigi Scardigli
I quotidiani, spesso, sono già vecchi
prima che arrivino in edicola; c’è un bombardamento mediatico, da qualche
tempo, che quando si sfoglia il giornale, le notizie che vi si leggono, sono
già arrivate: ci hanno già pensato la televisione e internet, a divulgarle.
Non tutto quel che si legge sui
quotidiani però dura lo spazio di un’emozione, di uno scoop; non tutto ciò che
qualche giornalista la sera prima ha scritto, la mattina dopo, con il sole
alto, appartiene al passato. Ci sono cose che non muoiono, che non cadono nel
dimenticatoio, che non vanno ad ingrossare gli archivi, come qualche
indimenticabile articolo, che va ben oltre la circostanza, il contesto. E
resta, soprattutto quando racconta dell’universo femminile.
È su questa falsariga che Patrizia
Turini e Leonardo Ciardi si sono messi all’anima di impiantare Articolo
femminile, sottotitolato analisi illogica della carta stampata – lo spettacolo teatrale patrocinato dal Ministero del
lavoro, dalla Regione e dall’Ordine dei Giornalisti della Toscana che andrà in
scena domenica prossima, 5 febbraio, al “Francini” di Casalguidi (inizio
spettacolo ore 21, prevendita Biblioteca Eden di Casalguidi e Teatro Manzoni,
di Pistoia) –, cercando di dimostrare proprio questo: che qualcosa, di
quello con il quale il giorno dopo si incarteranno verdure e scarpe riparate,
non finisce.
A fare da crooner, in questa avventura,
la bravissima e simpaticissima Daniela Morozzi, catapultata al successo dopo la
sua felice partecipazione al serial televisivo “Distretto di Polizia”,
instradata da un polistrumentista di rara bellezza ed efficacia, Stefano Cocco
Cantini, che guiderà e accompagnerà l’attrice in questo percorso di eternizzazione.
Gli spunti, giornalistici, sono davvero
molteplici, ma Turini e Ciardi ne hanno voluti prendere solo alcuni, in
ostaggio, declinandoli a rappresentare tutto quello che le donne non dicono, o
che sussurrano di proposito per non essere sentite.
Parola e storia, dunque, a Vittorio
Zucconi, Consuelo Velzquez, Concita De Gregorio, Nando Dalla Chiesa, Cathy
Freeman, Giovanni Maria Bellu, Roberto Saviano, Miriam Makeba, Italo Calvino,
autori rispettivamente di pezzi che non sono andati dispersi o raccolti in
fascicoli utili a editori e curiosi, ma rimasti nell’immaginario collettivo di
qualcosa che non è morto con il sorgere del giorno dopo.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 31 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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