venerdì 27 gennaio 2012

PISTOIA. L’INFORMAZIONE, LE AUTORITÀ, IL COMUNE E L’ASSOLUTO RISPETTO DELLA LEGGE


«Una città in cui il regime strangola ogni istanza dei cittadini» – La richiesta di decadenza del sindaco ignorata dalla stampa locale e dagli organi preposti

Gentile direttore,
approfittiamo di Quarrata/news per mettere al corrente i lettori di come il regime dei partiti, fatto dai partiti, per i partiti reagisce quando cittadini liberi rivendichino il diritto, fondamentale in Democrazia, di partecipare alle scelte di governo della città secondo quanto previsto dalla Carta europea delle autonomie locali, e dal Testo unico sull’ordinamento degli enti locali, D.lgs. 267 del 2000.

Abbiamo raccolto 200 firme di cittadini pistoiesi aventi diritto al voto a norma dell’art. 7 del Regolamento allo Statuto comunale (Regolamento degli istituti di partecipazione, Istanze, petizioni, proposte di deliberazione, istruttoria pubblica e referendum, Deliberazione CC n° 74 del 3/5/201), per presentare al Consiglio una petizione popolare per chiedere l’introduzione nello Statuto del Comune di Pistoia dell’istituto del Referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum, per equilibrare la Democrazia rappresentativa (ormai ridotta ad un forma di governo oligarchico parassitario), con la Democrazia diretta.
La Petizione è stata depositata in Comune il 9 novembre 2011 ed è stata indirizzata al Consiglio comunale ed al sindaco.
Trascorso oltre il doppio del tempo previsto dal Regolamento per la discussione della Petizione (30 giorni, art. 7 comma 3 – Deliberazione CC n° 74 del 3/5/201) i responsabili della Petizione si sono recati dal Prefetto per chiedere la decadenza del sindaco di Pistoia, a norma dell’art. 70 della legge 267 del 2000 per violazione dell’art. 8 della stessa.
La stessa denuncia è stata presentata al Difensore civico regionale e, qualora sia disattesa la richiesta di decadenza presentata al prefetto, sarà presentata al tribunale di Pistoia come previsto dall’art. 70.
Le facciamo presente che questa proposta rivoluzionaria, tendente a coinvolgere il popolo sovrano (art. 1 comma 2 della Costituzione) nelle scelte di governo della comunità, è già stata recepita nel Comune di Sassello (Savona) ed è in fase di presentazione in diversi Comuni italiani.
Segnaliamo inoltre che analoga Petizione è stata presentata al Comune di Pistoia il 4 ottobre 1999, ed è stata completamente ignorata dal sindaco Scarpetti allora in carica, che non ha mai risposto, e il disinteresse della cronaca di Pistoia dei due giornali Il Tirreno e La Nazione, giornali al servizio del regime e abbondantemente finanziati con denaro pubblico, ai quali abbiamo presentato la seguente lettera, non ritenuta degna di attenzione come tutto ciò che viene fatto dai cittadini per far rispettare le leggi e rafforzare la partecipazione popolare al governo della città.
Cordiali saluti e buon lavoro,
Paolo Bonacchi
 ***
Lettera ai giornali La Nazione e Il Tirreno non pubblicata a distanza di una settimana

Oggetto: richiesta di decadenza del Sindaco di Pistoia a norma dell’art. 70 della legge 267/ 2000.

Paolo Bonacchi e Paola Fortunati hanno presentato al Prefetto di Pistoia (ed inviata per quanto di loro competenza al Tribunale ed al Difensore civico regionale), una richiesta di decadenza del sindaco di Pistoia a norma dell’art. 70 del d. lgs 18 agosto 2000, n° 267 (Testo unico sull’ordinamento degli enti locali), per aver violato i termini dell’art l’art. 8 della stessa legge e dell’art 7, comma 3, del Regolamento comunale relativo allo statuto del Comune di Pistoia (Delib. C.C. n° 74 del 3/5/2010: Regolamento degli istituti di partecipazione, Istanze, petizioni, proposte di deliberazione, istruttoria pubblica, referendum), che stabilisce in 30 giorni dalla data di presentazione della Petizione, la discussione in Consiglio al quale era indirizzata.
La Petizione è prevista dalla Carta europea della autonomie locali recepita dalla legge 142/’90, e nel citato Testo unico sull’Ordinamento degli Enti locali che all’art. 8 comma 3, recita: «Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame».
La Petizione popolare, è stata sottoscritta da circa 200 cittadini aventi diritto al voto nel Comune di Pistoia per introdurre nello Statuto comunale [la presenza – n.d.r.] dell’istituto giuridico di Democrazia diretta indicato come Referendum di iniziativa popolare deliberativo, senza quorum per la validità del risultato e per le materie di competenza comunale senza limitazioni.
La Decadenza del sindaco è stata richiesta a norma dell’art. 70 della legge n° 267/2000, che recita:
«1. La decadenza dalla carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale può essere promossa in prima istanza da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia interesse davanti al tribunale civile, con ricorso da notificare all’amministratore ovvero agli amministratori interessati, nonché al sindaco o al presidente della provincia».
«2. L’azione può essere promossa anche dal prefetto».
Paolo Bonacchi
Paola Fortunati
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[Venerdì 27 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]


1 commento:

  1. ringrazio il Direttore che,al contrario di quanto hanno fatto i giornali, ha pubblicato sul suo seguitissimo blog la nostra iniziativa. Lo ringrazio sì per la cortesia con cui ci ha ospitato ma soprattutto perché dà modo a molti cittadini di conoscere (o riconoscere) l'opportunità di esprimersi ... esercitare la sovranità consiste nel fare le scelte e con l'introduzione di referendum deliberativi senza quorum negli statuti comunali i cittadini possono decidere. E' un'aspirazione troppo alta? oppure è utopistico? non importa, è sicuramente una proposta fatta in buona fede e colma di buonsenso.
    Grazie
    Paola Fortunati

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