di Luigi Scardigli
Pare, dico, pare, che nei progetti
pistoiesi ci sia la costruzione di un nuovo stadio comunale, che andrebbe a
sostituire il vecchio – fatiscente e, corre voce ricco di amianto – Marcello Melani, l’ex stadio comunale intitolato al
Faraone, artefice, costui, di un sogno indimenticabile per la tifoseria e la
città tutta, che divenne realtÀ.
Il pare è d’obbligo, perché non ci
sono, al momento, finanziatori, progettisti, architetti, urbanisti, manovalanza
tutta in grado di poter affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, dunque con
assoluta certezza, che la Pistoiese, o l’undici arancione, se nel frattempo
dovesse cambiar nome, nel giro di un paio di anni vada a giocare a Capostrada
(perché più o meno era là che si sentiva dire che la struttura sarebbe dovuta
sorgere).
Sì, è lì, sembra, alla falde della
Porrettana, che dovrebbe nascere il nuovo impianto sportivo, forse una
cittadella dello sport, sull’onda anomala dell’idea, non condivisa, né
sottoscritta, dunque abortita, dei fratelli Della Valle e di tutto il calcio a
venire.
Perché il calcio, come noto, è sepolto
da tempo, tenuto artificialmente in piedi da faraonici (non ce ne voglia il
compianto Melani) contratti televisivi che giustificano, a loro volta, ingaggi
stratosferici sottoscritti con analfabeti di ritorno che, senza questo calcio
malato, drogato, finto, illegale, antisportivo, andrebbero a ingrossare, nella
migliore delle ipotesi, i banchi della frutta al mercato; nella peggiore, le
patrie galere.
Ma se a Roma, Napoli, Torino, Milano,
citando metropoli ricche di contraddizioni e povertà, miseria e violenza
inesplosa, il calcio ha effetti semplicemente mirabolanti, in grado di
distrarre la vera attenzione di un insostenibile leggerezza dell’inesistenza
metabolizzata dalla furia ultrà, alla quale si concedono ampi margini e zone
franche di teppismo, devastazione e nichilismo, a Pistoia, al momento, non
parrebbe esserci questa urgenza, e dunque, tale necessità.
Ma non tanto perché il calcio delle
dirette Sky, a Pistoia, forse non arriverà mai, o almeno fino a quando noi di
questo Blog ci divertiremo a scrivere, quanto perché il calcio è, ad oggi, uno
dei messaggi più diseducativi che possano essere adottati, la pietra miliare, o
il fiore all’occhiello, se preferite, di una montagna di falsità e illeciti che
sottostanno, da molti, troppi anni, all’egida dello sport.
A Pistoia, siamo onesti, c’è bisogno,
ed urgentemente, di tante altre cose, comprese strutture sportive dove si
insegnino la bellezza del sacrificio, la vita di comunità e i principi delle
regole, base e fondamentali, di De Coubertin: l’importante è partecipare, e
ancor più farlo onestamente,
Questa invece – e chissà per quanto
tempo ancora durerà – è la stagione dei successi, costi quel che costi e
proprio per questo, di uno stadio, addirittura nuovo, non se ne sente il
bisogno.
Ma proprio per nulla!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 13 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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