domenica 15 gennaio 2012

REGOLAMENTO URBANISTICO. PISTOIA RISCHIA GROSSO DAVVERO?


A “Il Tirreno”
A “La Nazione”
A “Quarrata/news”

Leggo sulla stampa locale le dichiarazioni del Capogruppo del PD; devo ammettere che ha ragione la città “rischia” grosso che il regolamento urbanistico venga approvato così come risulta dopo l’adozione, dopo l’esame delle oltre mille osservazioni e delle relative controdeduzioni dell’Ufficio.
Se entro l’aprile 2013 questo strumento non venisse approvato non cadrà il mondo, ma la materia inerente all’Urbanistica nel nostro Comune sarà regolata dal vecchio Piano Regolatore che, per lo meno, è uno strumento leggibile ed applicabile.

Il Capogruppo del PD chiede dove era il Consigliere Pagliai dall’aprile al dicembre 2011, mentre si svolgevano le 49 riunioni della Commissione Consiliare preposta; ero quasi sempre a Pistoia e per 21 pomeriggi ho assistito sgomento alle riunioni della Commissione 2.
Mai in quelle riunioni c’è stata un’espressione di voto, trattandosi si riunioni preparatorie per l’unico organo istituzionale che deve decidere e votare, cioè il Consiglio Comunale. Ma, dopo aver dato conto delle mie responsabilità, chiedo ora, io, dove il Capogruppo del PD è stato dall’aprile 2004, quando fu approvato il Piano Strutturale, all’aprile 2011 quando si è cominciato ad esaminare le osservazioni formulate dai cittadini alla proposta di R.U.
Sette anni sono lunghi da passare, tutti i Consiglieri di maggioranza in carica dal 2004 al 2011, sono responsabili di “un ostruzionismo” contro gli interessi di tutti i cittadini, evidentemente loro non erano a Pistoia ma erano su Marte, oppure impegnati a permettere la cementificazione di Pistoia dovunque, ma specialmente lungo il Viale Adua, il Campo di Volo, via Don Bosco, ecc. ecc… ma soprattutto nella vergognosa “urbanizzazione” dell’area ex Pallavicini, dove si continua a scempiare sversando una continua colata di cemento.
Lì sarebbe stato molto meglio realizzare il nuovo ospedale, ma ora vadano il Capogruppo del PD, insieme al Sindaco e all’Assessore competente a vedere il risultato, poi ne parleremo volentieri, non solo con i tecnici e i rappresentanti degli ordini professionali, insieme ai consulenti del Comune, ma soprattutto con tutti i cittadini ed in particolare coloro che hanno presentato osservazioni e si sono visti rispondere picche non con la chiarezza loro dovuta, ma con ripetuti balbettii spesso illeggibili e contraddittori, fatti di: “le ragioni di fondo del regolamento urbanistico”, “tuttavia”, “si dovrà”, “si farà”, e fumosità del genere, che non sono risposte serie da dare ai giusti diritti dei cittadini.
Intanto chiederò al Sig. Sindaco di invitare i cittadini che hanno inviato osservazioni a presenziare alle riunioni del Consiglio dove si discute dei loro interessi. Così tutti capiranno che questo roboante regolamento urbanistico è una “Robin Tax” (e non “Tobin”) alla rovescia: volete togliere a tutti i piccoli proprietari di modesti immobili di periferia ogni possibilità di ampliamento e di ristrutturazione di tutti gli edifici costruiti prima del 1953, al solo fine di permettere la costruzione di 200 appartamenti di valore medio-alto nelle residuali aree rimaste vergini.
Stia tranquillo il Capogruppo del PD, come non ho fatto “costruzionismo sfrenato” così non farò ostruzionismo, ma difenderò puntualmente gli interessi di tutti i cittadini.
Giampaolo Pagliai
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[Domenica 15 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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