Caro direttore,
ancora “voci di corridoio” mi
pervengono insistenti e da più canali. Secondo la regola aurea seguita dai più
abili giuristi, tre indizi, fanno una “prova”: dunque, non posso trattenermi
ancora.
Dopo aver registrato alcune lusinghiere
proteste rivoltemi per le mie modalità crude, insolenti e spietate di denuncia
delle nefandezze degli amministratori inceneritoristi e le “ingenerose e
scorrette” accuse ai vari mayor, capi di maggioranza, opinion leader
e assessori adesso te ne voglio raccontare una.
Una, ma Bella davvero, con la B
maiuscola.
***
La giunta aglianese, forgiata con lo
scalpello dall’ex sindaco Magnanensi (oggi supervisor della regìa
politica provinciale) ha da tempo iniziato a vacillare sulla circostanza
dell’adesione a progetto di raddoppio del gioiellino di via Tobagi.
Sì, hai capito bene: l’inceneritore del
Cis, per la Giunta Aglianese non deve raddoppiare. È pericoloso!
Il programma amministrativo della
Giunta Aglianese del 2009, incentrato sul raddoppio della sua potenzialità,
verrà modificato in itinere. Resterà Quarrata sola e reggere il moccolo
del forno.
Sono troppi i flaconi di medicinale
chemioterapico che scorrono, tutt’oggi, nelle vene dei concittadini
amministrati dalla brava Eleanna e ciò purtroppo, indistintamente, perché la
malattia tumorale, non guarda il colore della tessera che hai in tasca o il tuo
stato sociale.
Il problema è che questo dirompente
atto di politica, esplode come un sensazionale outing e infrange la
struttura monolitica dell’inceneritorista Provincia di Pistoia, rosicchiando la
seggiola ai vari Fratoni, Fragai e compari.
In questi giorni di catarsi (le
primarie sono state un’autentica fucina di “sofferenze” per il Pd locale,
ancora più dilaniato e smembrato dalle dinamiche elettorali) la Giunta si guarda
bene dal far cenno di qualche manchevolezza e ciò è dimostrato. Infatti, deve
davvero sorprendere se – a quasi 10 giorni dalla notizia del niet dei Medici
di famiglia – il palazzo si astiene da ogni commento o replica.
Solo qualche eminente politico ha
tentato di fare affermazioni farneticanti, sulla inefficacia legale di un
parere, pregevolissimo e stimato, ma privo del sigillo più formale Dell’Asl 3 (è
tutto dire: quando il sigillo c’è, non viene considerato, vedi il caso delle
polveri fini di questi giorni su Montale).
Quanto potranno resistere ancora?
Ogni giorno, le cronache divampano di
polemiche e testimonianze incresciose, come quelle degli allenatori delle
squadre di calcio che, ignari, continuano a far allenare i ragazzi adolescenti
con dosaggi di Pm10, più che doppi rispetto ai limiti di allarme sanitario.
«Ma che possiamo fare? Non li facciamo allenare?», mi ha detto imbarazzato e incredulo, un giovane mister
dell’Aglianese Calcio, da me avvicinato due sere fa.
Ma il pezzo forte è oggi riesumato
dall’Archivio del Comune di Agliana, il Bollettino del 2007, pagine 4 e 5 (vedi: http://www.comune.agliana.pt.it/download/1203339081_settembre2007.pdf).
È stato scritto, nel pieno della
polemica dell’emissione di diossine (settembre 2007), dal sindaco più perseguitato
dai Comitati: Paolo Magnanensi. Rileggere il suo articolo pubblicato sul Bollettino,
scuote la coscienza dei cittadini responsabili e chiama vendette insospettate
all’epoca.
L’attuazione di una “corretta politica
dei rifiuti” fondata precipuamente sull’incenerimento, impegnava Magnanensi a perseverare senza se e
senza ma, nella politica del raddoppio, consolidata nell’investimento
finanziario di 25 milioni di euro.
In tale articolo, l’esimio sindaco,
facendo ampio uso di una valutazione più “positivista” della questione (con il
positivismo, il fascismo ha varato nel ’38 le
leggi razziali, sterminando gli ebrei) ci spiega il perché “...ce n’è ancora
bisogno”.
Da ricordare a tutti che Magnanensi
vive nella sua villa a schiera nelle pendici dell’appennino, località
Candeglia, certamente al di fuori da qualunque “zona rossa” di ricaduta dei
microinquinanti. E quindi, può parlare e rassicurare i cittadini, tanto lui
gode di tale fiducia e credibilità.
All’epoca i medici si erano appena insediati
al Tavolo Istituzionale creato dalla Provincia, dal quale si sono alzati pochi
giorni fa, rovesciando a terra la “brocca dell’acqua” e lasciando stupefatto il
buon Fragai.
Leggere queste due pagine di Magnanensi
permette di riconoscere quanta retorica sia stata sparsa sulla vicenda,
confezionando un profilo all’impianto come una “risorsa della comunità”, ma che
si è poi altresì dimostrata una autentica “bomba ecologica”.
Tanta salute a tutti, ce ne sarà
bisogno.
Alessandro Romiti
Portavoce dei Comitati
contro l’inceneritore
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 28 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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