I lettori che non se lo ricordano
potrebbero fare delle confusioni o sentirsi disorientati.
L’Agenzia per il terzo settore, sotto
il controllo del presidente professor Stefano Zamagni, è quell’organismo a cui
si era rivolto Luigi Bardelli per trovare sostegno e conforto nella sua azione
di dissociazione dall’Aias nazionale e di creazione dell’attuale Apr.
Da Zamagni e dal suo staff Bardelli
ottenne avalli e stimoli necessari nella sua azione latamente ‘riformatrice’.
Ora il Governo sta per dare un colpo di
spugna all’Agenzia.
Ecco cosa ha scritto di recente il Corriere
della sera.
L’ente era nato nel 2002. La sede era
stata fissata
in via rovello, a Milano
Il ministro Fornero lo ha annunciato al
vicesindaco Guida:
«Ci dispiace, ma bisognava per forza»
MILANO - Chiuderà l’Agenzia nazionale per il terzo settore, che ha
sede a Milano, in via Rovello, da dieci anni. Il ministro del Lavoro Elsa
Fornero ne ha dato notizia sabato mattina al vicesindaco del capoluogo lombardo,
Maria Grazia Guida, al termine di un convegno sui servizi per l’infanzia
organizzato dal consorzio Pan. Giuliano Pisapia aveva scritto al presidente del
Consiglio Mario Monti e alla stessa Fornero, chiedendo loro di mantenere in
vita l’organismo. «Il sindaco ci ha rimproverati», ha detto il ministro Fornero
al vicesindaco. «Ci dispiace, ma bisognava fare per forza questa operazione.
Fare un’altra authority non sarebbe stato possibile. Tenerla in vita così come
è sarebbe stata la riprova che in Italia non si può chiudere niente».
LA STORIA - L’ente, nato nel 2002 come Agenzia per le organizzazioni
non lucrative di utilità sociale (www.agenziapcrleonlus.it),
dal maggio 2011 aveva preso il nome di Agenzia per il terzo settore.
Istituito con il decreto del Presidente
del Consiglio del 26 settembre 2000, l’ente di emanazione governativa di
diritto pubblico era preposto ad esercitare poteri di indirizzo, promozione e
vigilanza nel contesto in cui agiscono le organizzazioni non lucrative di
utilità sociale, i soggetti del terzo settore e gli enti non commerciali.
SEDE A MILANO - La decisione di indicare Milano come sede dell’Agenzia,
come ha ricordato Pisapia nella sua lettera, era stata sia per una giusta
scelta di decentramento e sia per il ruolo die Milano e la Lombardia hanno
sempre svolto nell’ambito del Terzo settore. Lo staff dell’agenzia doveva
essere di 35 persone che Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano
avrebbero dovuto distaccare, ma oggi si limita a 12 persone e al momento opera
in regime di «prorogatio».
ZAMAGNI: GRANDE PERDITA - «Quando è nata, molte città fecero a gare per ospitare l’Agenzia
– aveva ricordato recentemente il presidente Stefano Zamagni –. Fu scelta Milano. Da allora peri) Comune, Provincia e
Regione non hanno fatto nulla per sostenerla. Non hanno speso un solo centesimo
per l’Agenzia». «Se chiuderà – aveva
detto ancora Zamagni – tutte le competenze verranno trasferite al ministero del
Lavoro e delle politiche sociali che creerà un’apposita direzione. Ma ciò
sarebbe un tornare indietro di anni, una grande perdita per il terzo settore».
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[Martedì 31 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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