Hammamet 14- 17 gennaio 2012
Nel 12° anniversario della morte di
Bettino Craxi, in Tunisia c’era un clima molto diverso da quello di un anno fa.
Ora c’è disoccupazione, miseria, ma pur
sempre dignità, anche se la tensione è alta per gli scioperi continui e per le
pattuglie dell’esercito che vigilano ancora le strade insieme alla polizia.
La rivoluzione dei gelsomini
attende ancora di realizzare la sua speranza di libertà e di dignità, ma gli
investitori stranieri sono fuggiti e i turisti europei non arrivano più.
Il 17 gennaio 2011, in piena rivolta
popolare, mentre la polizia sparava sulla folla inerme, uccidendo, presso la
Medina di Hammamet, un giovane manifestante, Giampaolo Pagliai, insieme all’amico
Kamel Mazourk, custode del cimitero cattolico, riuscì a deporre il mazzo di
garofani rossi che i socialisti di Pistoia inviano ogni anno al cimitero di
Hammamet che è proprio dietro la Medina, in riva a quel mare che guarda l’Italia
lontana e vicina.
Quest’anno, invece, durante la
cerimonia erano presenti circa 150 italiani arrivati da ogni regione d’Italia.
Per la Toscana c’era Giampaolo Pagliai,
che ha deposto un mazzo di garofani rossi di Pescia e che prima della cerimonia
ha potuto consegnare ad Anna Moncini Craxi, a Stefania Craxi e a suo figlio, lo
stato della famiglia di Narciso Giuseppe Moncini, pistoiese, nonno della
signora Anna Moncini Craxi, figlia di Vittorio Moncini, nato a Pistoia il 1°
marzo 1901, e trasferitosi a Milano nel 1929.
I Moncini erano una famiglia di
socialisti, ferrovieri e macellai, perseguitati e purgati dai fascisti che, da
Gello e Porta al Borgo, dovettero trasferirsi per motivi politici a Milano.
La figlia Anna e i nipoti sono rimasti
commossi per la copia di quel documento che avevano richiesto molti anni fa.
Hanno manifestato il desiderio di
venire a Pistoia, città di origine della famiglia Moncini, quanto prima possibile.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Pino Meneghini.
[Martedì 31 gennaio 2012 – ©
Quarrata/news 2011
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