domenica 15 gennaio 2012

APR/AIAS. CARO BIANCHINI, TRE DOMANDE ‘LEGITTIME’...


Caro Bianchini,
ho letto la Sua Avvelenata sul conto di Bardelli, cui addebita, come il noto cantautore, di sparare... proclami poco sensati.
Io sono un vecchio simpatizzante Bardelli-Aias, anche se sempre più perplesso ed incalzato da interrogativi per quanto ho letto, visto e sentito sulle cronache di questi ultimi anni.
Mi sembrerebbe nell’interesse di tutti, a cominciare dalle istituzioni di questa piccola città, cercare di accertare e capire con assoluta chiarezza come stanno le cose.
Per far questo, credo occorra diradare un po’ l’aria dai fumi delle animosità, che di regola non preludono a ragionamenti ben comprensibili ed anzi agevolano chi si sente a suo agio a condurre l’alterco al grido di «La tu’ mamma lo so io!».
Proporrei di porre poche domande, semplici ed asettiche, e chiedere a Bardelli che dia risposte certe e nitide: come richiede l’evangelico parlare «sì-sì, no-no».
Prima domanda: caro Bardelli, è almeno dalla fine di maggio 2011 che lei ha ripreso il controllo dell’Aias-Apr, con l’appoggio di Rossi-Berti-Scarafuggi.
Arrivano quindi nelle mani sue e del suo consiglio le somme che mensilmente vengono pagate (qualche centinaio di migliaia di euro) per le prestazioni riabilitative agli assistiti. E l’ordinanza del Tribunale di Roma, come lei dice, non la riguarda affatto.
Come mai i lavori del nuovo centro non sono ancora ripresi? Che cosa impedisce di far ripartire un cantiere che aveva creato tante attese, per cui sono già stati investiti tanti soldi e molti di più ne erano stati promessi da donatori come la Fondazione Caript e la Famiglia Carrara?
Seconda domanda: caro Bardelli, e cari tutti i componenti del Consiglio direttivo Apr, state sostanzialmente prospettando un complotto siculo-giudiziario, perpetrato dai vertici di un’associazione onlus che ha sezioni in tutta Italia e migliaia di soci, che avrebbe per obbiettivo quello di mangiarsi in un sol boccone un pezzo di sanità e di società pistoiese.
Se le cose stanno così, come mai le istituzioni tacciono? Come mai il Vescovo tace? Come mai non è stata organizzata almeno una grande fiaccolata che, da San Biagio in Cascheri, porti sotto il Duomo e Palazzo di Giano tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, Mons. Mansueto Bianchi e, dietro, tutta la città così vilmente aggredita attraverso il braccio militare di un Collegio di Magistrati del Tribunale di Roma?
Terza domanda: caro Bardelli, risponda stavolta solo con un o con un no: è vero che lei, nel corso di tanti anni in cui ha ricoperto posizioni di responsabilità nel mondo Aias-Fondazione Maria Assunta in Cielo, ha travasato molti soldi da questi enti per riversarli in quella televisione che le appartiene non meno di quanto la Fiat appartenga agli Agnelli ed in cui hanno trovato lavoro e stipendio due dei suoi figli, oltre a lei stesso?
Credo che una risposta serena e non elusiva sia finalmente dovuta. A tutti.
Anche a quelli che non erano affatto prevenuti.
Lettore Attento 2
Caro Lettore Attento 2,
pubblico volentieri questa sua lettera alla quale – ahimè – credo che Bardelli non risponderà mai, come suo solito: a meno che non lo faccia fumosamente minacciando soggetti non meglio identificabili dalla sua personale Tvl completamente fuori controllo.
Una quarta domanda l’aggiungo io, però.
Quarta domanda: caro Bardelli, visto che chi non scende in campo per la sua Apr non deve avere il coraggio di presentarsi in pubblico perché non ne è degno, questo divino postulato vale anche per S.E. il vescovo Mansueto Bianchi, che ancora non ha alzato il vessillo in hoc signo [Bardello] vinces…?
Edoardo Bianchini

P.S. – Per eccesso di specificazione: la lettera pubblicata non è una finzione giornalistica. Io non sono un giornalista che finge. Non lo sono mai stato. Non ho mai finto e lo avete visto dai documenti che ho puntualmente pubblicato su questa pagina – anche se non sono mai piaciuti né a Bardelli né a molti altri…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 15 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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