domenica 5 febbraio 2012

PD. CARO BRUNI, MA CE LA RACCONTI GIUSTA?


Il Pd strizza l’occhio a Bartoli
e piange per il Regolamento Urbanistico

PISTOIA. Sulla Nazione di stamattina Paolo Bruni interviene riguardo alle prospettive pistoiesi dopo il successo (scontato, del resto) del suo partito e la vittoria di Bertinelli.
Su Bartoli Bruni dice: «Il suo risultato è utile a lui e al partito, che sicuramente troverà il modo di valorizzare la sua energia. Di lui ho apprezzato la coerenza per il sostegno dato al vincitore, senza niente chiedere in cambio».

Ma Bruni è bravo di suo o il Pd gli ha studiato una risposta di questo genere nei sette giorni che sono trascorsi dalle primarie?
No. Me lo chiedo perché l’analisi delle parole rivela tutto un entroterra mascherato che al semplice lettore potrebbe anche sfuggire. Analizziamole passo passo, allora, le parole.
Il suo risultato (di Bartoli, n.d.r.) è utile a lui e al partito: altro non è che un modo garbato per lanciare un mònito, pubblico ma al tempo stesso criptico, con cui gli si dice: «Sì, ce ne siamo accorti che sei bravo e che hai spaccato il partito con la tua dirompente presenza: ma però (anche se non si dovrebbe dire…) guarda di non sputare sopra a qualche proposta che potremmo farti; non ci rompere… le uova nel paniere: fallo per te e per noi».
Il partito sicuramente troverà il modo di valorizzare la sua (di Bartoli, n.d.r.) energia: «Guarda, Roberto – sta dicendo Bruni –: facci sapere che cosa vorresti e… parliamone. Mettiamoci a sedere e parliamone…».
Di lui (di Bartoli, n.d.r.) ho apprezzato la coerenza per il sostegno dato al vincitore: è splendido l’elogio dell’avversario – peraltro fortissimo, dato il 28% dei consensi bartoliani – che Bruni delinea in toni francescani en plein air; è come un richiamare paternalisticamente il professore all’ovile della tradizione del Pd (tradizione anche in senso di linea tradizionale pistoiese o, se preferite, scelta conservatrice e di continuità).
Senza niente chiedere in cambio è la guarnizione sull’uovo di Pasqua: Bruni sta ribadendo, sotto metafora, che il Pd tradizionale del candidato innovativo Bertinelli (che bella contraddizione in termini!) è pronto a pagare un pedaggio – in parole molto volgari: la quota di grasso a cui il Pd rinuncerebbe – pur di non avere ‘rotture’ al suo interno. In primis rotture di corbelli, ovviamente, in termini di contestazioni e di piedi puntati.
Non so se sono stato chiaro nell’illustrare il pensiero sotteso alle parole.
Alla domanda del giornale «Bocciatura per i sindaci uscenti?», Bruni e il Pd rispondono all’inglese: «No. La necessità di una svolta deriva dalla constatazione di un contesto che in questi dieci anni si è molto modificato». E qui siamo di fronte a una true lie, una bugia vera, una bugia non-bugia.
Chiedetevi se il Pd direbbe così nel caso in cui il 70% lo avesse preso Bertinelli da sé, senza che il partito lo dovesse mettere un frigo sommandoci, prima, anche il 28% del Bartoli. Siete convinti che la risposta sarebbe la stessa? Io no.
Bugia-nonbugia perché il contesto in questi dieci anni si è molto modificato significa quel che significa: solo che il periodo dei 10 anni si restringe, alla fine, al 28% del professor Bartoli.
Morale della favola? Bruni ha altre mire. E le ha già dette e proposte – ancor prima di parlare del Pd nei suoi rapporti interni – quasi per farle passare lisce sotto la buccia della nonchalance: «“Ne discuteremo (sta parlando del programma, n.d.r.) non solo fra partiti, ma anche con associazioni, sindacati, e cittadini”, spiega ancora Bruni da cui viene un appello alle forze di maggioranza e opposizione per l’approvazione del Regolamento urbanistico».
Ecco qual è il vero baricentro: il Regolamento Urbanistico. È chiaro.
È il centro di gravità permanente di Battiato, questo Regolamento. E Bruni sta dicendo a tutti: «Via, giù… Facciamola finita e chiudiamo il capitolo. Poi ci si trova d’accordo…».
Lo dice ai suoi (forze progressiste di maggioranza) e ai reassionari fassisti di Peppone (l’opposizione).
Quanti discorsi per dire due o tre cose semplici! E quante cose si nascondono sotto le parole, non vi pare?
Edoardo Bianchini
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[Domenica 5 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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