di Lorenzo Cristofani
MAMMIANO-MONTAGNA. Il sogno di Daniela
Gaggini, ricreare cioè uno spazio di riferimento per coloro che amano le
piante, i fiori e trascorrere del tempo in un luogo ricco di varietà
naturalistiche da osservare e ricordare, si è concretizzato nel 2009. In quell’anno
infatti, presso Mammiano Basso, tra il ponte sospeso sulla Lima e il ponte in
pietra di Castruccio, Daniela ha aperto al pubblico tre ettari di un bosco che,
dall’infanzia e sull’esempio del nonno, aveva iniziato a curare.
Il Bosco Ritrovato, questo il nome dello
spazio forestale, offre la possibilità di un percorso di visita tra
numerosissime specie autoctone o che ben si adattano al clima della montagna pistoiese,
corredato di cartellini con foto e nomi, scientifici e volgari, e brevi note
esplicative.
Si possono
scoprire le piante delle tradizioni del passato, quelle che richiamano usi e
saperi, diffusi sicuramente fino alla generazione dei nostri nonni. Si tratta
di quelle erbe, foglie e fiori che, in Italia e un po’ in tutto il mondo,
venivano raccolte durante la notte di San Giovanni – simbolo della rinascita
della vita – tra il 23 e il 24 di
giugno e, una volta essiccate, utilizzate durante tutto l’anno per motivi
terapeutici e apotropaici.
Ci si può
imbattere nello spazio di felceti ed equiseti, specie primitive che richiamano
il Carbonifero, l’era geologica in cui dominavano la flora terrestre. Si passa poi
dalle piante acquatiche a quelle aromatiche, portatrici di principi attivi e
sicuramente apprezzate da chi “ha naso”. Per non dimenticare le medicinali e le
medicinali tossiche. Tra queste ultime la digitale, di pascoliana memoria e l’oleandro
dalle foglie pericolosissime, paradossalmente, però, spesso presente nei
giardini di scuole dell’infanzia.
Da non
tralasciare inoltre tutti gli arbusti selvatici che offrono protezione e
nutrimento a piccoli roditori e uccelli. Gli arbusti selvatici, caratterizzati
da sopravvivenza autonoma, vivono da millenni in correlazione con la fauna
selvatica animando e rendendo vivo l’ecosistema bosco, anche a beneficio e
curiosità dei visitatori. E in ultimo, ma non per importanza, lo spazio delle
piante che attraggono farfalle e altri insetti, gli elementi che danno vita e
colori alla natura. In un’area esposta al sole infatti, sono posizionate piante
rustiche, sempreverdi e facilmente coltivabili – come la buddleja e la lavanda – che richiamano col loro
nettare delicatissime farfalle; per le larve, invece, che desiderano semplici
foglie, c’è un’offerta diversa ma ugualmente ricca.
Questo, in
estrema sintesi, un fugace assaggio del Bosco Ritrovato: un mini ma innovativo laboratorio
di scienze naturali all’aria aperta da cui iniziare ad arginare l’analfabetismo
ambientale tipico di molte aree del nostro paese.
Auspicio:
si può affermare, con una relativa semplificazione, che storicamente la
montagna abbia fatto da apripista per taluni fenomeni sociali ed economici.
Penso per esempio all’industria, che, nella cartiera della Lima della famiglia
Cini, ha avuto la prima e più avanzata manifattura moderna del territorio
pistoiese.
Non
sarebbe male se, per fare un altro esempio, il modo di vivere e concepire il
verde che si respira nel bosco ritrovato si
diffondesse anche a Pistoia, nel suo patrimonio verde inutilizzato, pubblico e
privato e, penetrando nella testa dei tanti cittadini, garantisse le innegabili
ricadute positive per tutti .
Riferimento:
Il Bosco Ritrovato, Località Mammiano Basso, a 1 km dal Ponte Sospeso sulla
statale in direzione Piteglio. Orario di apertura (sabato e domenica) 15.00-19.00
(altri giorni su prenotazione). Per informazioni Daniela Gaggini Cell. 320
1736349 – http://www.naturainappennino.it/Bosco%20ritrovato.htm.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì
14 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
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