martedì 14 agosto 2012

IL SOGNO DEL ‘BOSCO RITROVATO’

di Lorenzo Cristofani

MAMMIANO-MONTAGNA. Il sogno di Daniela Gaggini, ricreare cioè uno spazio di riferimento per coloro che amano le piante, i fiori e trascorrere del tempo in un luogo ricco di varietà naturalistiche da osservare e ricordare, si è concretizzato nel 2009. In quell’anno infatti, presso Mammiano Basso, tra il ponte sospeso sulla Lima e il ponte in pietra di Castruccio, Daniela ha aperto al pubblico tre ettari di un bosco che, dall’infanzia e sull’esempio del nonno, aveva iniziato a curare.

Il Bosco Ritrovato, questo il nome dello spazio forestale, offre la possibilità di un percorso di visita tra numerosissime specie autoctone o che ben si adattano al clima della montagna pistoiese, corredato di cartellini con foto e nomi, scientifici e volgari, e brevi note esplicative.
Si possono scoprire le piante delle tradizioni del passato, quelle che richiamano usi e saperi, diffusi sicuramente fino alla generazione dei nostri nonni. Si tratta di quelle erbe, foglie e fiori che, in Italia e un po’ in tutto il mondo, venivano raccolte durante la notte di San Giovanni – simbolo della rinascita della vita – tra il 23 e il 24 di giugno e, una volta essiccate, utilizzate durante tutto l’anno per motivi terapeutici e apotropaici.
Ci si può imbattere nello spazio di felceti ed equiseti, specie primitive che richiamano il Carbonifero, l’era geologica in cui dominavano la flora terrestre. Si passa poi dalle piante acquatiche a quelle aromatiche, portatrici di principi attivi e sicuramente apprezzate da chi “ha naso”. Per non dimenticare le medicinali e le medicinali tossiche. Tra queste ultime la digitale, di pascoliana memoria e l’oleandro dalle foglie pericolosissime, paradossalmente, però, spesso presente nei giardini di scuole dell’infanzia.
Da non tralasciare inoltre tutti gli arbusti selvatici che offrono protezione e nutrimento a piccoli roditori e uccelli. Gli arbusti selvatici, caratterizzati da sopravvivenza autonoma, vivono da millenni in correlazione con la fauna selvatica animando e rendendo vivo l’ecosistema bosco, anche a beneficio e curiosità dei visitatori. E in ultimo, ma non per importanza, lo spazio delle piante che attraggono farfalle e altri insetti, gli elementi che danno vita e colori alla natura. In un’area esposta al sole infatti, sono posizionate piante rustiche, sempreverdi e facilmente coltivabili – come la buddleja e la lavanda – che richiamano col loro nettare delicatissime farfalle; per le larve, invece, che desiderano semplici foglie, c’è un’offerta diversa ma ugualmente ricca.
Questo, in estrema sintesi, un fugace assaggio del Bosco Ritrovato: un mini ma innovativo laboratorio di scienze naturali all’aria aperta da cui iniziare ad arginare l’analfabetismo ambientale tipico di molte aree del nostro paese.
Auspicio: si può affermare, con una relativa semplificazione, che storicamente la montagna abbia fatto da apripista per taluni fenomeni sociali ed economici. Penso per esempio all’industria, che, nella cartiera della Lima della famiglia Cini, ha avuto la prima e più avanzata manifattura moderna del territorio pistoiese.
Non sarebbe male se, per fare un altro esempio, il modo di vivere e concepire il verde che si respira nel bosco ritrovato si diffondesse anche a Pistoia, nel suo patrimonio verde inutilizzato, pubblico e privato e, penetrando nella testa dei tanti cittadini, garantisse le innegabili ricadute positive per tutti .
Riferimento: Il Bosco Ritrovato, Località Mammiano Basso, a 1 km dal Ponte Sospeso sulla statale in direzione Piteglio. Orario di apertura (sabato e domenica) 15.00-19.00 (altri giorni su prenotazione). Per informazioni Daniela Gaggini Cell. 320 1736349 – http://www.naturainappennino.it/Bosco%20ritrovato.htm.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 14 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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