domenica 2 dicembre 2012

SAN BARTOLOMEO. DOMANDE E PROPOSTE


di Lorenzo Cristofani

PISTOIA. L’informazione corretta ha il dovere di favorire, tra le altre cose, l’approfondimento e il confronto fra le svariate anime di una società.
C’è una vicenda che interessa particolarmente l’opinione pubblica e che non può pertanto essere elusa da Quarrata/news, cioè il come reperire fondi per restaurare il complesso di San Bartolomeo, chiesa e locali dell’ex Monastero Benedettino (vedi). Non può essere elusa perché l’antica chiesa romanica, assieme all’antico orto monastico circostante, è senza dubbio un patrimonio dei pistoiesi, simbolo culturale al pari del campanile del Duomo e del Battistero.

Il comunicato ufficiale della diocesi di Pistoia, prima citato, in cui si specifica che il parcheggio sotterraneo della Napoletana Parcheggi era stato ipotizzato per finanziare il restauro della chiesa, ha inevitabilmente suscitato la curiosità e la preoccupazione di molti lettori circa lo stato del prestigioso monumento.
In sostanza la sensazione generale è che gli uomini e le donne pistoiesi ritengano prioritario tutelare quel luogo di culto che, quantunque appartenga in senso stretto alla parrocchia, rimane un bene comune della città in senso lato.
A questo punto sarebbe auspicabile che il Vescovo Mansueto Bianchi, anche tramite il suo ufficio delle comunicazioni, chiarisse ufficialmente all’opinione pubblica i seguenti profili, nell’ottica di una sincera e da tutti condivisa ricerca di fondi per il restauro della chiesa e anche per non dare adito a inutili polemiche trai cittadini o esporre la Chiesa a facili strumentalizzazioni:
– A quanto ammonta la spesa per il restauro del complesso di san Bartolomeo, quali gli interventi previsti e quale la dettagliata destinazione d’uso di tutti i locali?
– Sul retro del Seminario esiste di fatto un parcheggio (vedi), inesistente nei piani della mobilità ma reale al punto che quotidianamente dalle 150 alle 190 auto parcheggiano lì per poche ore o per tutto il giorno. Perché allora non mettere una tariffa politica di 1 euro giornaliero? Considerando che l’affluenza è costante, tranne la domenica e un mesetto nel periodo estivo in cui si registra un certo calo, la Diocesi potrebbe ricavare dai 40mila ai 50mila euro annui. Del resto il parcheggio in quel posto è previsto, perché non regolarizzare allora la situazione esistente, e poter anche ottenere in pochi anni una non irrisoria somma per restaurare San Bartolomeo?
– Perché non chiedere comunque un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio, che finanzia spesso la conservazione del patrimonio? Infatti, come riportato nel num. 33 di Società e Territorio, pagg. 4-5, numerose chiese parrocchiali della provincia hanno beneficiato di risorse e non si vede ragione per cui non possa chiedere di beneficiarne anche San Bartolomeo.

LA VILLA DI IGNO

La villa di Igno, presso Saturnana, è ricordata anche per gli affreschi fatti realizzare dal Vescovo Scipione de’ Ricci, inneggianti al ritorno della Chiesa alla povertà e semplicità delle origini. Motivo per il quale furono ritenuti blasfemi e ne venne richiesta la distruzione, da parte di benpensanti e Santa Sede.
Inizialmente coperti di arazzi, furono, per l’insistenza del notabilato ecclesiastico di allora, rimossi, non senza che il Vescovo Toli provvedesse a farne eseguire delle copie ad acquarello, tuttora conservate presso l’Archivio di Stato di Firenze.
– Perché la Curia, che con tredici uffici diocesani ha una struttura organizzativa maggiore e più articolata di quella di alcuni comuni pistoiesi, non redige e pubblica un piano del patrimonio? Sarebbe così possibile individuare eventuali case e abitazioni vuote – che non son poche in verità –  non utilizzate o comunque di interesse non rilevante per la Diocesi, magari da vendere e reperire così risorse per San Bartolomeo.
Perché non intraprendere seriamente e convintamente questa via, visto che nel 1970 il Vescovo ha addirittura alienato la villa di Igno, storicamente residenza vescovile estiva, in quanto non necessaria alle funzioni prettamente ecclesiali?
– Ogni anno arrivano alla Diocesi un milione di euro dall’8 per mille dell’Irpef dei contribuenti italiani. Perché non rivedere eventualmente la ripartizione di quelle entrate, anche alla luce del fatto che nel 2011 solo poco più di mezzo milione di euro è finito nel fondo “Culto e Pastorale”, quello cioè relativo al restauro delle strutture di culto? Come mai non è stata data e non si dà priorità a San Bartolomeo? Si vedano anche qui, interessanti riflessioni al riguardo.
In altre parole se è vero – come è vero –  che il fine ultimo e da tutti condiviso è il restauro della chiesa di San Bartolomeo, e che l’ipotesi del parcheggio era semplicemente strumentale a trovare dei finanziamenti al riguardo, qualora risultassero possibili altre vie, sarebbe disponibile la Curia a rivedere il mezzo, in questo caso l’ipotesi del parcheggio, mantenendo fermo l’obiettivo a cui il parcheggio era subordinato?

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[Domenica 2 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

4 commenti:

  1. Perchè i fondi per il restauro non li prendiamo direttamente dalle casse del Pd o di Legambiente?
    Perchè non pubblichiamo il bilancio dei suddetti partiti così che possiamo vedere tutti quanto rimane per ristrutturare San Bartolomeo? Perchè la diocesi dovrebbe sopperire alle mancanze del comune e provvedere ai parcheggi in centro?
    Perchè se la diocesi prende 1milione di euro dalla cei si pensa che non abbia altre spese se non quelle di restaurare le varie chiese?
    Perchè se ci sono tante persone in curia tanto da essere più numerose degli uffici comunali si pensa che siano tutte regolarmente stipendiate, o che magari dia possibilità di lavoro a gente che non ce l'ha o che l'ha perso?
    Perchè il comitato "no parcheggio" invece di spendere soldi in inutili volantini non ha raccolto fondi?
    Perchè il parcheggio al seminario non lo faciamo pagare 3 euro invece che 1?
    Perchè si pensa che se un terreno è della chiesa automaticamente deve essere comunale?
    Perchè alla gente gli piace fare un giornalismo spicciolo andando a fare solo i conti in tasca (e senza l'oste, direi) ad altri?

    Gregorio Basito

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  2. Gentile Gregorio,
    ti ringrazio davvero per le tue ulteriori -e forse un po' indispettite- domande, che permettono di chiarire e ribadire l'approccio che usa Quarrata/news nell'affrontare le varie tematiche trattate. Infatti, pur nel massimo rispetto delle prerogative altrui, è dal confronto, anche schietto, di opinioni e posizioni differenti che possono derivare il miglior servizio all'opinione pubblica e l'affermazione di importanti concetti.
    Ora, tu che ti richiami ad un acuto teologo, acuto per dottrina, sapienza e capacità interlocutoria -celebri i discorsi del patriarca di Costantinopoli Gregorio Nazianzeno- non avrai certo difficoltà a vedere che non ho mai scritto che "se un terreno è della chiesa automaticamente deve essere comunale" o che " la diocesi dovrebbe sopperire alle mancanze del comune e provvedere ai parcheggi in centro", che invece mi attribuisci.
    Ti posso però dire che Legambiente è un'associazione di volontariato che non ha beni, né mobili né immobili -condivide la sede, una stanza del Comune, con altre dieci associazioni! Se però si vedesse recapitare tutti gli anni un milione di euro ti posso assicurare che non farebbe mancare il proprio contributo per salvaguardare un patrimonio monumentale come San Bartolomeo. Comprendi però bene che le domande, sul perché non disporre di quel contributo MILIONARIO annuale dell'otto per mille Irpef, sorgono spontanee, e meriterebbero attenzione e risposte convincenti e serene.
    Il Pd potresti sentirlo tu se ci conosci qualcuno, io lo farò presente a qualcuno del comitato "no parcheggio" -che peraltro sapevo intenzionato a contribuire con un po' di fondi. Per il resto anche la tariffa di un euro al Seminario era semplicemente per indicare la possibilità : vanno benissimo anche tre euro, ci penserà chi di dovere. in definitiva, come vedi, lo spirito vuole essere collaborativo : credo che nessuno si debba sentire vittime e nessuno debba attaccare gratuitamente l'altro. Insomma, la forza delle argomentazioni rimane davvero l'unico baluardo per non fare delle facili banalizzazione o del giornalismo spicciolo.
    Lorenzo Cristofani

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  3. Non sto mettendo in bocca parole a nessuno tantomeno a lei. Mi sto solo ponendo delle domande che in una informazione corretta (che lei va tanto declamando) bisognerebbe considerare, perlomeno perchè sono le domande (non soltanto mie) di chi immediatamente non la pensa come lei.
    Da quello che lei mi dice Legambiente è un associazione di volontariato che se avesse soldi contribuirebbe così come il comitato "no parcheggio"; ma a parole siamo bravi tutti. Se Legambiente vuole richiamare alla salvaguardia dell'ambiente e al recupero di certe aree, bene; ma sinceramente non penso che Legambiente abbia come obbiettivo il fare conti in tasca alla diocesi perchè sennò fallisce come proposito. Le risposte convincenti e serene che cerca le può avere aprendo gli occhi e ragionando un pochino. La diocesi non ha da pensare solo a San Bartolomeo. Se fosse così avrebbe ragione a dire come mai con contributi milionari non si riesca a ristrutturarlo. Andando in giro x la diocesi si può vedere come ci sono tanti complessi monumentali millenari più o meno grandi che necesitano di lavori. Per Esempio Sant'Ansano (che con tutto rispetto non è tanto più brutta o meno importante a livello artistico di San Barolomeo) che sta davvero crollando o se vogliamo andare più vicino la nostra cattedrale in cui piove dentro. Basta stare attenti però che ogni tanto spuntano notizie come quella della ristrutturazione del palazzo Rospigliosi sede del museo diocesano o mi ricordo che qualche mese fa venne fuori la notizia della ristrutturazione dell'abbazia di San Martino in Campo, altro gioiello delle nostre terre che veniva giù a pezzi; o della biblioteca fabroniana. Se vogliamo tralasciare i beni immobili mi sembra che nelle chiese poi ci sia un efficente servizio caritas (carità o meno) per i poveri della città (a cui il comune non pensa) dei quali la maggior parte sono stranieri e di un altra religione. Quindi non importa lavorare in curia per rendersi conto di come si possono spendere i contributi dell'8x1000, ma dal di fuori si sarebbe tutti bravissimi amministratori delle cose degli altri.
    Comunque la diocesi non ha bisogno della mia apologia. La forza delle argomentazoni è quella di considerare tutti i fattori in gioco, cosa che purtroppo non si fa perchè si porta avanti aprioristicamente e ideologicamente certe idee che fanno quel giornalismo spicciolo di cui ho parlato. Per il suo lavoro (mi permetto) trovi qualcosa per cui convincere il sindaco e la giunta a bloccare completamente i progetti del parcheggio e ad esprimersi in modo chiaro sul da farsi. Altre cose non servono.
    Saluti

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  4. Gregorio,

    lei, come i tanti lettori che seguono attentamente Quarrata/news, dimostra quanto sia attuale e stimolante la domanda di informazione libera e approfondita -offerta da quest'organo di informazione.
    Noto infatti che anche lei inizia a sentir sua la tematica del patrimonio monumentale inutilizzato, di cui il blog parla da tempo, anche con interviste a persone preparate di "cose pistoiesi". Si rende per caso disponibile, anche in forma anonima come sta facendo ora, ad un'intervista di quel tenore?
    Mi permetta però di giudicare prematuro il processo alle intenzioni di Legambiente; ripeto l'associazione degli ambientalisti pistoiesi ha già le proprie attività. Tra le altre le ricordo le visite effettuate agli orti monastici e conventi di San Domenico e delle Benedettine, apprezzate anche per la riscoperta dei valori che rappresentano. Anche alla luce di ciò non vedo in sostanza il motivo per cui voglia contrapporre realtà pistoiesi che avrebbero tutto l'interesse di convivere in amicizia e -perché no- in rete. Ripeto, personalmente non intendo attaccare nessuno e le risparmio l'apologia : non vorrei che tirare in ballo altre associazioni, fare del vittimismo e tacciare di "ideologia" e "giornalismo spicciolo" serva solo per evadere dal merito.
    Ormai è più che maturo -per quanto riguarda San Bartolomeo- il tempo per cui le varie anime della società pistoiese facciano, come accennato poc'anzi, sinergia e si attivino, con condivisione e rispetto reciproco, per dare, superate le piccole difficoltà burocratiche, una vera e riconosciuta utilità sociale all'area del complesso. Per il resto -ipotesi del parcheggio- abbia fede, vedrà che non rimarrà deluso !
    Un'ultima cosa: vorrei cogliere, vista la sua sensibilità circa le attività della caritas diocesana, l'occasione di poter avere la sua collaborazione, per ciò che ora le dico.
    Come saprà Legambiente vorrebbe radicare a Pistoia quella prassi, già riuscita in molti comuni, che permette di non buttare tonnellate di cibo integro e contemporaneamente fornire soddisfare i bisogni primari delle fasce indigenti. Il meccanismo, studiato e implementato da una spin off dell'università di Bologna, è spiegato qui : http://www.lastminutemarket.it/ ; del problema dello spreco alimentare se ne parla tutti i giorni :http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=19303.
    E' evidente che ciò farebbe risparmiare molto anche alla caritas e avrebbe benefici in molti settori : mi ricordo che venne proposto alla caritas di Pistoia ma nessuno rispose, evidente volontà di non cambiare lo status quo, quand'anche portatore di benefici. Evidentemente -detto fra noi- il direttore, persona rispettabile e che peraltro stimo, ma che magari non avrà neanche fatto un concorso per essere lì, sarà semplicemente non informato bene su queste possibilità !!! Perciò, visto che a parole sono bravi tutti, mettiamoci in contatto -io e lei- per portare avanti la suddetta attività, che riduce la produzione di rifiuti e aiuta i bisognosi alleggerendo le spese di caritas e comune. Mettiamoci in contatto e proponiamo seriamente a chi opera nel settore questa straordinaria misura concretamente vantaggiosa e condivisibile da chi veramente ha un certo tipo di sensibilità.
    In attesa della sua certa disponibilità le porgo i migliori saluti.
    Lorenzo Cristofani

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