di FELICE DE MATTEIS
E
su facebook delle ‘pettorine’ un interessante post che parla di una anziana
della montagna costretta ad attendere 11 ore per la rottura di un piede dovuta
a una caduta dalle scale – Un miracolo della sanità toscana?
Si
svolgerà alla presenza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e
dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e delle altre massime
autorità politico istituzionali della Regione e del territorio: la Presidente
della Provincia Federica Fratoni, il Sindaco di Pistoia e Presidente della
Conferenza provinciale dei Sindaci Samuele Bertinelli, il Presidente della
Conferenza Zonale dei Sindaci della Valdinievole e Sindaco del Comune di
Buggiano Daniele Bettarini e gli altri 20 Sindaci dei Comuni della Provincia di
Pistoia […].
Il
Vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi impartirà la benedizione alla nuova
struttura ospedaliera […].
I
direttori generale Roberto Abati, sanitario Lucia Turco e amministrativo Luca
Cei, hanno voluto un’inaugurazione sobria ma festosa . […] Per sabato è stato
anche previsto un rinfresco (offerto dalla Sat spa la società che ha costruito
l’Ospedale), le musiche della Banda Borgognoni e il coro “Pistoia Gospel
Singers”, gli Sbandieratori della Compagnia dell’Orso con musici ed arcieri ed
un ulteriore intrattenimento musicale all’interno della struttura ospedaliera.
[Scritto da Daniela
Ponticelli, giovedì 11 luglio 2013 – ore 15:30]
• • •
PISTOIA. Così parlò l’Asl 3
tramite il suo ufficio stampa. L’ospedale? Un dancing, una discoteca, un pub. Idea
innovativa per un finale che potrebbe perfino essere sobriamente animato da
ballerine esperte di danza del ventre e quant’altro. La presenza di Enrico
Rossi, Presidente della Regione Toscana e figlio della sanità nostrale per
dieci anni (mentore Vannino Chiti), autorizzano a credere che anche il famoso “buco”
dello Scarafuggi all’Asl di Massa, roba da 400 milioni di euro, faccia parte – pur se non dichiarato
perché nessuno sapeva e nessuno se ne era accorto – del programma, almeno
in spirito, comunque si voglia intendere.
Certo
è che l’Ospedale nuovo, che si chiamerà S. Jacopo, è sorto su un “buco” che
speriamo madre natura vorrà sempre preservare da eventi che una perizia, già
pubblicata da questo blog, ha posto all’attenzione completa della gente.
Insomma, che Dio ce la mandi buona.
Nel
frattempo, allegria, fra arcieri, musici, Compagnia dell’Orso e Gospel Singers,
perché “the show must go on”.
NON POSSUMUS, NON DEBEMUS, NON VOLUMUS
Fare
informazione, critica e opinione oggi è ben diverso dall’averlo fatto in
passato: è cambiato radicalmente il mezzo.
Non
è cambiato, invece, lo spirito o il fine: né tantomeno il dovere, che è
quello di raccontare tutto e non solo una parte di ciò che viene
detto.
I
poteri – e fra questi, non ultimo, anche la Sanità Toscana – non lo
gradiscono: pretendono, politicizzati come sono, di ricevere solo applausi e standing
ovations, incenso laico e fideistico ossequio.
Come
disse Pio VII
quando i francesi lo arrestarono, «Non
possumus, non debemus, non volumus»: non
possiamo, non dobbiamo, non vogliamo.
Fedeli
ai valori che non cambiano, abbiamo il dovere morale di mostrare qual è la
strada specie laddove tutto va, in maniera sconsiderata, verso il dilagare
del conformismo del pensiero unico se e in quanto maggioritario.
E
dobbiamo continuare a dare fiato anche ad un’unica voce in disaccordo, finché
ce ne sarà una che dice.
Costi
quel che costi.
Edoardo Bianchini
|
Scusate,
ci dimenticavamo dei medici, dei paramedici e giù a scalare.
Siamo
curiosi, e verificheremo, quanti, a parte quelli coscritti, vorranno
partecipare a questa “inaugurazione”. Anticipiamo che sicuramente tutti gli
apicali – quelli che sono i più bravi e hanno vinto il concorso – ci saranno.
Occhio a non mancare, eh!
Qualcuno,
all’Asl e nelle stanze del partito, storcendo il naso, potrà affermare che
anche di questo evento facciamo “strame” verbale: lo facciamo perché quando si
contrabbanda un evento inusuale, ma non eccezionale, come un’opera dovuta nell’interesse
collettivo e per ora incompiuta, niente deve essere offerto al popolo sotto la
luce della somma opera di ingegneria politica, quando tale non è neppure all’occhio
di un unico toscano che liberamente non è d’accordo con la fanfara pubblica in nome
della libertà di pensiero e di espressione pur critica e minoritaria.
Soprattutto quando una “diga di Assuan” assume i contorni dell’ingegneria
politico/finanziaria etc. etc. E speriamo che tutto vada bene: le idrovore in
funzione perenne per scaricare l’acquaticità del sottosuolo del S. Jacopo
funzioneranno sempre e sicuramente? L’acqua che veniva ai nostri rubinetti, come
ci dice Dario Guastini, in un suo post pubblicato su questo blog, ci
sarà ancora e per quanto? È legittima questa domanda? O dobbiamo chiedere il
permesso, per farla, alla direzione generale dell’azienda e al partito che la
regola e regge?
Un’ultima
domanda per il dott. Abati che, essendo un sociologo, certe cose, quanto meno
le intuisce: i “robottini che vengono così osannati in precedenti comunicati
ufficiali dall’ufficio stampa dell’Asl che diavolo sono? Dei crumiri che
tolgono il posto a circa quaranta persone delle pulizie, come ci narra la
cronaca locale allineata? Quindi, costano meno nell’acquisto, nella gestione e
nella manutenzione, di quaranta esseri umani? La domanda non la rivolgo al dott.
Abati, né al suo staff. da €. 140.000 annui senza prendere in mano un bisturi o
una flebo: la giro agli operatori “in prima linea” dell’Ospedale che non hanno
il coraggio, sembra, di esternare il loro punto di vista in proposito – non voglio
infatti pensare che siano tutti d’accordo con la riduzione dei posti di lavoro
di gente che per vivere, a fine anno, non ha incassato centinaia di migliaia di
euro, ma quello che oggi il conformismo politico-sindacale definirebbe un “tesoretto”,
meno, cioè, di 10mila €, vale a dire qui circa 800 poveri euro al mese che
aiutano a sbarcare il lunario.
Infine
sottopongo la lettura che segue sia al dottor Abati che al suo ufficio stampa
istituzionale.
È
tratto da un intervento sul sito Montagna
Pistoiese. È qui che voglio vivere e risale a mercoledì:
Non
riuscendo a condividere pubblichiamo direttamente un’altra allarmante
testimonianza del “potenziamento” del nostro Ospedale pubblicata da Leonardo
Corsini:
Lo
immaginavo che sarebbe arrivato questo momento, sapevo che sarebbe arrivato
purtroppo il momento di parlare di un grosso problema che affligge la mia montagna,
la mia regione e l’Italia intera.
Non
sono esagerato e per non essere prolisso arriverò al dunque, stamattina mia
nonna è caduta dalle scale della sua abitazione; aiutata da dei gentilissimi
vicini è stata portata al pronto soccorso di San Marcello P.se alle ore 11:30
circa dove è stata riscontrata una frattura bi-malleolare alla caviglia sx,
fin qua niente di strano, il bello per un residente nella montagna pistoiese
arriva adesso!!! Mentre adesso sto scrivendo mia nonna di 87 anni è ancora su
una barella al pronto soccorso che aspetta una sistemazione poiché deve
essere ricoverata per procedere poi nei prossimi giorni all’operazione.
Ora
che in un paese come l Italia e in una regione come la Toscana che tanto si
vanta della propria sanità com’è possibile non riuscire a trovare una
sistemazione a questa donna dopo più di 11 ore???
Noi
in montagna abbiamo una struttura efficientissima che ci state togliendo ma
vi rendete conto seriamente di ciò che state facendo? Per un qualsiasi
problema anche un mignolo rotto dobbiamo fare più di 50 km per andare a farlo
ingessare, siete sicuri che questo sia così legale e possibile nella vostra
cara regione? Me lo spiegate voi care menti lungimiranti e colte come può una
persona con una frattura ad una tibia fare i km che sopra riportavo in
ambulanza con le strade che ci ritroviamo oltretutto??? Spiegatemelo perché
non lo so davvero... ahhhh aspetta forse trovo la vostra intelligente
risposta: “l’elicottero”... ma lo sapete che noi quassù viviamo anche in
inverno e in un inverno come quello passato si potrebbe volare solo pochi
giorni in una stagione intera... lo sapete??? Ma voi cosa volete sapere, il
troppo studio il troppo amore dei soldi vi ha distaccato dalla vita reale!!!
Quassù siamo cittadini che paghiamo le tasse come gli altri e siamo anche
svantaggiati nei servizi che ci vengono dati in cambio, ci importa
relativamente di questo, siamo abituati a rimboccarci le maniche e tirare
avanti ma vi avverto ora per voi è giunta l’ora di smettere di prenderci per
il culo... siamo buoni ma non scemi... incominciate a rispettarci almeno un po’
riattivando l ‘ospedale come si deve... sennò vi avverto la prossima volta
che fate una riunione c’è chi vi farà capire cosa si prova a fare più di 50 km
in un’ambulanza con una o più gambe rotte... ops, ho sbagliato, non è un
avvertimento è una minaccia!!! Questo mio post è dedicato a chi sa di poter
fare qualcosa per non fare chiudere l’ospedale di San Marcello P.se. Fate
qualcosa di positivo vi conviene…
|
Forse
è giunto il tempo che l’Asl chieda meno applausi e ovazioni, e arrossisca di
più in viso per tutto ciò che ha fatto e sta facendo…
[Questo intervento è scritto e prodotto
come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 12 luglio 2013 | 09:09 - © Quarrata/news]
purtroppo finchè il disagio non lo proviamo sulla propria pelle, non riusciamo a capirlo, ma questi criminali da minimo 150.000 € l'anno, non lo proveranno mai..loro vanno in clinica, loro hanno i soldi...ebbene ragazzi, è giunta l'ora di dire BASTA! la rete dei comitati in Toscana è diventata enorme, decine di migliaia le firme contro la chiusura dei piccoli ospedali, possiamo dire la nostra perchè ne abbiamo ancora diritto! Non ci arrenderemo, non ci importa se ci date dei populisti, cominciate a pagare i debiti che avete creato, come ho già detto dalle nostre parti " a tirare troppo la corda, va a finire che si strappa!" Erika
RispondiEliminaCredo e spero, che a rappresentare la Montagna Pistoiese non abbiano invitato solo i 4 sindaci, ma anche la Dynamo Camp, grande operatore di beneficenza e nuovo soggetto politico in procinto di occupare la poltrona per la guida dell’intero comprensorio della Montagna.
RispondiEliminaLa dirigenza della ASL3 e i vertici della Regione Toscana, gli devono questa riconoscenza, se non altro per non aver la Dynamo Camp speso una parola a sostegno dell’ospedale Pacini di San Marcello e quindi aver agevolato il compito al Dott. Abati nella sua opera per la trasformazione di questo importante ospedale in ambulatorio medico.
Signori della Dynamo Camp e voi tutti politici con incarichi regionali e locali, i cittadini della Montagna vi ringraziano.