AGLIANA. Dietro il post Anche il Sel sostiene l’incenerimento
«almeno fino al giugno 2014»? (vedi),
Giuliano Ciampolini scrive:
Il signor Romiti ha la brutta
abitudine di confondere l’impegno politico e le convinzioni ideali con le
parentele: avessi accettato questa assurdità, avrei passato la vita da
democristiano, perché la mia famiglia votava per la DC e quando nel 1969 ho
fatto una scelta a sinistra i miei genitori hanno sofferto, ma non per la mia
scelta, ma perché un altro parente ha detto a mia madre: “avrei preferito che
tuo figlio fosse morto invece di diventare comunista”.
Il signor Romiti non riesce a
concepire che tra padre e figlia ci possano essere opinioni diverse perché,
come è naturale, ognuno ragiona con la propria testa ed ognuno ha la sua etica
della responsabilità ed è proprio per questo – cioè perché ciascuno ragiona con
la propria testa – che c’è una stima reciproca tra me e mia figlia (e sono
anche orgoglioso per le scelte che, da quando è Sindaca, ha fatto sui rifiuti,
come sui referendum del 2011 su acqua e gestione dei servizi idrici e su altre
scelte, con il consenso della Giunta e della maggioranza nel Comune di Agliana;
alcune scelte sono state apprezzate e votate anche dai Consiglieri di minoranza
e quella sul sistema di raccolta dei rifiuti PaP è stata approvata all’unanimità).
Il signor Romiti non concepisce
che, tra persone che sono per una politica diversa sui rifiuti (che porti al
superamento dell’incenerimento), ci possano essere valutazioni diverse sui
tempi e sulle modalità per arrivarci: la sua logica è che (su qualsiasi
problema) ti stima se condividi al 100% la sua opinione e ti detesta [1]
se la condividi al 90% o al 60%.
Il signor Romiti è a conoscenza
della mia opinione (che, sui rifiuti, è rimasta la stessa da diversi anni), che
ho proposto anche in un Odg presentato nel Congresso regionale di SEL (gennaio
2011), che impegnava il mio partito a:
– dire NO alla costruzione di
nuovi inceneritori;
– dire SÌ alla raccolta
differenziata porta a porta e agli impianti industriali per il conseguente
riciclo.
Ma avere questa convinzione, come
io ho da diversi anni, non significa ignorare la complessità di questa
prospettiva, perché – insieme alla volontà politica – è necessario:
– trovare le risorse finanziarie per fare gli investimenti che sono necessari;
– prevedere una gradualità per realizzare questa prospettiva: perché un conto è realizzare il porta a porta in Comuni con la dimensione di Agliana (in qualche mese è stata realizzata); un conto è farla in Comuni di maggiori dimensioni (a Capannori, che ha 45.000 abitanti, la realizzazione del sistema PaP è iniziata nel 2005 e si è conclusa nel 2009); un altro conto è generalizzare il sistema PaP in un area come quella metropolitana, con 1 milione e mezzo di abitanti e con una grande città come Firenze e città di medie dimensioni come Pistoia e Prato;
– trovare le risorse finanziarie per fare gli investimenti che sono necessari;
– prevedere una gradualità per realizzare questa prospettiva: perché un conto è realizzare il porta a porta in Comuni con la dimensione di Agliana (in qualche mese è stata realizzata); un conto è farla in Comuni di maggiori dimensioni (a Capannori, che ha 45.000 abitanti, la realizzazione del sistema PaP è iniziata nel 2005 e si è conclusa nel 2009); un altro conto è generalizzare il sistema PaP in un area come quella metropolitana, con 1 milione e mezzo di abitanti e con una grande città come Firenze e città di medie dimensioni come Pistoia e Prato;
– avere consapevolezza che un
conto è riciclare – tramite il mercato – 10.000 T/annue di materie seconde
differenziate, un altro conto è proporsi di dare uno sbocco di mercato a 100.000
T/annue, un altro ancora è proporsi di dare uno sbocco di mercato al 70% di RD
in un’area di 1 milione e mezzo di abitanti, cioè a 600.000 o 700.000
tonnellate annue.
Il signor Romiti è a conoscenza
che sull’inceneritore di Montale sono – e rimango – contrario al potenziamento
da 150 T/g a 225 T/g (anzi, penso di aver dato un contributo personale
determinante nell’agosto 2007 per bloccare la Gara d’appalto che era stata
avviata dal Cis Spa e poi – insieme all’Associazione per la Sinistra, Verdi,
Prc e Idv – nel novembre/dicembre 2008 siamo stati determinanti nell’inserire
una serie di “paletti” nel Programma della coalizione di centro sinistra per la
Provincia di Pistoia, firmato il 30 dicembre 2008, che sono quelli che hanno
consentito finora di evitare la ripresentazione di quella Gara d’appalto e mi
sembra evidente che quei “paletti” continueranno ad impedirlo almeno fino al
2014 e spero per sempre.
Il signor Romiti è a conoscenza
che, pur essendo fermamente contrario al potenziamento dell’inceneritore di
Montale, ritengo irresponsabile proporsi la chiusura immediata, per tre
ragioni:
1) le 54.000 tonnellate annue che
vengono bruciate lì andrebbero in discariche o in inceneritori molto più
lontani, con un conseguente trasferimento e aumento dell’inquinamento e anche
dei costi economici a carico dei cittadini (conseguenze causate dal trasporto
dei rifiuti su tragitti più lunghi);
2) per potenziare da 120 T/g a
150 T/giorno e per mettere in maggiore sicurezza quell’inceneritore (cioè per
ridurre al minimo possibile l’inquinamento e per aumentare i controlli sulle
emissioni, l’inceneritore di Montale – dopo gli investimenti fatti nel
2008/2009 – è stato definito “uno degli inceneritori più controllati e sicuri d’Italia”)
sono stati spesi oltre 20 milioni di euro e se dovesse chiudere domani... [2]
le banche non rinuncerebbero certo ad avere dai Comuni proprietari del Cis il
capitale e gli interessi sul capitale che hanno concesso per fare gli
investimenti e la conseguenza sarebbe il fallimento economico dei tre Comuni,
con le conseguenze che sono immaginabili sui servizi che offrono i tre Comuni a
tutti i cittadini.
Per queste ragioni ritengo
necessario:
– evitare la costruzione di nuovi
inceneritori
– evitare l’ulteriore
potenziamento dei piccoli inceneritori
– costruire, tramite una politica
diversa, le alternative moderne e meno inquinanti che consentano di dare una
destinazione diversa ai rifiuti e quando i piccoli inceneritori non saranno più
necessari si potrà chiuderli (e allora, spero il prima possibile, ne sarò
felicissimo).
Su questa prospettiva non mi
sembra che le opinioni della maggioranza del Consiglio Comunale di Agliana
siano molto diverse dalle mie opinioni e comunque ritengo che le posizioni di
Fabrizio Magazzini siano molto simili alle mie opinioni ed a quelle di Sel
(anche se lui dice di essere meno ottimista di noi sulla possibilità di evitare
la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini).
Inoltre i fatti contano più delle
parole ed è un fatto la scelta coraggiosa di aver realizzato ad Agliana il
sistema porta a porta, a cui seguirà il PaP a Montale e a Quarrata e poi –
speriamo – in tanti altri Comuni: anche questi fatti sono importanti per
contrastare il Piano Interprovinciale Rifiuti che le Giunte delle tre Province
vogliono far approvare dai Consigli Provinciali il 17 dicembre 2012 e per
protestare contro questa scelta irresponsabile ho proposto che venga fatta una
manifestazione popolare promossa da tutti i soggetti che vogliono una politica
diversa e moderna sui rifiuti.
Il signor Romiti non riesce a
concepire che in un soggetto politico possano esserci opinioni diverse e scelte
decise democraticamente, con maggioranze e minoranze, su ogni problema: in Sel
la maggioranza si è pronunciata contro la costruzione di nuovi inceneritori e per
una politica diversa e moderna sui rifiuti (chi ha opinioni diverse può
continuare a sostenerle, ma per rappresentare Sel è necessario accettare e
rappresentare – fino a che non verrà cambiata – la scelta fatta dalla
maggioranza, anche se – avendo pochi consensi elettorali – l’unica “forza” che
abbiamo sono le nostre argomentazioni e Fabrizio Magazzini mi sembra che le
abbia utilizzate anche nel Consiglio Comunale di mercoledì 29 novembre).
Per quanto mi riguarda:
– discuto sempre volentieri con
chi ha opinioni diverse dalle mie.
– sono felice quando il dialogo è
costruttivo e porta a rispettarsi reciprocamente e ad apprezzare una
convergenza anche parziale di opinioni, continuando a discutere serenamente
sulla parte di opinioni che rimangono diverse.
Non discuto volentieri con il
signor Romiti, non solo perché invece di argomentare – forse per scarsa fiducia
nelle sue argomentazioni – tira in ballo le parentele, ma anche perché da tempo
ho capito che Romiti usa le parole senza rendersi conto di quello che dice e
scrive [3].
Questa inutilità della
discussione costruttiva con Romiti l’ho capita quando – il 10 febbraio 2008 –
concluse una sua email con questa frase: “Oggi gli EBREI siamo noi e le truppe
di occupazione si chiamano ENTI LOCALI!!”.
Chi ritiene che sia una frase che
merita rispetto, continui a discutere con Romiti: io ci discuterò il meno
possibile.
Giuliano Ciampolini
Caro Ciampolini,
come vede il blog è assolutamente
liberale e permette a chiunque di esprimersi nella più assoluta e liberale
libertà.
Devo però pregarla, per il
futuro, di essere un po’ più sintetico: anche se riconosco che il suo
intervento arricchisce tutto il dibattito con una esemplare spiegazione
analitica delle sue personali posizioni.
Mi permetto, poi, di fare qualche
nota alle sue affermazioni, riprendendo la numerazione tra le parentesi quadre:
[1] – personalmente credo
che il termine da lei usato (detesta) sia piuttosto incongruo rispetto
alle posizioni di Romiti. Se mai io credo, più opportunamente, che Romiti tenda
a radicalizzare, ma per dichiarato spirito di contraddizione e con scopo
provocatorio, che in un giornalista è quasi
un pre-requisito: cosa ben diversa, penso, dal detestare… Non è d’accordo?
[2] – Potrei personalmente concordare con il suo
ragionamento dei 20 milioni di euro da restituire alle banche-squalo e non ho
difficoltà: ma ora lei provi a pensare e a riflettere seriamente a cosa
succederebbe se, per ogni morte di cancro nell’area di ricaduta dei fumi di via
Tobagi, ogni famiglia facesse esperire un’autopsia e iniziassero le richieste
di risarcimento dei danni… Non ci sarebbe, forse, da mettersi le mani nei
capelli comunque? E soprattutto: è un’idea fantascientifica, questa che le
sottopongo, o potrebbe, anche, essere una concreta possibilità?
[3] – Mi permetta, infine, di non credere che Romiti non
si renda conto di quello che dice e scrive. La voglio prendere come una
semplice battuta. Anche qui si torna al gusto della contrapposizione – e credo
che come tale vada anche accettato in chiave di ‘biodiversità’ con la dovuta
tolleranza – di un provocatore: ma
anche i provocatori non fanno parte della storia e del dibattito?
Infine, in generale, e pur
accettando la sua opinione che tutto e subito è impossibile, per cui non si può
chiudere l’inceneritore di colpo, guardi bene cosa ne pensa, invece, oggi, uno
degli inceneritoristi più convinti, Tibo…
Alla fine non sia troppo radicale lei, via. Non aggiungo altro.
Con un
cordiale saluto,
Edoardo Bianchini
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[Sabato 1° dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
A mio modesto avviso il punto su cui riflettere è un altro ancora. Pur ammettendo che nella vita, liberamente e lecitamente, si può sempre e in ogni momento cambiare opinione, dov'era chi ora si dichiara convintamente contrario al potenziamento dell'inceneritore durante le amministrazioni Giunti e Magnanensi che hanno fatto dell'incenerimento dei rifiuti il centro di tutta la loro politica ambientale e che di raccolta differenziata non hanno mai voluto sentir parlare? Eleanna Ciampolini è stata per 10 anni assessore (per 5 all'ambiente) e l'attuale SEL (con Sardi e Magazzini) ha sempre sostenuto senza mai una levata di scudi e senza mai un voto contrario in consiglio comunale quelle politiche davvero poco lungimiranti. Mi dispiace dirlo, ma nel fallimento delle precedenti amministrazioni in materia di rifiuti gli attuali protagonisti della sinistra aglianese sono corresponsabili. Ben venga il timido cambio di rotta, speriamo non sia troppo tardi.
RispondiEliminaLuca Benesperi
Consigliere comunale PDL Agliana
Giuliano Ciampolini risponde, ma, data la lunghezza dell’intervento, siamo costretti a dividerlo in due parti:
RispondiEliminaCiampolini Parte Prima
Gentile Bianchini,
non ho mai pensato che il suo blog non accogliesse tutte le opinioni e – di seguito – cerco di dire la mia opinione sulle sue 3 note (senza nessuna pretesa di avere ragione: ho imparato da Pietro Ingrao che il "dubbio", anche sulle proprie opinioni, è fecondo, cioè stimola ad ascoltare ed a riflettere su opinioni diverse, purché siano argomentate):
1) Continuo a pensare che Romiti detesta chiunque non la pensa al 100% come lui (non sono solo io a pensarlo, ma anche diverse altre persone hanno avuto prova di quanto livore mette contro le persone che vogliono una politica diversa sui rifiuti, ma pensano sinceramente che sia necessaria una gradualità nella realizzazione): se non fosse così riconoscerebbe la sincerità delle opinioni altrui sia nella parte che coincidono con le sue opinioni, sia nella parte che sono diverse.
Cioè, se una persona propone una politica diversa sui rifiuti, che porti a ridurre al minimo l’incenerimento e – con il tempo necessario a realizzare le alternative – anche al superamento dell’incenerimento, perché il signor Romiti si permette di definire queste posizioni inceneritoriste?
2) Da quando ho preso coscienza (tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90) che l’incenerimento dei rifiuti contribuisce ad un inquinamento ambientale che determina danni anche alla salute delle persone, ho cercato di documentarmi e leggendo qualcosa di Laura Conti (la madre dell’ecologismo scientifico in Italia) ho capito che la soluzione perfetta sui rifiuti non esiste e che dobbiamo convivere con le conseguenze ambientali che provocano l’incenerimento, le discariche (in Campania c’è una delle % più alte di tumori in Italia e le cause sono state: da una parte le discariche abusive e dall’altra l’incenerimento dei rifiuti lungo le strade) e che la scelta migliore era ed è quella di mettere al primo posto una raccolta differenziata di qualità (cioè che consenta di trovare uno sbocco di mercato per le materie seconde e che consenta anche di ridurre al minimo le discariche e l’incenerimento: per questo, da metà anni ‘90 ho iniziato ad inviare articoli ai giornali per criticare i Comuni pistoiesi e toscani ed a proporgli di prendere ad esempio le esperienze locali che, in particolare nel Nord, avevano fatto questa scelta.
Detto questo, a mio parere le cause che determinano inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei cibi, cioè che provocano malattie e tumori, sono moltissime: fabbriche inquinanti (io ho fatto per 24 anni l’allupino in una filatura e se mi viene un tumore, per favore, nessuno dica che è probabile che la causa sia l’inceneritore, perché il peggio che è entrato nei miei bronchi e polmoni sicuramente è avvenuto durante il mio lavoro), traffico su gomma, impianti di riscaldamento nelle case e nelle aziende, chimica nei campi e nei prodotti alimentari, sigarette, ecc. ecc. e sono tutte cause con le quali, purtroppo, dovremo continuare a convivere per molti anni (perché è impossibile fermare tutto e vivere tutti come gli Elfi nella Valle del Burrone).
– continua –
Ciampolini Parte Seconda
RispondiEliminaComunque, ho sempre pensato che bisogna costruire un’economia qualitativamente diversa e anche stili di vita diversi, più sostenibili e meno dannosi per l’ambiente (nel mio piccolo ho sempre ridotto al minimo il mio consumismo: un po’ perché ho sempre guadagnato poco e un po’ per le mie convinzioni etiche e ideali).
Detto questo, cioè che le cause dei tumori sono molte, penso che dobbiamo cercare di ridurle tutte e intanto non dobbiamo aumentarle: anche per questo sono contrario al Piano Interprovinciale sui rifiuti che vuole quintuplicare l’incenerimento, perché questo porterà a quintuplicare anche (nella causa specifica derivante dall’incenerimento) l’inquinamento dell’aria in una area metropolitana dove è già pessima ed ormai sappiamo che le Pm 2,5 e inferiori non si depositano solo nel territorio vicino alla fonte di emissione: vagano in tutta l’area metropolitana e in qualunque punto in cui vengono fatti dei prelievi il risultato è simile a quello nell’area vicina ad un inceneritore ed è la somma di molte cause.
3) Penso che Giorgio Tibo abbia fatto dichiarazioni inutilmente provocatorie – sull’inceneritore – al Sindaco di Montale (perché, a mio parere, andrà chiuso quando non sarà più necessario per evitare situazioni di emergenza rifiuti e non va potenziato anche per ragioni economiche, perché oggi i piccoli inceneritori non possono sopportare i costi dei filtri più moderni ed i costi di controlli che, giustamente, sono molto aumentati rispetto al passato e quindi sono comunque destinati a chiudere i bilanci in perdita economica).
Penso anche che la scelta della raccolta differenziata tramite i cassonetti interrati sia stata una delle scelte sbagliate che ha fatto il Cis nel periodo in cui era Presidente Giorgio Tibo: quel tipo di scelta (molto costosa) allora era stata fatta solo da un Comune turistico (e ricco) come Bressanone e da pochi altri ed ora è stata fatta anche per il centro storico di Firenze che, indubbiamente, ha esigenze condivisibili di decoro urbano, ma ha dei costi insostenibili che non consentono la generalizzazione di questo sistema (ogni postazione costa da un minimo di € 43.000 ad un massimo di € 84.000 in funzione del numero di campane installate).
Grazie per la pubblicazione e per le domande e cordiali saluti.
Giuliano Ciampolini
P.S. – Mi scuso per la lunghezza e le chiedo di pubblicare anche questa mia risposta alle sue 3 note.