FIRENZE-PISTOIA. L’ingegner Luigi
Caselli ci invia questo personale ricordo di don Renato Gargini a un mese dalla
sua scomparsa:
Ciao
Don Renato,
ad
un mese dalla tua morte voglio ricordarti anch’io.
Ora
che sei nella luce e nella verità puoi ben vedere e capire quanto ti ho voluto
bene e quanto ho sofferto per il tuo lungo silenzio, soprattutto in momenti
difficili.
Ora
che sei nella luce e nella verità puoi ben vedere e capire che il mio
sentimento è sempre stato di profonda stima, di simpatia, di affetto.
Non
posso dimenticare trent’anni di condivisione di vita: tu sei stato mio
insegnante di geografia (sì, proprio di geografia, in prima media), poi di
religione al liceo classico, mio insegnante di vita nella Gioventù Cattolica, mio
compagno quotidiano di ricerca, di studio, di cristianità, di impegni sociali,
di scelte importanti di compagni di viaggio e di percorsi di vita.
Dopo
trent’anni tu hai voluto il distacco, con molta fatica ho cercato di accettarlo.
Ma
dopo un mese dalla tua morte, la ferita della nostra “incomprensione” –
chiamiamola così – si sta dolcemente rimarginando: le risposte ai miei perché
si presentano ancora confuse, pazienza, spero un giorno di arrivare a capire, ma
soprattutto voglio dirti – ed ora vedi bene che
non mento – che non sono mai riuscito a contestarti intimamente, ha sempre
prevalso il dispiacere di avere perso la tua confidenza, la tua preziosa
amicizia.
Ogni
giorno ti ricordo teneramente, anche questo la sai, e sarà dolcissimo un giorno
riabbracciarci.
Luigi Caselli
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[Domenica
2 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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