PISTOIA. Dopo le pubbliche dichiarazioni di Marco Vettori, che ha
lasciato Spirito Libero, Giampaolo Pagliai gli dedica una sua lettera
aperta in cui riesamina le incompatibilità delle componenti della lista stessa,
e ripercorre gli errori tecnici e politici degli amministratori di Pistoia e
dei loro fidi compagni-sostenitori.
Ecco il testo:
Caro Vettori,
leggo sulla cronaca locale che tu hai dato l’addio a Pistoia
Spirito Libero perché “non sono mai stati affrontati i nodi politici aperti
dalla vicenda giudiziaria… che coinvolge anche un politico con funzioni di
massima responsabilità della lista Spirito Libero…”.
A me sembra che molti protagonisti della vita
politico-amministrativa locale si comportino da marziani. Chi si dichiara
sempre sbalordito, chi nomina una commissione tecnica per capire cosa è
successo negli ultimi cinque anni riguardo agli appalti (vinti all’80% sempre dalle
stesse cinque imprese) facendola presiedere da quel funzionario che avrebbe
dovuto capire per dovere istituzionale anche prima questa anomalia ed avrebbe
dovuto intervenire conseguentemente.
Mi sembra di capire che il “politico” al quale ti riferisci sia
Roberto Riccomi, ma guarda lui non è stato né consigliere comunale, né
provinciale e tantomeno sindaco od assessore.
Certo, Spirito Libero è stata una bella realtà, che come tu
mi dicesti, ha superato la sciagurata scissione di Livorno, ed è riuscita ad
aggregare anche qualche spezzone ex-democristiano-mastelliano ed addirittura
qualche pentito dell’ultim’ora del berlusconismo locale: ma il fine giustifica
i mezzi come ci insegnava Niccolò Machiavelli.
Solo il pensare che quattro esponenti di primo piano del
comunismo pistoiese con i baffi, sbeffeggiatori di Craxi e dei socialisti
potessero unire le loro forze con coloro che si qualificano gli eredi veri del Psi,
mi creò un certo imbarazzo e sconcerto.
Ma da questa vicenda per ora risulta che un “mediatore”
mediava fra le imprese, i funzionari e chi altro? Nessuno sapeva? Quante cene,
anche all’interno dei cantieri comunali o nell’accogliente casa (sempre aperta
a tutti) di un funzionario comunale, e di che si parlava nel corso di quelle
cene familiari? La vicenda ancora aperta deve far luce sulle responsabilità
vere di quello che è successo a Pistoia negl’ultimi venti anni nel settore
degli appalti e della gestione dello smaltimento rifiuti.
Dopo gli “intoccabili” devono venir fuori anche gli
intoccati. Gli imprenditori coinvolti sono stati corruttori o concussi; cioè
avrebbero pagato per corrompere o per poter lavorare?
Dove erano gli esponenti politici del maggiore partito
pistoiese ed il corteo dei loro servitori (sei liste di sinistra a sostegno del
Pd) in questi venti anni, ed i dirigenti ed i funzionari e coloro che sono
preposti al controllo di una sana gestione della cosa pubblica? Forse erano
tutti su Marte?
Per voltare pagina occorre che la verità emerga fino in
fondo senza rimpiattarsi dietro l’ombrello di un capro espiatorio. Sarebbe bene
che ben altri personaggi dello scenario politico pistoiese facessero un passo
indietro, e questi personaggi, come ben sai, sono molto numerosi ed altolocati.
Cari saluti,
Giampaolo
Pagliai
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[Venerdì 10 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
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