Incontro oggi, 14 marzo 2013, ore 16:30, presso la saletta dell’Assessorato alla Cultura a Palazzo Fabroni
PISTOIA. A 14 anni faceva il
pusher, vendeva droga e guadagnava 500 euro al giorno. Davide Cerullo, nato nel
quartiere Le Vele di Scampia, è il nono di quattordici figli che diventa
giovanissimo soldato del Sistema perché, sono le sue parole, “non c’è lo fatta più a subire ’o scuorno della miseria. In casa mia mancava tutto e
nella camorra ho visto la soluzione al mio problema, ma non solo quello
economico: anche quello di potermi realizzare come uomo. Se volevo esistere per
quelle strade, dovevo pareggiare il mio livello con quegli adulti sbagliati,
dovevo farmi un nome, occupare un posto, essere qualcuno. Non avevo alternative”.
Così fino ai 20 anni, Davide entra ed esce di prigione, finché “un giorno,
ritornando dall’ora d’aria, ho trovato un Vangelo lasciato da qualcuno su una branda.
L’ho aperto e ho trovato il mio nome, Davide, ripetuto più volte. Qualcosa è
scattato in me”.
Giovedì 14 marzo 2013 Davide sarà a Pistoia a conversare intorno al
libro scritto con Alessandro Pronzato per le Edizioni Paoline, “Ali bruciate”,
un volume che ritrae i volti dei bambini di Scampia nelle tante immagini
scattate da Davide, e che come lui stesso spiega “in un certo senso ripaga torti, una sorta di rimborso
e un indicatore di speranze possibile. E’ un libro che dice che la camorra non
vale niente, ma dice pure che si può vincere, che gli recuperabili non
esistono, perché sono solo un invenzione della nostra cattiva volontà”. Davide racconta la sua storia e la storia del libro. In veste di
fotografo non professionista, espone i suoi intensi scatti dedicati ai piccoli
abitanti del quartiere di Napoli, tristemente noto per l’ampia presenza della
criminalità organizzata. Anche lui è stato un bambino cresciuto in quei
palazzoni, e per questo riesce a cogliere con i suoi ritratti l’innocenza, le
paure e i sogni di questi adulti in miniatura ai quali le circostanze avverse
rischiano, però, di togliere la spensieratezza e l’innocenza. Primi piani con
occhi che domandano “perché”, giochi pericolosi e precoci con pistole vere,
sorrisi che portano nonostante tutto l’idea di una possibilità: questi i
ritratti proposti dall’autore che attraverso la sua macchina fotografica ha
raccontato una storia “sbagliata” che è anche la sua.
Dalla lettura in parallelo di testo e immagini scaturisce un dialogo,
ricco di umanità e storie, che è anche una accusa sociale, un grido di aiuto
che non può assolutamente andare perduto. Sfogliando le pagine di questo
viaggio coinvolgente ed inquietante nei mali di un certo Sud, si percepisce
anche una forte speranza, quella speranza che ha portato Davide a cambiare la
sua vita e che si legge sui volti di questi coraggiosi piccoli uomini.
Questo libro propone parole difficili e importanti che costituiscono
insieme una testimonianza e un invito a “cambiare ali”: “quello che io voglio dire con questo libro alla mia
gente - ha spiegato Cerullo in un’intervista rivolgendosi alla gente di Scampia
- è che anche se si sbaglia non è vero che nessuno è irrecuperabile. Gli
irrecuperabili sono solo un’invenzione della nostra malafede che ci fa credere
che tutto è perso, che non si può fare nulla, che tutto è irrimediabilmente
compromesso”.
L’incontro pistoiese è promosso da associazioni stanno portando avanti
una serie di iniziative volte a sensibilizzare la nostra comunità sul disagio
sociale dei bambini e sui rischi di marginalizzazione. Davide dialogherà con il
pubblico supportato da Roberto Agnoletti, rappresentante dell’associazione “Il
Granello di Senape”; durante la presentazione verrà proiettata una serie di
fotografie scattate dall’autore.
[comunicato a cura di: associazione
di volontariato “ Il Granello di Senape” In collaborazione con Fondazione Un
Raggio di Luce, La Casa della Solidarietà - Rete Radié Resh, l’Associazione Il
pozzo di Giacobbe e Assessorato alla Cultura del Comune di Pistoia]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 14 marzo 2013 | 11:24 - © Quarrata/news]
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