lunedì 14 ottobre 2013

QUANDO LA POLITICA NON FA QUELLO CHE DOVREBBE E ALTRI POTERI NE PRENDONO IL POSTO


di FELICE DE MATTEIS

La democrazia, così come è concepita, è solo uno strumento senz’anima e corpo, senza presupposti ideali e obiettivi di pubblica rilevanza – APR/Bardelli, ex Comunità Montana e ungulati che investono le auto e fanno danni a cose e persone sulla Montalese definita ‘strada di montagna’

PISTOIA. Quando la politica è solo appariscente ed incapace di governare e dirigere il vivere quotidiano del cittadino, allora altri poteri, magari in buona fede, senza rendersene conto, invadono un terreno non loro. Danno a danno, perché le leggi si interpretano e si applicano e le sanzioni conseguenti dovrebbero essere il frutto naturale di una comunità che si dà delle regole, si impegna a rispettarle ed accetta anche di subire il giusto giudizio per colpe o mancanze commesse.

Il cittadino normalmente pensante sa che la politica dirige l’economia e la indirizza verso il bene comune, rispettando e favorendo l’obiettivo che la libera iniziativa ha e deve avere: un utile.
Pur che non sia un utile contro il generale interesse, come sta accadendo solo perché la politica è divenuta essa stessa impresa, dispensatrice di utili solo per il suo apparato ma non per i cittadini che ad essa si affidano e che i cittadini erroneamente credono di influenzare attraverso il voto. Diciamocelo francamente: questa democrazia, così come è concepita, organizzata e veicolata, è solo uno strumento senza anima e corpo, senza presupposti ideali e obiettivi di pubblica rilevanza.
È un corpo attraente per coloro che credono di poter cambiare il nostro stato di sudditi e renderlo di nuovo bello e appetibile. I vari congressi locali del Pd potrebbero favorevolmente testimoniare in tal senso se non fosse che un lebbroso non si può curare con il latte e il miele come la tosse: servono ben altre cose e altre medicine.
Stesso discorso vale, nel nostro sistema intoccabile e agonizzante, per un potere terzo, la Magistratura – rigorosamente maiuscolo – che, davanti alla prateria della defunta politica, di tutto si occupa, in tutto vuole entrare e giudicare, con rischi sempre più possibili di cadere nel ridicolo.
La Magistratura, oggi, ti entra in casa, senza presentarsi, con una smania di protagonismo che fa paura e contribuisce anche senza volerlo, a intimidire un popolino già di per sé bue e ancor più racchiuso nei propri piccoli e personali interessi.
Alcuni esempi:

  • A.P.R. ex AIAS. Le svariate centinaia di migliaia di euro mensili versate dalla Comunità Pistoiese a questa Associazione sono regolari? È possibile che a circostanziate denunce che questo blog sta pubblicamente effettuando, non si dia risposta? Né che si tenga di conto di ordinanze di tribunali dello Stato?
  • Comunità Montana. Trascorsi circa tre anni, tutto termina con un solo indagato e qualche licenziamento (per altro in ambito di valutazione amministrativa interna) senza altri responsabili?

Può essere, perché chi scrive non è un giurista, è popolo, ma non è stupido.
Stiamo parlando della stessa Magistratura che occupandosi di tutto e di più, attraverso una certamente calibrata sentenza di un suo rappresentante, il giudice Sergio Garofalo, addebita la colpa ad una signora per non “adeguata condotta di guida” solo perché sulla Montalese si è vista piombare addosso un ungulato che gli ha disfatto la macchina comprovando – il Giudice – il suo giudizio anche con il fatto che la montalese è strada di montagna (!) e che sono stati apposti i segnali di attraversamento di animali.
Vale il principio che le sentenze si accettano pur potendole criticare.
Simpatico principio per affermare che un tale, divenuto giudice, può propinarti come legge, usando la legge e interpretandola da par suo, tutto ciò che vuole.
Ultimo e popolano concetto: ma chi sono questi giudici?

P.S. –  In riferimento al post del licenziamento dei due dirigenti della ex Comunità Montana: Fedeli ha cessato il rapporto di lavoro venerdì 11 ottobre, Apolito cesserà a fine dicembre.
Questo perché – sembra – sono scaduti i termini fissati dal giudice del lavoro.
A  breve ci saranno delle udienze, per la sentenza finale nessuna data è stabilita.
I licenziamenti saranno effettivi solo con la sentenza definitiva salvo ricorsi.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 14 ottobre 2013 | 07:49 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Complimenti al sig. De Matteis, l'analisi generale è purtroppo tanto fredda e spietata, quanto azzeccata. Però mi solleva sapere che proprio ieri il buon Renzi ha esordito dicendo che "..la legalità è uno dei valori della sinistra". Sì ha ragione, ma quale?
    mDB

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