AGLIANA. Sappiamo purtroppo tutti cos’è la crisi,
quella economica intendo, ma alla quale in questi giorni si è aggiunta anche a
quella idrica, che sembra – ahinoi – aver esasperato, ad Agliana, anche la ridotta
falda idrica di via Dante Alighieri. Il fatto però è emerso da un paio di anni,
allorquando non v’era certamente penuria d’acqua.
Alcuni abitanti
della centralissima zona residenziale, prospicente il quartiere, si sono
rivolti a un geologo per conoscere le anomalie dei flussi d’acqua già
disponibili alla falda freatica di superficie che, secondo tale ipotesi,
sembrano essere avviate con le opere di scavo effettuate per la costruzione
della palazzina in fotografia, costruita con una speciale deroga al Regolamento
Urbanistico sull’immediata prossimità della strada, anzi con i balconi
addirittura sporgenti sulla stessa carreggiata.
C’è chi pensa
che le opere di scavo e di costruzione degli scantinati della palazzina abbiano
potuto avere un effetto dannoso, perché tali da incidere sulla falda d’acqua dell’area,
danneggiandola irrimediabilmente.
La vicenda
impegnerà gli addetti in alcune considerazioni di merito sulla qualità della
progettazione e dell’esecuzione, ma anche e non ultimo, sul profilo di correttezza
del processo autorizzativo dei lavori, facendo scaturire, spontanee, alcune
impertinenti ma importanti domande:
- La costruzione dei vani interrati al fabbricato è stata accompagnata dalla necessaria relazione del geologo? Qual è stato il parere dello stesso professionista sul punto specifico in relazione alla presenza di una falda acquifera di superficie?
- Il parere dell’U.O. Urbanistica è stato espresso in modo categoricamente favorevole o vi erano delle riserve o prescrizioni specifiche in rispetto della consulenza idro-geologica?
- Qual è la causa della sospensione dei lavori di costruzione che risultano fermi da oltre un anno? Ci sono forse incombenti dei provvedimenti di natura amministrativa da parte di qualche autorità?
Non me ne
vogliano gli amici dell’Amministrazione: chi scrive è solo mosso da spirito di
servizio alla comunità e non vuole prestarsi a insinuazioni.
Sono sicuro che
l’Amministrazione vorrà, dunque, verificare le circostanze sinteticamente dedotte,
al fine di assicurare e confermare – in modo univoco e dirimente – la correttezza dell’espletamento delle
procedure autorizzative.
Anzi, già che
sono a chiedere al mayor Ciampolini di
rispondere, la prego vivamente di provvedere, con analoga cortese sollecitudine,
anche sul motivo per il quale non sono stati ancora forniti chiarimenti
richiesti al precedente caso segnalato da me segnalato, e che aveva – come protagonista – l’assessore Marco Pacini (al quale,
ricordo ai lettori, erano state poste 5 domande): http://quarratanews.blogspot.it/search?q=pacini+marco.
In totale, fanno
ad oggi otto domande, alle quali spero che l’Amministrazione disponga
rapidamente le necessarie risposte, evitandomi l’accumulo di un irrituale,
quanto fastidioso, question time; e
restituendo il necessario smalto di dignità all’Amministrazione che deve
operare in equità, trasparenza e chiarezza – ovvero nell’alveo del più
democratico rispetto delle norme per l’amministrazione della res publica.
Un “semplice cittadino”
Alessandro Romiti
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[Martedì 3
aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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