lunedì 28 maggio 2012

UNA CITTÀ DEMOCRATICA, LIBERALE E TOLLERANTE


di Alessandro Romiti

Incontro con Emanuella, la nigeriana accusata di esercizio abusivo di parcheggiatrice

PISTOIA. Lo sorso sabato l’ho riconosciuta subito. Improvvisamente, il cuore mi è iniziato a battere forte e mi sono emozionato: l’ho guardata meglio ed era proprio lei, Emmanuella (vedi).
Anche se avevo scambiato con lei solo qualche parola, mischiata a sorrisi e coccole nell’intento di manifestarle un sentimento di solidarietà umana per la sua palese condizione di emarginata, Emanuella non è confondibile con altre ragazze.
Non l’avevo rivista, fino a quando il malcapitato signor Alessandro Fedi non ha ricevuto una incredibile multa di 729 euro per averla indotta nell’esercizio di parcheggiatore abusivo – e credete a me: ci vuole davvero una buona dose di fantasia per convincersi della circostanza per come è stata descritta dal verbale della Polizia Municipale di Pistoia (vedi).

Non ho resistito a parlarle, procurandomi rapidamente una copia dell’articolo pubblicato sul blog, per illustrarle la sua incredibile, accresciuta quanto indesiderata popolarità.
La ragazza nigeriana non capiva il motivo del mio interesse e ha chiesto dunque di darle qualche spiegazione sulle note descritte dall’articolo, per la necessità di fare una cronaca il più possibile chiara.
Devo dire che non è stato semplice e ho rinunciato a trattare la spiegazione della “interpretazione teleologica” della norma, che sembra davvero esser mancata ai due vigili. Però la gentile ragazza si è convinta a rilasciare alcune informazioni su aspetti reconditi del suo trasferimento coatto al comando della Polizia Municipale.
Lei ha iniziato con il rassicurarmi che si trova a posto con il permesso di soggiorno e che non aveva “fatto niente di male”.
Dopo averla rassicurata e illustrato che lei era stata vittima di un inqualificabile episodio, Le ho chiesto alcuni particolari davvero interessanti sulla consegna delle chiavi dell’auto del sig. Fedi al comando di polizia municipale.
Le ho chiesto per quale motivo avesse lasciato le chiavi alla Polizia dato che, a quanto risulta, gliele aveva affidate lo stesso proprietario del veicolo.
Emanuella, con il suo italiano incerto e difficile mi ha ben specificato che le chiavi sono state trattenute al comando su suggerimento degli agenti che, non le hanno “prese di forza”: e meno male. Gli agenti le hanno fatto ben chiaro che il proprietario avrebbe potuto denunciarla per furto, e dunque, sarebbe stato meglio per lei lasciare lì il presunto ipotetico maltolto.
Disturba non poco il fatto che il signor Fedi, al momento della convocazione al comando di polizia municipale, ha avuto notizia di essere stato sanzionato amministrativamente per un atto certamente deprecabile se dimostrato come vero, mentre, non aveva avuto notizia alcuna di aver subìto una sorta di furto delle chiavi della sua auto.
Intanto Emanuella mi ha detto di essere mortificata per la vicenda e quasi voleva scusarsi con me per l’accaduto, non mancando di suscitare il mio sentito imbarazzo per l’abnorme anomalia dell’episodio.
Viene da porsi una domanda: se la ragazza aveva rubato le chiavi, sarebbe stata lì, ferma, sul parcheggio per attendere l’arrivo casuale della pattuglia e magari farsi arrestare in flagranza di reato?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nella foto: Alessandro Romiti con Emanuella.
[Lunedì 28 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. E questa sarebbe la città solidale e fraterna? Quei discorsi, anzi "dialoghi", sull'Uomo fatti in questi giorni in piazza Duomo, valgono anche per le donne? E anche se sono emarginate extracomunitarie?

    Grazie di esistere
    MDB

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    Risposte
    1. La verità è che per questi rispettabili signori, l'importante è sembrare, non essere.

      Elimina

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