SAN MARCELLO-MONTAGNA. Bocciata l’ipotesi dell’Unione dei Comuni formalizzata durante
l’ultima assemblea della ex-Comunità Montana tenutasi nella stessa sala
Baccarini il 22 giugno scorso, l’araba fenice torna a miglior vita con nuove
fattezze.
La conferenza stampa tenutasi stamattina
presso la sala Baccarini di San Marcello Pistoiese, aveva lo scopo di
presentare il Comitato promotore della ‘fusione dei Comuni’ di Abetone,
Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese. Il comunicato stampa è
reperibile sul sito istituzionale del Comitato (www.altopistoiese.it), dove si trovano
anche l’atto costitutivo e lo statuto (e tutto in forma molto accurata e
studiata) a cui si rimanda per maggiori dettagli.
Ma cos’è la “fusione dei Comuni”? La fusione
è regolata dal Titolo IV – Riordino di Enti, della Legge Regionale 68/2011 (vedi).
La fusione dei Comuni si ha quando due o
più Comuni, confinanti ed appartenenti alla stessa provincia, manifestano la
volontà di procedere alla loro fusione per dar vita ad un nuovo comune più
grande.
Nella richiesta di fusione vanno
evidenziati gli esiti partecipativi e quelli consultivi. L’esito dei referendum
annunciati non sarà però vincolante per gli amministratori, che potranno anche
disattendere il risultato referendario. Non c’è che dire, dunque: un esempio di
assoluta democrazia in una Regione in cui la partecipazione democratica è – fin
dal tempo del Granduca – un fatto certo e misurabile.
La Giunta Regionale, vista la richiesta di
fusione, presenta apposita proposta di legge.
A dare inizio all’iter burocratico,
cui fa riferimento la sopra menzionata legge, è la manifestazione di volontà
dei Comuni tramite i loro legali rappresentanti.
L’unico ad aver aderito immediatamente, essendo
anche uno dei promotori del Comitato, è il Sindaco di Cutigliano Carluccio
Ceccarelli, storicamente uno dei primi, se non il primo in assoluto, ad aver
proposto, quale rimedio ai gravi problemi che attanagliano la Montagna, la
soluzione del Comunone.
E gli altri tre Sindaci? Per il momento tra
il sì e il no hanno optato per il nì, prendendo tempo per
valutare.
Far coinvolgere su questo ambizioso progetto
la volontà delle quattro amministrazioni comunali rappresenta il primo scoglio
da superare – ed è uno scoglio appuntito come quello che, al Giglio, ha
tranciato la carena della Costa Concordia. Trovata la convergenza di volontà da
parte dei Sindaci, il resto è solo fuffa per il popolo, che giustamente
dovrà essere informato e sarà anche chiamato a votare in un referendum che –
come dicevamo –avrà però solo valore consultivo.
Da segnalare, in prospettiva, la chiara
presa di posizione a favore della fusione da parte del Pd locale, tramite il
suo rappresentate Adamo Bugelli. E allora c’è quasi da pensare che questa cosa
non sia come il matrimonio dei Promessi Sposi, ma che, prima o poi, s’abbia
davvero da fare.
Chi ha voglia di leggersi la legge, troverà
anche quant’è il mucchio di ‘vil pecunia’ necessario all’azione.
Speriamo, comunque, che questa fusione, se
mai si farà, possa realmente funzionare…
Marco Ferrari
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 4 agosto 2012 - © Quarrata/news
2012]
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