di Alessandro
Romiti
«Sono regimi corruttori delle coscienze “fino al midollo” quelli che
trattano i fatti come opinioni e instaurano un relativismo nichilistico
applicato non alle opinioni ma ai fatti, quelli in cui la verità è messa sullo
stesso piano della menzogna, il giusto su quello dell’ingiusto, il bene su
quello del male […] la menzogna intenzionale, cioè la frode […] dovrebbe essere
considerata il peggior crimine contro la democrazia, peggiore anche dell’altro
mezzo del dispotismo, la violenza, che almeno è manifesta.
G. Zagrebelsky
MONTALE-AGLIANA. Sulla polemica insorta tra il centro
sinistra e l’amministrazione montalese è bene fare un poco di luce, anche vista
la disponibilità di documenti e l’autorevole citazione dell’ex- presidente
della Corte Costituzionale Zagrebelsky che pare davvero ritagliata al caso.
Qualche giorno
fa, Valentina Meoni – capogruppo del Pd - si propone alla stampa nella sua più
aulica dimensione populista precisando
di aver messo da parte le “bandiere di partito” in nome di una generale
esigenza di tutela dell’interesse pubblico riconoscibile nell’approvazione del Paes
(Piano di Azione per l’Energia Sostenibile), deliziosamente votato all’unanimità
dal Consiglio Comunale montalese.
L’arrivo di
Scatragli nel 2009 lasciò sperare e illudere i più in un cambio di rotta sull’inceneritore, proprio considerate le promesse
elettorali. Tutti ricorderanno che il
mayor ha avuto alcuni momenti di sicura “incontinenza politica” sul
detestato impianto, come quando propose un’immediata chiusura fissando un
ultimatum di 72 ore, in difetto di specificazioni di Asl 3 che però non
arrivarono mai.
Ciò nonostante
la chiusura è stata evitata, per l’incombere di velate e indirette coercizioni.
Oggi, egli appare sempre di più un vaso di coccio in mezzo ad altri di
ferro e questo episodio ne è la dimostrazione esplicita.
Infatti, la
struggente dichiarazione della capogruppo montalese di opposizione giunge in
modo illuminante, per come implicitamente confessoria, sul fatto che, sul
“Paes” sono stati erogati baci e abbracci
tra i consiglieri tutti di maggioranza e opposizione.
Non sembra aver
fatto così il suo P(artito) D(ominante) sulla nomina del sindaco Scatragli
quale membro consigliere dell’Ato.
È chiaro che il caterpillar del Pd toscano ha schiacciato
ogni veemenza di Scatragli, visto sempre più come una possibile scheggia impazzita. Egli è però anche,
il detentore delle chiavi di via Tobagi – perché titolare della vigilanza sul
territorio dell’unico impianto di incenerimento dell’Ato –: ciò nonostante è
stato estromesso dall’assemblea direttiva.
La vicenda
colpisce per la sua evidente incongruenza: ancora una volta ‘ragioni politiche’
vanno a stravolgere il buon senso, ovvero la ratio di un regolamento
condivisibile, perché proprio di requisiti di fattiva adeguatezza e
convenienza.
Si potrà escludere
da un organismo collegiale, che si occupa di rifiuti, il Sindaco responsabile
dell’impianto unico che si occupa di incenerimento?
Ebbene qua,
nella piana, sì: l’opinione si è
incarnata in fatto.
Zagrebelsky, ti
prego soccorrici tu!
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[Sabato 4 agosto
2012 - © Quarrata/news 2012]
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