Approfondimenti e cifre della
manovra regionale sulla spending review
FIRENZE. “Un messaggio di equità, di tenuta, di certezza che credo i toscani capiranno”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha definito oggi la manovra su sanità e trasporto pubblico locale resa necessaria anche in Toscana dal decreto governativo sulla revisione della spesa. “La somma dei tagli operati dai governi Berlusconi-Tremonti e Monti – ha chiarito il presidente Rossi – impatta a regime per circa 400 milioni l’anno, solo per il Tpl il taglio è di 170. Per il 2013 si profila un vero e proprio tsunami, della cui portata la società e anche in parte le istituzioni non si sono rese ancora ben conto. Questi tagli sono insostenibili, ma non per questo dobbiamo stare con le mani in mano. Non vogliamo essere quelli che mandano i conti fuori controllo o nascondono la polvere sotto il tappeto né vogliamo essere i liquidatori dello stato sociale in Toscana”.
Trasporto pubblico locale: “Nel 2010 – ha esordito il presidente su questo nuovo capitolo – lo stato trasferiva alla Toscana 490 milioni l’anno, oggi 320. Mancano all’appello 170 milioni. Con la manovra contiamo di portare a un terzo del costo totale il contributo degli utenti. Anche qui tutelando le fasce più deboli, quelle con reddito Isee inferiore a 36.000 euro, che non saranno coinvolte negli aumenti degli abbonamenti. Con questa manovra possiamo recuperare 5 milioni, a cui si aggiungeranno i 10 milioni che prevediamo in arrivo da giugno del 2013 con la gara unica”.
“Non vogliamo trovarci a fine crisi con uno stato sociale meno forte e inclusivo – ha proseguito Rossi – sarebbe una perdita secca per la Toscana. Se l’arte del governo è quella di prevedere e provvedere noi vogliamo intervenire in tempo, facendo una scelta strategica per uscire da questo momento difficile con uno stato sociale in piedi, riformato e ristrutturato. Bisognerà dotarsi sempre più di nuovi strumenti di lotta all’evasione e di verifica strutturata delle entrate. Per esempio la tessera sanitaria potrà essere importante in questa direzione”.
Il presidente Rossi, sollecitato dai giornalisti, ha anche affrontato il problema della imposizione fiscale: “E’ dal 1998 – ha detto – che la Toscana non ricorre ad aumenti di tasse. Lo riconoscono anche le agenzie di rating, che per questo ci hanno mantenuto la valutazione massima. In teoria, se fossimo in default, avremmo una possibilità di manovra di 600 milioni di euro. Ma noi abbiamo i conti in ordine, stiamo riformando i sistemi, continuiamo nella spending review. Se dovessimo essere costretti a usare la leva fiscale lo faremmo con lo stesso criterio di equità che ispira la manovra di oggi. Certo non possiamo permetterci di non finanziare lo stato sociale, le classi di scuola materna, l’assistenza ai bambini con handicap nelle scuole e un po’ anche quella cultura che è patrimonio della Toscana. Per questo ripeto: conti in ordine, rigore ed equità. Questa è la nostra scelta”.
Link utile:
[10/08/2012 17.31
Regione Toscana]
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[Sabato 11 agosto 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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