di Luigi Scardigli
Saverio Barsanti sarà confermato o la carica di
Direttore Artistico si sommerà a quella di Presidente nelle mani di
Sacchettini?
Prima di scambiare le piacevolissime chiacchiere condivise con Pamela
Villoresi, ho avuto modo, nel retrobottega del Manzoni, di parlare con qualche
addetto ai lavori, che mi ha illuminato sui possibili scenari del prossimo
futuro.
Non abbiamo discusso dell’imminenza della fine del mondo – i Maya non
avevano contemplato questo governo tecnico e la loro previsione peccherà in
eccesso, perché a dicembre non ci arriviamo –, ma della direzione artistica del
teatro Manzoni, attualmente nelle mani, ma soprattutto nelle idee, di Saverio
Barsanti, che ha saputo mediare, nel segno del binomio con Grattacaso, dignità
scenica e austerity, anticipando, previsionalmente, quello che non poteva non
succedere.
Il suo mandato scadrà proprio in concomitanza con l’implosione cosmica,
ma visto che il diavolo farà affari con qualche nostro losco individuo, l’Italia,
probabilmente, riuscirà a scampare dal diluvio universale del terzo millennio,
fatto di asteroidi e radiazioni, rovesci nucleari e un po’ di pubblicità, senza
cambiare scenario, mi raccomando.
La lama della ghigliottina della revisione di spesa non ha fatto ancora
rotolare tutte le teste; chissà quante ancora ne dovremo veder cadere.
Proprio il mio confidente mi ha ventilato questa ipotesi: appena scadrà
il mandato di Saverio Barsanti, Presidente e Direttore artistico potrebbero
essere concentrati in una persona sola: Rodolfo Sacchettini, l’attuale
Presidente, che in quanto tale, di amministrazione, lui, giovane di cultura e
innovazioni mediatiche, forse se ne intende il giusto.
Può essere? Non è da escludere.
Soprattutto perché da quando si è insediato il nuovo Sindaco, Samuele
Bertinelli, chi ha scelto Presidente e staff, a Saverio Barsanti non ha ancora
detto e chiesto niente di niente.
Chi tace acconsente? No, chi tace sta zitto, parola di Francesco Nuti.
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[Domenica 5 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
Se rinnovo deve essere che lo sia..... dopo dieci anni, ci può e ci dovrebbe stare. Sacchettini amministrerà a modo suo e come crederà necessario, come hanno fatto quelli di prima (tra le altre cose, il passato Presidente e Direttore artistico non mi sembrano fossero laureati in Economia di Teatro e in Teatro) e spero che nella sua Amministrazione non faccia come chi ha fatto fare quel troiaio di struttura invasiva (presunto palco) che è nella saletta concerti del Manzoni! Cosa più brutta e probabile spesa più inutile non avrebbe, probabilmente, potuta fare.
RispondiEliminaIo non taccio, come direbbe Andrea (don) Gallo.