di ALESSANDRO ROMITI
Ai territori ‘sotto inceneritore’ spettano 7 € per ogni
tonnellata di rifiuti bruciata, ma sia Ciampolini che Mazzanti hanno sinora ‘dormito
ad occhi aperti’ – Un significativo esempio di come certe amministrazioni
tutelano i propri interessi
AGLIANA. L’assemblea si è
svolta con la consueta prevedibilità alla presenza di molti assessori di
Giunta, fedeli cittadini, simpatizzanti e i tecnici specialisti nelle tecniche
di differenziazione di rifiuto, ma alle 10:55, quando la stanchezza stava
prendendo il sopravvento, ecco giungere una domanda davvero insolita e
imprevista. Insomma di quelle che contano per 10: Sindaco, che ne è stato
del “ristoro ambientale” richiesto a termini di regolamento dell’Ato dal
Sindaco Scatragli lo scorso anno?
Nel regolamento dell’Ato-Rifiuti (Ambito Territoriale
Ottimale) c’è una bella clausoletta, ma dimenticata da tutti i Sindaci (ma
perché mai?): essa prevede l’erogazione di una “ristorazione” (cioè una
indennità economica) riconosciuta a causa della presenza sul territorio di un
inceneritore. Tale ristoro è da erogare in vantaggio di una riduzione di tasse
(Tia/Tares) e/o nuovi servizi in favore alle popolazioni del territorio esposto
a un sistematico inquinamento dell’impianto, usato dagli altri 72 comuni di
Ato.
Tale somma è pari a 7 € a tonnellata di rifiuto
incenerito e se moltiplicata per le 60.000 tonnellate annue, permette di raggiungere
un ammontare significativo di circa 420.000 € – quasi la stessa cifra su cui ha sputato la Misericordia
di Agliana andandosi a infognare nella tremenda causa civile con i progettisti
Mangoni, ingiustamente defenestrati dal Presidente Artioli-aquila e dai suoi
fedeli confratelli sostenitori della trasparenza.
La vicenda è stata davvero incresciosa, perché proposta
all’attenzione anche del Sindaco del Comune di Quarrata, Marco Mazzanti (primo
proprietario dell’impianto), anche lui lì, nella sala della Compagnia della piazza
IV Novembre, per acquisire i necessari rudimenti nell’esperienza che lo
coinvolgerà nella procedura di Raccolta Differenziata che a Quarrata è prossima
all’inaugurazione verso la fine del corrente anno.
Qualcuno è intervenuto protestando perché la “salute” non
si potrà mai monetizzare con nessun ristoro ambientale.
Eleanna Ciampolini ha risposto che, effettivamente, negli
anni precedenti (cioè da sempre) le somme di “ristoro” – peraltro richiamate
anche dalla presidente Fratoni nei suoi proclami della campagna elettorale con
la voce “compensazioni” – non erano mai state riconosciute, né a Montale, né
agli altri due comuni di Quarrata e Agliana, ancorché il regolamento le preveda
da tempo.
La Sindaca, per trattare in modo completo l’argomento, è
peraltro caduta in un lapsus o “inghippo logico-argomentativo”: per
giustificare la correttezza della misura compensativa ha – senza molte
difficoltà – dichiarato che il territorio di Agliana, è quello maggiormente “danneggiato”
dall’inceneritore del Cis.
Sul punto, sono intervenuto per stigmatizzare e
contestare che il termine usato dalla Sindaca è purtroppo traducibile in
proporzionali danni alla salute della cittadinanza (ovvero maggiori malati e
morti), causa la diffusione di microinquinanti e polveri fini.
In sala, era presente il dott. Ferdinando Santini che è
stato coinvolto nelle domande per una sua considerazione di merito quale medico
generico della zona: il professionista ha ricordato (parlando come cittadino e
non come membro del consiglio dell’Ordine dei Medici) che i dati sanitari sono
già disponibili nella pratica professionale del medico, per quanto riguarda la
categoria dei suoi assistiti: i medici hanno espresso i loro convincimenti nel
noto parere di “moratoria” emanato dall’Ordine il 13 gennaio 2012.
Santini, quale medico e cittadino, ha rinnovato l’invito
alla cautela, auspicando che i politici tengano attenta considerazione delle
criticità emerse dalle attuali valutazioni e stime che verranno meglio definite
nell’indagine epidemiologica attuata dall’Usl 3.
Adesso, dopo che l’amministrazione montalese ha scoperto
questa imprevista “risorsa” disponibile al versamento nelle casse comunali,
sembra che gli altri due Comuni del Cis si siano fatti diligenti e coordinati a
una richiesta congiunta, proponendo la suddivisione in tre della torta.
Dunque pecunia non olet e complimenti al Sindaco
Scatragli che ha infranto il muro di omertà tacitamente costruito dal gruppo
solido dei Sindaci rossi che risiedono nel board dell’Ato.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 14 marzo 2013 | 17:09 - © Quarrata/news]
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