di Mauro Banchini [*]
Il Vescovo
Mansueto sul Vescovo Francesco – Affacciandosi al balcone era l’unico a non
indossare una croce d’oro
PISTOIA. “Un uomo dal percorso ecclesiale
e umano molto interessante: viene dalla Chiesa del Sudamerica, ha fama di
essere molto vicino al cammino della sua gente e già con i suoi primissimi
gesti ci ha voluto comunicare qualcosa di estremamente significativo”.
Sono passati
pochi minuti dall’habemus papam e il
vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, è ancora incollato al televisore. Affida
ad alcune “sensazioni a caldo” un primo commento che parte dalla riproposizione
di un antico adagio. “Anche questa volta– dice riferendosi alla novità di un
nome che non era circolato, nei giorni scorsi – è stato confermato che i Papi
si fanno solo in Conclave; non altrove”.
Ricordato
come il nuovo Pontefice (“il primo Papa non europeo, almeno nella storia
moderna”) fosse, nel Conclave precedente, il candidato proposto dal cardinale
Carlo Maria Martini, mons. Bianchi sottolinea alcuni aspetti di ciò che ha
appena visto in tv.
“Francesco I
non ha mai pronunciato il termine “Papa”, ma ha voluto precisare la sua natura
di “Vescovo” e richiamare più volte il concetto di “popolo”, evidentemente non
privo di significato. E anche quando si è riferito al suo immediato
predecessore lo ha definito come “Vescovo emerito di Roma”. L’impressione, in
tutto ciò che non è solo questione nominalistica, è che si voglia recuperare la
dimensione del Pontefice come “Vescovo di Roma” e per questo capo della Chiesa
universale. Non può essere casuale – aggiunge mons. Bianchi – e pare
dimostrare, fin dall’inizio, un grande desiderio di collegialità”.
Una seconda
sensazione sottolineata dal vescovo Bianchi è quella legato al nome. “Impossibile
non pensare al famoso sogno di papa Innocenzo III riferito al santo di Assisi
che regge una basilica Lateranense, cuore della Chiesa, che stava crollando. E
risulta oltretutto affascinante la circostanza che un religioso gesuita, di un
Ordine cioè considerato alquanto aristocratico, scelga di chiamarsi Francesco
proprio come il fondatore dell’Ordine più popolare. Tutto ciò è molto bello,
così com’è stata bella – aggiunge mons. Bianchi – la immediata dimensione della
preghiera, il richiamo al silenzio e l’invito al popolo di pregare Dio affinché
benedica il nuovo vescovo che poi, e solo a questo punto, potrà benedire il
popolo”.
Mansueto
Bianchi ha infine notato un particolare. “Fra tutti quelli che erano affacciati
al balcone di San Pietro – sottolinea – Papa Francesco I era l’unico a non
avere al petto la croce d’oro, esibendo un semplice simbolo realizzato in
metallo povero e acquistabile, a non più di 80 euro, in qualunque negozio di
articoli religiosi. L’ho notato – sorride Bianchi – perché è la stessa croce
che indosso io”.
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[Giovedì 14 marzo 2013 | 08:13 - © Quarrata/news]
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