lunedì 2 gennaio 2012

E SE FOSSE PROPRIO BARTOLI A (DI)SEGNARE LA VIA?


di Luigi Scardigli

Quando il gioco si fa duro, si dicevano i fratelli del Blues, i duri cominciano a giocare.
E siccome questa battaglia delle primarie del centro-sinistra per l’elezione primaverile di palazzo di Giano va assumendo profili democraticamente violenti, pare che anche il candidato visionario, Roberto Bartoli, abbia deciso di affilare le proprie armi chiedendo e, pare, ottenendo, uno sponsor con i fiocchi: Matteo Renzi.

Sì, lui, il sindaco di Firenze, il primo caso nazionale di un esponente del Pd che piace poco al Pd, che sta squarciando del tutto le acque della sinistra, tra chi lo saluta come il vero antesignano della rivoluzione interna delle poltrone e dei sofà, e chi lo maledice tacciandolo di un berlusconismo camuffato da terzo millennio.
La realtà dei fatti racconta però che a Firenze, le cose, quelle di tutti i giorni, sembrano essere sul punto di cambiare davvero e sembra proprio che a dire agli orchestranti che il concerto deve iniziare, sia stato proprio lui, il giovanissimo direttore d’orchestra, ammalato, quanto basta, di protagonismo, è vero, ma animato da uno spirito inevitabile, una romanticissima tempesta impetuosa che lascerà, probabilmente, qualche innocente sul campo di battaglia, ma che forse spianerà le porte ad un nuovo che non può più attendere.
Non si sa ancora quando, dove e come si concretizzerà realmente la benedizione del noto boy scout fiorentino alla corsa del suo collega pistoiese.
Ovviamente, visti i tempi, la raccomandazione sponsoristica avverrà nel giro di breve e si concentrerà, immagino, confidando sulla soavità dello slang toscanaccio, sull’indispensabilità della (con)(di)visione tra pubblico e privato: nodo centrale, questo, di uno dei tanti quesiti che attanaglia la sinistra toscana, italiana, europea e mondiale.

E se fosse proprio Bartoli a (di)segnare la via?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 2 gennaio 2012 – © Quarrata/news 2011]

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