mercoledì 11 aprile 2012

INCENERITORE. VIOLATA LA PROCEDURA AIA: DELITTO O ALTRO DISGUIDO?


MONTALE-PIANA. Clamorose rivelazioni del portavoce del Comitato, Alessandro Romiti alle Commissioni congiunte Ambiente e Salute della Regione Toscana: secondo il preciso relatore, l’autorizzazione rilasciata all’inceneritore di Montale dalla Provincia sarebbe invalidata da una violazione delle procedure disposte dalla legge per “importanti modifiche”!
Dunque, mancando la validità dell’Aia, l’inceneritore di Montale opera abusivamente?
Sono domande legittime che ci si può porre dopo aver letto la documentazione fornita dall’Asl e anche alla luce degli ultimi atti della stessa Provincia, proiettati nella sala del Consiglio regionale nell’audizione di ieri 11 aprile.

La cosa riguarda un aspetto di rilevante importanza come il controllo dei “carboni attivi” una mancanza fondamentale che sarebbe stata la causa del doppio superamento dei limiti di legge nel 2007 (e che portò a una sua temporanea chiusura e al processo Tibo).
Giova ricordare che una delle condizioni indispensabili per la riapertura dell’impianto d’incenerimento dopo questo “doppio superamento” dei valori limite delle Pcdd, era stata l’applicazione di un sistema di rilevazione puntuale, automatico e quindi più oggettivo del controllo del flusso dei carboni attivi denominato Sf (solid-flow).
Dopo diverse precedenti segnalazioni di malfunzionamento di questo sistema Sf, ciò da parte dei Comitati ma anche dell’Asl (che avevano verificato diverse mancanze di dosi adeguate), il gestore chiedeva (vedi link nota Laduner dell’11/5/2011 prot. Provincia n. 68873 del 12/5/2011

di utilizzare un sistema di rilevazione manuale, non più oggettivo, rigoroso e tecnicamente controllabile, ovvero più manipolabile e parziale.
La Provincia in modo spontaneo unilaterale e, fatto grave, senza consultarsi con il Comune di Montale e dell’Asl (tali pareri sono richiesti e cogenti nella normativa italiana, per il recepimento della direttiva comunitaria Ippc) avvallava questa richiesta che, però, veniva contestata in una lettera dell’Asl del febbraio di quest’anno.
Anche successivamente la Provincia di Pistoia sembra essersi “dimenticata” dei pareri del Comune di Montale e dell’Asl, non ultima anche la recente diffida sulla inadeguatezza degli sfiati dei silos delle ceneri (rifiuti pericolosi), dove la Provincia sente solo Arpat e il gestore dell’inceneritore (Ati Ladurner-Hafner), evidentemente più “simpatici” e comprensivi dell’Asl e del Comune di Montale (vedi link
Ha qualcosa da dire nel merito il Comune di Montale nella figura del suo sindaco, massima autorità sanitaria? Si ritiene soddisfatto e rassicurato? L’Amministrazione ritiene forse che sia tutto valido a “prescindere” visto che è anche un comproprietario dell’inceneritore e il gestore viene sempre sentito?
Il Comitato osserva che siamo ancora di fronte alla dimostrazione del teorema sul pesante “conflitto di interesse” dato dal doppio ruolo di un soggetto pubblico che è contemporaneamente controllore e controllato; e auspica che i Commissari regionali – informati in modo esclusivo e diretto – dispongano delle necessarie iniziative d’autorità necessarie al rispetto delle normative e leggi.

Montale-Agliana 11/4/2012
Comitato Chiusura Inceneritore di Montale
[comunicato]
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[Mercoledì 11 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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