L’Assessore/Dirigente
Risaliti e il Sindaco Danti si indignano e minacciano tutti solo perché la
gente esprime le proprie sconcertate opinioni? – Ma questo Paese è sano o è
malato? E soprattutto: è democratico o fa parte dell’impero dei politici di
professione?
ABETONE. L’architetto Nicola
Risaliti, contemporaneamente Assessore all’Urbanistica e Dirigente dell’Ufficio
Tecnico del Comune di Abetone, dopo aver letto i nostri post che si interessano,
attraverso lettere e commenti di lettori, della sua duplice e ‘opinabile’ veste
che copre la stessa persona, ci invita, per diritto di replica – ma, purtroppo, con una
percettibile e fastidiosa punta di arroganza – a pubblicare questa sua succinta nota in
merito. Cosa che facciamo senza problemi:
Spett.le
Direttore Responsabile QUARRATA/news
Spett.le
Direttore, apprendo che il suo organo di informazione on-line “QUARRATA/news”
sta conducendo, sia direttamente, sia tramite la pubblicazione di commenti e di
“lettere firmate” , una campagna denigratoria nei confronti del Comune di
Abetone in gran parte incentrata sulla mia persona,
il tutto mettendo in dubbio
l’eticità, se non addirittura la legittimità, del mio incarico di ASSESSORE e
di RESPONSABILE DI SERVIZIO nello stesso COMUNE (previsto per legge), nonché
del mio operato sia sul piano istituzionale, sia sul piano professionale,
insinuando, con affermazioni infondate e tendenziose, la volontà mia e dell’Amministrazione
Danti di perseguire obiettivi poco chiari e palesemente discutibili. Il tutto
infarcito di appellativi denigratori nei miei confronti e di oscure
insinuazioni e congetture delle quali, anche per il ruolo istituzionale che
ricopro, ho il dovere di chiedere conto a Lei ed agli altri autori degli
scritti. Per questo, in base al diritto di replica previsto per legge, Le
chiedo di pubblicare in maniera integrale questa mia nota, fatto salvo ogni mio
diritto alla tutela ed alla rivalsa nei termini di legge. Nicola Risaliti
Ciò
detto e premesso, è il caso di chiarire alcuni semplici concetti e princìpi
che, evidentemente, sono assai poco chiari all’Assessore-Dirigente Risaliti:
forse perché è sempre stato abituato a fare parte di quella che una volta
veniva definita ‘razza padrona’, data la sua rodata esperienza di pubblico
amministratore.
In
primo luogo l’architetto deve capire – voglia o non voglia – che, rivestendo contemporaneamente
due qualità per così dire pubbliche (quella di Assessore e quella di
Dirigente), è, di per sé, soggetto a un esame al microscopio, da parte
dell’opinione pubblica e dell’informazione in primis, doppio rispetto a
quanto potrebbe aspettarsi: e su questa doppietà, Risaliti deve anche
prendere coscienza (Cassazione docet) che le soglie di libertà di
critica, nei suoi duplici confronti, sono molto più ampie di quanto ci si
potrebbe aspettare nei confronti di un semplice uomo del popolo, uno di quei
suoi concittadini, abetonesi e non, che lui accusa – molto impropriamente, si
direbbe – di denigrarlo.
In
secondo luogo – e proprio per questa sua duplice sconcertante veste (pur se
legittima) –, Risaliti sta proprio sbagliando in assoluto l’approccio con
l’informazione, presentandosi, di primo acchito, come particolarmente agguerrito
nel rintuzzare ogni espressione di libero giudizio su di lui, fino a giungere,
con quel suo «fatto salvo ogni mio
diritto alla tutela ed alla rivalsa nei termini di legge», a minacciare altri
diritti ben più importanti e sicuramente prioritari rispetto ai suoi (di uomo
soggetto alla rendicontazione pubblica al suo elettorato e al resto della
gente) e certo preminenti perché supertutelati dall’articolo 21 della Costituzione,
della quale non crediamo voglia mettere in discussione il più o meno credibile
o relativo valore. Ma ce lo dica lui di persona.
Le
minacce di querele e di cause non servono proprio: e sono solo un termometro, o
meglio ancora la prova certa, della pessima qualità della politica che connota
questo microcosmo pistoiese periferico, canoso e abituato da
settant’anni a operare in piena e assoluta libertà e/o arbitrio rispetto alla
critica e alla cronaca; incapace di pensare che la gente sia capace di pensare
e di esprimersi. E ne abbia anche il diritto.
Sotto
questo punto di vista, siamo molto dispiaciuti: ma se Risaliti crede di poter
inibire una libertà che è costata lacrime e sangue (di quelli veri) attraverso
la lotta al fascismo, la Resistenza e l’affermazione dei più fondanti valori
umani, solo perché finora non era abituato ad essere mai messo in discussione,
sarà bene che prenda coscienza che, con Quarrata/news, la situazione
dell’informazione pistoiese è radicalmente cambiata: ed è bene che cerchi di
capire che nessuno denigra nessuno col semplice chiedersi (e permettendo che la
gente si chieda) se sia opportuno che in una sola persona coesistano due
funzioni le quali, nella logica di un Paese davvero democratico, devono essere
gestite separatamente e in termini di assoluta dialettica e inarrestabile,
continuo confronto. A che dir male del Berlusca, sennò, con tutti i suoi mille
conflitti d’interesse? O c’è una politica di santi e una, al contrario,
di dannati, a seconda delle scelte dei campi, delle sigle, dei luoghi e
degli interessi?
Altro
che denigrare! Interroghiamoci, invece, tutti quanti – dai parlamentari in giù:
e, quindi, Risaliti compreso – come sia stato possibile che si sia giunti a una
norma la quale, sotto altra metafora, potrebbe fare pensare a uno studente di
una classe che, oltreché discente, dopo aver fatto un compito, sale in
cattedra, corregge da sé il proprio compito e si dà anche il voto che ritiene
più opportuno. Oppure: riesce a vedercisi, Risaliti, in veste di studente universitario
che si auto-presenta a un esame, si fa le auto-domande e, alla fine, apre il
proprio libretto e si piazza un bell’auto-voto (magari 30 trentesimi – e, se
mai, anche la lode) e, nella colonna accanto, quella della firma del
professore, verga, con artistica grafia architettonica, un bel Nicola
Risaliti?
È
di questo che stiamo parlando, caro Assessore/Dirigente. E stiamo parlando
anche dell’opportunità o meno che il suo Sindaco Danti abbia deciso di
scegliere questa assolutamente poco convincente soluzione. Questa non è
denigrazione: è critica; sana critica senza sconti, a cui i politici di qua non
sono abituati e non vogliono abituarsi.
E
con questo crediamo di aver contribuito in maniera corretta allo sviluppo di un
dibattito democratico sul quale i cittadini – a cui si sta facendo pagare il risanamento dei
pasticci dei politici e dei tecnici (Assessori e Dirigenti d’Italia) a suon di
lacrime e sangue e di Imu – hanno tutto il diritto di esprimere pubblicamente le loro
opinioni e le loro giustificate perplessità.
Se
il diritto di replica è salvo, sia salvo, a maggior ragione, anche il diritto
di critica e di cronaca.
Edoardo Bianchini
P.S. – Per chiarezza: io non
sono direttore e non sono responsabile di nulla. Sono
semplicemente un blogger, uno dei tanti che, oggi, fanno informazione.
Quella vera.
Resto
comunque un giornalista professionista per il fondamentale principio del semel
sacerdos, semper sacerdos.
Il
Segretario comunale di Abetone, se ha fatto un po’ di latino (aver fatto
diritto non basta, in certi casi), potrà spiegare cosa significa di preciso la
frase all’Assessore/Dirigente.
E,
dato che c’è – e che l’Assessore/Dirigente
Risaliti, in tutta la sua supponenza, non è stato capace di dirci in base a
quale precisa norma di legge lui può essere Orlando di Virginia Woolf, cioè
maschio e femmina allo stesso tempo –, il Segretario di
Abetone ci illumini lui stesso, con dovizia di particolari, e ci guidi
attraverso i meandri labirintici delle leggi della gloriosa Seconda Repubblica
della legalità.
E,
in più, ci convinca che questa è la scelta più bella, più grane e migliore di
Danti per il suo Abetone!
P.S.
2 – Mentre
scrivevo queste considerazioni, nel pomeriggio, anche il Sindaco Danti si è
accodato a Risaliti con questa mail:
Spett.le
Direttore, sono venuto a conoscenza della campagna denigratoria nei confronti
della mia Amministrazione Comunale che si sta svolgendo sul blog da Lei diretto
QUARRATA/news. Poiché detta campagna basa le proprie considerazioni su dati ed
informazioni distorti ad arte, che travisano completamente la realtà delle
cose, che evidentemente è ben diversa da quella che Lei e gli altri autori
avete raffigurato in merito all'attività urbanistica ed amministrativa del
Comune di Abetone, gli articoli e gli scritti che la compongono sono oggetto di
verifica da parte dei legali del Comune, che hanno il compito di tutelare la
credibilità e l'onorabilità dell'Amministrazione. Un solo esempio, che vale per
tutti, è quello della recente adozione della Variante Generale al Piano
Strutturale, attuata per assolvere agli obblighi di Legge per rendere lo
strumento urbanistico comunale conforme al Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale, ma che ha anche, tra i vari obiettivi, quello di cercare di
arginare una difficile crisi del turismo bianco anche attraverso lo sviluppo
delle aree sciabili, che noi in ossequio ad un vecchio concetto coniato da uno
dei passati Presidente dell'Amministrazione Provinciale durante una Conferenza
Programmatica sulla Montagna, intendiamo considerare “produttive” in quanto in
grado di alimentare il reddito locale in maniera assolutamente compatibile con
le caratteristiche ambientali del territorio, consentendovi lo sviluppo di
altre attività sportive complementari allo sci e sinergiche con l'utilizzo
degli impianti di risalita, come ad esempio il trekking, la mountain bike, etc.
e non certamente di renderle edificabili “per costruire case ed altro sulle
piste da sci” come invece ampiamente affermato ed enfatizzato da Lei e da altri
autori che hanno scritto sul suo blog. Per questi motivi, ai sensi della Legge
n. 223/1990 e del D.P.R. n. 225/1992 che disciplinano il diritto di rettifica
giornalistica, Le chiedo di pubblicare integralmente questo comunicato.
Giampiero Danti, Sindaco di Abetone.
Al
Sindaco vorrei ricordare che qui non siamo in Comune e che non c’è bisogno di
citare una legge o qualcosa d’altro per ottenere un diritto.
Mentre
in Comune – e quindi anche nel suo comune – un cittadino, per ottenere
un diritto, il più delle volte è costretto a fare salti ribaltati e durare una fatica
d’Ercole, con l’informazione e la stampa (almeno con questa di Quarrata/news,
seria e responsabile) basta chiedere e, come tutti i cittadini normali, perfino
loro – gli amministratori che dovrebbero essere al nostro servizio, ma che,
invece, il più delle volte, sono lì a nostra pena, punizione e condanna –,
basta che chiedano e ottengono il loro diritto.
Notiamo
però, con disappunto, che nemmeno Danti ci dice in base a quale norma Risaliti
può essere maschio e femmina insieme: anche se il Sindaco sembra abbastanza
indignatamente incazzato e pronto, pure lui – sbagliando, fra l’altro, tutto –
a minacciare querele.
Siamo,
perciò, più che mai convinti che sia proprio il momento di mandare a casa tutti
questi nostri solenni servitori che ci propinano solo tasse, sperperi, problemi
e soluzioni aberranti da Governo Monti-dei-miracoli.
Non
c’è proprio il senso della misura. L’Assessore/Dirigente Risaliti e il Sindaco
Danti si indignano e minacciano tutti solo perché la gente esprime le proprie
sconcertate opinioni?
Ma
questo Paese è sano o è malato? E soprattutto: è democratico o fa parte
dell’impero dei politici di professione?
Perché,
in proposito, non ci risponde Napolitano?
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì
7 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]
Caro Edoardo, non ti curar di loro, ma guarda, scrivi ancora e passa... al prossimo.
RispondiEliminaSembra che in Italia nessun politico, nessuno escluso, abbia ancora capito che il fiume è in piena ( che piena!!! ) e sta per tracimare.
In effetti non c'è risposta. E' da presumere che tutto (ci mancherebbe altro) sia a posto con la legge e i suoi cavilli, ma la questione posta (conoscere qual'è la norma utilizzata per questo singolare doppio incarico) resta senza risposta. E poi il profilo della opportunitâ rimane evidente, a prescindere dalla regolarità formale. Minacciare azioni legali contro l'informazione mi pare segno di debolezza
RispondiEliminaSpecie da parte di un politico che si definisce "socialista", dunque lontano erede di una politica che dovrebbe bene conoscere l'importanza della libertá di informazione ...
RispondiElimina