di LUIGI SCARDIGLI
Sabato 16 marzo a ‘Lo Spazio’ di via
dell’Ospizio
PISTOIA. È folle. Ma autentico. E allora occorre temerlo, perché non
scherza e si capisce perfettamente, guardandolo negli occhi, che fa sul serio.
Non lo vedo da molto tempo – ma questo non vuol dire assolutamente nulla –
Andrea Betti Tibet: a lui non credo dispiaccia, la cosa. A me sì.
L’ho conosciuto – e dove altrimenti? –
alla bettola dei buoni propositi, dai Marchettoni, o ex Anarchici, se
preferite, a Pistoia, in via Puccini. Sabato prossimo però, 16 marzo, avrò modo
di incontrarlo e come me tutti quelli che verranno alla libreria Lo Spazio, in via dell’Ospizio – e dove,
altrimenti? –, dalle ore 17 fino a quando, nei serbatoi dei presenti, ci
sia benzina per tirare avanti.
L’occasione – anche se non serve un
pretesto per ascoltarlo: ne vale la pena, ve lo assicuro – è offerta dalla
presentazione del progetto di ristampa del libro La felicità terribile, con l’aggiunta di un inedito, Zucchero spinato.
Non so come voglia presentarsi agli
altri, Andrea Betti Tibet: onde evitare inconvenienti, per questo reading, ha
chiamato a raccolta alcuni suoi vecchi conoscenti – forse amici, non lo so –, che sono Simone Molinaroli, David Napolitano e Cecilia
Lattari e che proveranno, con improbabili risultati, a leggere alcune sue
prose.
A tutto questo, poi, che è già
sufficientemente babelico, aggiungeteci anche che alla chitarra, non so in che
veste, anche se la suona con padronanza e acume, ci sarà Alessio Chiappelli,
che pensavo essersi arruolato nella legione straniera.
L’unica cosa normale dell’incontro sarà offerta dagli stuzzichini, dolci e
salati – come è specificato nel comunicato stampa –, preparati con cura, con cura lo dico io, ma non ne sono
sicuro, da Irene, che appartiene alle clandestine 3 civette.
Venite. È meglio. Sempre.
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[Mercoledì 13 marzo 2013 | 16:57 - © Quarrata/news]
Grazie Luigi per la segnalazione non richiesta, al solito simpatica e ruvida come piace a te. Sull'amicizia non ci sono dubbi, visto che Simone Molinaroli è il promotore della campagna di crowdfunding per la ristampa del libro, e io un po' semplicisticamente lo reputo un bel gesto di amicizia promuovere qualcosa che non appartenga necessariamente alla costellazione del proprio ombelico. Sulle capacità di restituire la prosa confido nell'esperienza di Simone e Davide che da anni leggono in giro per l'Italia anche le mie cose e sulla professionalità e sensibilità di Cecilia che è attrice. Sul buffet non ci sono dubbi che conquisterà anche i più indefessi magnacadaveri perchè Irene è un'ottima pasticciera, e riesce a trarre leccornie da cose semplici e naturali che non implicano l'assassinio di altre creature. un caro saluto!
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