di Olga Valenta [*]
PISTOIA. Sabato 2 marzo ha avuto luogo la manifestazione “Alla scoperta della
Porrettana” in occasione della “Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate”,
organizzata dal Touring Club Italiano / Club del Territorio di Bologna e dal
Club Alpino Italiano / Sezione Alto Appennino Bolognese, con la collaborazione
delle Proloco Castagno, Piteccio e San Mommè, del Comitato “Viva la Porrettana
Viva”, del Gruppo Fermodellistico Pistoiese e del corpo consolare del Touring
Club Italiano di Pistoia.
La camminata
lungo il tratto Castagno-Piteccio-Corbezzi ha avuto molto successo. Una
novantina di persone, provenienti in buona parte dall’area bolognese,
accompagnate dal Console del Touring Club Italiano di Bologna Sergio Ferroni e
da volontari del Cai, hanno potuto ammirare quest’opera eccezionale di
ingegneria, patrimonio culturale e storico dell’Appennino tosco-emiliano.
Probabilmente ci sarebbe stata una affluenza maggiore se ci fossero stati più
treni! La passeggiata ci ha portato attraverso il bosco e piccoli borghi dalla
stazione di Castagno a quella di Corbezzi, passando da quella di Piteccio.
A Piteccio, con
fermata straordinaria, è arrivato con il treno delle 12.22 il Console del
Touring Club Italiano di Pistoia Dott. Gianluca Chelucci.
Viene spontaneo
notare che, se il treno ha potuto fermare senza particolari problemi a Piteccio
sabato scorso, probabilmente vi potrebbe fermare sempre.
A proposito di
Piteccio, va inoltre ricordata la presenza del “museo della ferrovia” allestito
nei locali della stazione dal Gruppo Fermodellistico Pistoiese: una risorsa
turistica importante che tuttavia è fortemente penalizzata dal fatto che, per
effetto del progressivo smantellamento del servizio da parte di Trenitalia,
ormai da qualche anno alla stazione di Piteccio i treni non fermano più.
Con rammarico
ho appreso che l’invito a partecipare all’organizzazione dell’evento non ha
avuto nemmeno una risposta da parte delle autorità pistoiesi.
Eppure, il “Trammino
di Pisa” ed altre iniziative in Toscana, in occasione della Giornata delle
ferrovie dimenticate, hanno avuto il patrocinio di Comuni e Province!
E pensare che
sono state fatte tante promesse dalle istituzioni pistoiesi per sostenere la
Porrettana.
Si parla sempre
tanto della salvaguardia del territorio, della rivalutazione della montagna che
si sta spopolando, di trovare nuove modalità per un turismo lento e sostenibile
e che cosa si fa? Si dismette la Porrettana! Vero gioiello di architettura
industriale che molti ci invidiano.
Oggi Pistoia
Futura si pone come “cabina di regia” di percorsi di programmazione
strategica per lo sviluppo socio-economico del territorio provinciale (vedi:
www.pistoiafutura.it).
Perché non
potenziare quello che già esiste, invece di fare progetti megagalattici senza
prevedere la destinazione finale (es. la “Cattedrale” della ex Breda)?
Al recente
corso di formazione “Intelligent tourism” promosso da Confcommercio e dalla
Provincia di Pistoia, al quale ho partecipato in qualità di guida turistica e
ambientale come rappresentante del Centro Guide Pistoia, la Dott. Beatrice
Villari del Politecnico di Milano ci ha parlato del Treno dei sapori di Trenord;
in altre occasioni abbiamo potuto sentire di altre ferrovie “rivitalizzate”:
Malles-Merano, la Franciacorta e altre ancora. Ferrovie particolari che servono
i locali ma che hanno fatto anche crescere in forma esponenziale il flusso
turistico. Altre regioni e altre nazioni se ne fanno un vanto: i treni
panoramici in Svizzera, le Chemin de Fer de Provence ecc.
La Porrettana è
una risorsa del territorio.
L’anno scorso è
stata presentata (o giace ancora in qualche cassetto?) la domanda affinché sia
riconosciuta dall’Unesco. Ma vogliamo far riconoscere come patrimonio dell’umanità
un morto?
La Porrettana
sarebbe un investimento per la provincia di Pistoia.
Ovviamente da
parte delle istituzioni locali ci si dovrebbe adoperare concretamente affinché
i treni fermino… Non soltanto in situazioni eccezionali (come in occasione dei
vari “trenini dei mercatini”) ma tutti i giorni, con “treni ordinari”.
Non c’è sempre
bisogno di grandi eventi, basterebbe organizzare regolarmente delle escursioni,
praticamente a costo zero, come quella di sabato 2 marzo.
Ne potrebbero
usufruire le scuole, per far conoscere e valorizzare un aspetto del territorio,
per fare davvero turismo sostenibile.
Pistoia
possiede un patrimonio ferroviario con la Breda e i treni storici.
Da qualche anno
si parla di un museo ad hoc, ma come procede il progetto?
La crisi
finanziaria è un bell’alibi, è questione di volontà e di progettazione.
Per quanto
tempo ancora Pistoia sarà “la bella addormentata”?
[*] – Guida
turistica
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 9 marzo 2013 | 18:22 - © Quarrata/news]
da condividere al 100%. Le Istituzioni pistoiesi e regionali non intendono valorizzare la ferrovia Porrettana: che si vergognino!
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