giovedì 19 aprile 2012

BREDA. SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLEZZA…


PISTOIA. Di tutto quello che si può dire o scrivere, soprattutto ci interessano le reazioni dei sindacati che traspaiono dalla stampa.
Sono indicative della sempre più delineata presa di coscienza di quello che sta per accadere alla Breda.
Leggiamo:

Le reazioni. I sindacati uniti
«Dicono di stare calmi
Ma la mossa è chiara»

«Dal punto di vista dell’azienda, i giapponesi hanno avuto una buona impressione dello stabilimento e dei suoi prodotti». Lo riferisce Francesco Nebbia, delle Rsu, dopo la «chiacchierata» del coordinamento dei sindacati interni con l’ad AnsaldoBreda Maurizio Manfellotto. «Purtroppo non abbiamo avuto modo di parlare con la delegazione Hitachi, ma i dirigenti Breda ci hanno detto che la visita è un fatto del tutto normale».
Lo hanno già fatto, negli ultimi mesi, anche i canadesi di Bombardier, partner di AnsaldoBreda per l’Alta velocità, e gli americani General Electric, che per primi avevano manifestato interesse per l’acquisizione dopo essere stati scoraggiati dallo stato dei bilanci. Malgrado le rassicurazioni, le preoccupazioni dei dipendenti rimangono invariate. Ieri, in parallelo alla visita, i sindacati hanno organizzato «informative» per analizzare i problemi. «La visita di oggi (ieri) non è causale», dice Nebbia.
«In ogni caso – aggiunge Jury Citera, anche lui Rsu – prima di ogni scelta, vogliamo che il Governo chiarisca le sue intenzioni». Per questo, si rimanda all’assemblea pubblica di lunedì alla «Cattedrale» dell’ex Breda, alla quale i rappresentanti dell’esecutivo e dei partiti nazionali sono stati invitati. «In questo momento, ogni ipotesi di vendita equivale a una svendita – afferma Nicola Riva, segretario provinciale Fiom –. Quello che è certo, è che noi continuiamo a mantenere la nostra posizione, che è di assoluta contrarietà a una cessione, almeno nelle modalità, con cui è stata rappresentata dalla stessa Finmeccanica, dove AnsaldoBreda rischia di essere il corredo di Ansaldo Sts, quindi una sorta di regalo alla concorrenza internazionale».
[La Nazione/Pistoia, 18 aprile 2012]

E ora facciamo qualche postilla.
1. «Purtroppo non abbiamo avuto modo di parlare con la delegazione Hitachi, ma i dirigenti Breda ci hanno detto che la visita è un fatto del tutto normale». L’informazione filtra solo per interposta persona. E d’ora in poi sarà così sempre più spesso. Per gli acquirenti esteri i sindacati italiani fanno la stessa paura e suscitano lo stesso interesse di una zecca che si attacca a un cavallo: non hanno rilevanza, sono solo degli inutili microscopici fastidi da eliminare.
2. Malgrado le rassicurazioni, le preoccupazioni dei dipendenti rimangono invariate. Ieri, in parallelo alla visita, i sindacati hanno organizzato «informative» per analizzare i problemi. «La visita di oggi (ieri) non è causale», dice Nebbia. È il segnale, questa non-casualità, che comunque qualcosa cambierà.
3. «In ogni caso – aggiunge Jury Citera, anche lui Rsu – prima di ogni scelta, vogliamo che il Governo chiarisca le sue intenzioni». Per questo, si rimanda all’assemblea pubblica di lunedì alla «Cattedrale» dell’ex Breda, alla quale i rappresentanti dell’esecutivo e dei partiti nazionali sono stati invitati. Il Governo chiarirà davvero le sue intenzioni solo perché Fassina o Bersani o Bertinelli o Fratoni o Enrico Rossi hanno detto così arringando la folla? Ma non si vede come questo Governo chiarisce le sue intenzioni in tutto? Vi sembra che questo sia un Governo che chiarisce? O assomiglia, piuttosto, a un sovrano assoluto e dispotico? Cerchiamo di riflettere a occhi aperti: l’età delle lotte operaie ascoltate è passata da un pezzo. Ora occorre essere sanamente realistici.
4. «In questo momento, ogni ipotesi di vendita equivale a una svendita – afferma Nicola Riva, segretario provinciale Fiom. È esatto. Riva ha ragione, credo. Il premio della vendita sarà l’Ansaldo Sts, che rientrava anche nelle mire della General Electric. I giapponesi non possono cambiare indirizzo rispetto agli americani, perché le leggi della finanza e del profitto sono queste, fisse e immutabili. Ce le insegna anche il Governo Monti ogni giorno quando ci taglia una fetta in più come se fossimo dei poveri prosciutti sul bancone del supermercato.
Tutto il resto – e spiace doverlo ribadire – fa solo chiacchiera e colore di politici indaffarati nelle loro smanie per la villeggiatura.
Una villeggiatura che si chiama elezioni amministrative 2012.
e.b. blogger
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[Giovedì 19 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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