PISTOIA. Alessandro
Grassini, responsabile provinciale Idv per il lavoro, scrive:
Leggo con stupore l’articolo riportato su Il
Tirreno dei compensi dati ai dirigenti della Provincia come possiamo notare
nella tabella qui riportata: Bardini 9.422,93; Bellezza 7.081,67; Evangelisti
5.043,76; Ferretti 23.548,60; Gori 2.403,92; Mazzoni 7.016,28 (arrestato per l’inchiesta
sugli appalti); Merendi 7.093,99; Morelli 11.605,06;
Nunziati 12.205,72; Pasquetti 4.477,66;
Pupino 5.604,38; Valori 9.060,92; Ambrogini 7.586,63; Baldi 7.389,57; Carli
7.389,57; Pesce 4.337,89; Nasi 7.081,67. Totale complessivo 138.350,22 €.
Per
alcuni il premio produttività si può dire che costituisce un secondo stipendio,
un esempio per tutti il Sig. Ferretti che percepisce come premio di
produttività la somma di 23.548,60 € equivalente al reddito annuo lordo di un
dipendente con livello più alto del commercio. Tutto questo è ancor più grave
considerando la situazione di difficoltà economica che stiamo attraversando!
Naturalmente coloro che fruiscono di tutto questo saranno pronti a dare mille
motivazioni per giustificare i suddetti compensi dimenticando che per svolgere
le loro mansioni percepiscono già un ottimo stipendio oltretutto in un contesto
di indiscussa garanzia!
Ebbene a chi la pensa così dobbiamo dirgli
che sbaglia, noi dell’Italia dei Valori quando parlavamo di sprechi intendevamo
e parlavamo delle 110 Province che costano circa 20 miliardi di euro l’anno,
con le 4000 persone solo tra amministratori ed eletti più: uffici, auto blu,
spese di rappresentanza etc., ma poi diciamo le cose come stanno: le Province
oggi così come sono collocate sono superflue e le loro funzioni potrebbero
essere assegnate alle Regioni o ai Comuni.
Abbiamo fatto un Referendum popolare tra l’altro
vinto, ma nonostante questo a oggi non sappiamo nulla sulle Province, verranno
eliminate o ridotte?
Se andiamo a vedere il decreto legge sullo spending
review e le province? Leggiamo insieme e traduciamo l’articolo 17 ( Spendingreview)
sulle province, composto di ben 13 commi, per capirlo.
Il comma 1 recita: le province sono
soppresse o accorpate sulla base dei criteri e secondo la procedura di cui ai
commi 2 e 3. Dunque sembrerebbe di sì.
Saltiamo però al comma 4 e leggiamo: Entro
20 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
precedente decreto, con atto legislativo di iniziativa governativa sono
soppresse o accorpate le province. Che significa? Che ad oggi le province sono
tutte in vita. Il governo rinvia la loro soppressione o accorpamento, ad un
provvedimento successivo che sarà varato entro venti giorni dopo l’approvazione
del presente decreto da parte di camera e senato.
Traducendo, e poiché con tutta probabilità
il governo varerà un disegno di legge (e non un decreto) le province
continueranno a sopravvivere finché quel provvedimento, che non ha una scadenza
tassativa, non sarà approvato dal parlamento.
Saltiamo ora al comma 6 ultime tre righe
che recitano in sintesi: Il governo trasferisce ai comuni le funzioni che fino
ad oggi ha delegato alle province. Una formulazione che a prima vista fa ben
sperare perché ci si legge un immediato svuotamento del potere delle province.
Poi però c’è il comma 7 che dice: il
trasferimento di funzioni di cui si parla sopra sarà attuato con un successivo
decreto del presidente del consiglio e dopo aver ottenuto una lunga serie di
pareri. Leggendo il comma 12 il quale dice: amici cari qualunque saranno i
nuovi poteri delle province, e a prescindere dal loro numero sia ben chiaro che
esse continueranno ad avere un Presidente ed un consiglio provinciale. Solo che
non saranno più eletti dai cittadini.
Spero che un giorno ci diranno che siamo su
scherzi a parte! Invece un quesito serio lo voglio porre: quale sono i
benefici che ha la società in riferimento ai premi erogati agli amministratori
pubblici?
Alessandro Grassini
Responsabile Provinciale Idv Lavoro
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[Mercoledì 8 agosto 2012 - © Quarrata/news
2012]
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