mercoledì 8 agosto 2012

IDV & DIRIGENTI DELLA PROVINCIA. TEMPO DI CRISI MA NON PER TUTTI


PISTOIA. Alessandro Grassini, responsabile provinciale Idv per il lavoro, scrive:

Leggo con stupore l’articolo riportato su Il Tirreno dei compensi dati ai dirigenti della Provincia come possiamo notare nella tabella qui riportata: Bardini 9.422,93; Bellezza 7.081,67; Evangelisti 5.043,76; Ferretti 23.548,60; Gori 2.403,92; Mazzoni 7.016,28 (arrestato per l’inchiesta sugli appalti); Merendi 7.093,99; Morelli 11.605,06;
Nunziati 12.205,72; Pasquetti 4.477,66; Pupino 5.604,38; Valori 9.060,92; Ambrogini 7.586,63; Baldi 7.389,57; Carli 7.389,57; Pesce 4.337,89; Nasi 7.081,67. Totale complessivo 138.350,22 €.
Per alcuni il premio produttività si può dire che costituisce un secondo stipendio, un esempio per tutti il Sig. Ferretti che percepisce come premio di produttività la somma di 23.548,60 € equivalente al reddito annuo lordo di un dipendente con livello più alto del commercio. Tutto questo è ancor più grave considerando la situazione di difficoltà economica che stiamo attraversando! Naturalmente coloro che fruiscono di tutto questo saranno pronti a dare mille motivazioni per giustificare i suddetti compensi dimenticando che per svolgere le loro mansioni percepiscono già un ottimo stipendio oltretutto in un contesto di indiscussa garanzia!
Ebbene a chi la pensa così dobbiamo dirgli che sbaglia, noi dell’Italia dei Valori quando parlavamo di sprechi intendevamo e parlavamo delle 110 Province che costano circa 20 miliardi di euro l’anno, con le 4000 persone solo tra amministratori ed eletti più: uffici, auto blu, spese di rappresentanza etc., ma poi diciamo le cose come stanno: le Province oggi così come sono collocate sono superflue e le loro funzioni potrebbero essere assegnate alle Regioni o ai Comuni.
Abbiamo fatto un Referendum popolare tra l’altro vinto, ma nonostante questo a oggi non sappiamo nulla sulle Province, verranno eliminate o ridotte?
Se andiamo a vedere il decreto legge sullo spending review e le province? Leggiamo insieme e traduciamo l’articolo 17 ( Spendingreview) sulle province, composto di ben 13 commi, per capirlo.
Il comma 1 recita: le province sono soppresse o accorpate sulla base dei criteri e secondo la procedura di cui ai commi 2 e 3. Dunque sembrerebbe di sì.
Saltiamo però al comma 4 e leggiamo: Entro 20 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del precedente decreto, con atto legislativo di iniziativa governativa sono soppresse o accorpate le province. Che significa? Che ad oggi le province sono tutte in vita. Il governo rinvia la loro soppressione o accorpamento, ad un provvedimento successivo che sarà varato entro venti giorni dopo l’approvazione del presente decreto da parte di camera e senato.
Traducendo, e poiché con tutta probabilità il governo varerà un disegno di legge (e non un decreto) le province continueranno a sopravvivere finché quel provvedimento, che non ha una scadenza tassativa, non sarà approvato dal parlamento.
Saltiamo ora al comma 6 ultime tre righe che recitano in sintesi: Il governo trasferisce ai comuni le funzioni che fino ad oggi ha delegato alle province. Una formulazione che a prima vista fa ben sperare perché ci si legge un immediato svuotamento del potere delle province.
Poi però c’è il comma 7 che dice: il trasferimento di funzioni di cui si parla sopra sarà attuato con un successivo decreto del presidente del consiglio e dopo aver ottenuto una lunga serie di pareri. Leggendo il comma 12 il quale dice: amici cari qualunque saranno i nuovi poteri delle province, e a prescindere dal loro numero sia ben chiaro che esse continueranno ad avere un Presidente ed un consiglio provinciale. Solo che non saranno più eletti dai cittadini.
Spero che un giorno ci diranno che siamo su scherzi a parte! Invece un quesito serio lo voglio porre: quale sono i benefici che ha la società in riferimento ai premi erogati agli amministratori pubblici?
Alessandro Grassini
Responsabile Provinciale Idv Lavoro
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[Mercoledì 8 agosto 2012 - © Quarrata/news 2012]

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