di GRILLO PARLANTE
Perché nessuno ci spiega i
benefici derivanti dal Comune Unico a tre (Abetone- Cutigliano- Piteglio) e li
raffronta con quelli del Comune a quattro (Abetone-Cutigliano-Piteglio e San
Marcello)
MONTAGNA. Da tempo e in modo molto carbonaro sulla nostra
Montagna alcuni Illuminati ed Unti dal Signore – capeggiati da Roberto Orlandini, ex dirigente dell’Europa Metalli,
trasversalmente affiancato da molti noti personaggi del Pd, di An (ora
confluiti in minoranza nel Pdl), ed altri che hanno rivestito il ruolo di Sindaco
ed Assessore nei Comuni e quello di Presidente ed Assessore nella Comunità
Montana – stanno freneticamente ed
autonomamente agitandosi per dar vita ad un Comune Unico formato da
Abetone-Cutigliano-San Marcello e Piteglio.
Senza sentire cosa ne pensa la
gente, che pur li ha insediati su questi scanni, questi Signori stanno facendo
tutto da soli dopo essersi assicurata la pesante benedizione di Oreste
Giurlani, coordinatore poi vicepresidente ed ora Presidente dell’Uncem regionale
e consigliere nazionale Uncem; già Assessore al
bilancio e personale del Comune di Fabbriche di Vallico; Vicesindaco ed ora Sindaco
di Fabbriche di Vallico; già consigliere
comunale ed assessore al bilancio finanze del Comune di Pescia; Assessore e Vicepresidente
della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese con delega al bilancio
agricoltura, personale foreste e bonifica; Vicepresidente della Comunità
Montana Media Valle del Serchio con deleghe al personale, bilancio,
programmazione e fondi comunitari; componente del Direttivo Regionale Anci;
componente il Consiglio Autonomie della Toscana; Presidente del Comitato della
Croce Rossa di Pescia ed ora presidente della Croce Rossa Provinciale. Un
personaggio assai influente nella vita politica toscana che ha avuto l’accortezza
di conferire la carica di assessore a Fabbriche di Vallico ad Aldo Morelli, già
sindaco di Monsummano e Presidente della Provincia di Pistoia ora divenuto
consigliere regionale in sostituzione di Caterina Bini, eletta al Parlamento
nazionale. Uomo di tanti incarichi e salde convinzioni – una sua
dichiarazione: “La convinzione che la grande ricchezza del nostro paese sia in gran
parte racchiusa nelle piccole comunità e nei piccoli borghi, sia a livello
naturalistico e paesaggistico che umano ed economico, ha avuto come logica
conseguenza il mio attuale impegno alla guida del Comune di Fabbriche di
Vallico.” l’ha portato a dar vita (primo
in Toscana) al Comune Unico di Fabbriche di Vergemoli formato dall’accorpamento
dei Comuni di Fabbriche di Vallico (504 abitanti) e di Vergemoli (336 abitanti)
senza includere il sottostante Comune di Gallicano (3931 abitanti).
La formazione del Comune Unico di
Fabbriche di Vergemoli (840 abitanti) ha quindi reso pubblico che non è la
Legge a stabilire che sulla Montagna pistoiese debba esserci necessariamente un
Comune Unico raggruppante 4 Comuni e tra questi San Marcello pistoiese.
Questa considerazione ha fatto
scattare come logica conseguenza la domanda “cui prodest” vale a dire a chi
giovi voler a tutti i costi il Comune a quattro. Non al Comune di Abetone di
cui è nota l’avversione di finire sotto San Marcello; non al Comune di
Cutigliano nonostante i ripetuti canti del gallo di Carluccio Ceccarelli, cui
viene rimproverato di non rispettare l’impegno contratto con il suo elettorato
che in occasione delle recenti politiche gli ha dimezzato i consensi. Non è
noto l’orientamento di Piteglio per il quale il primo a spingere verso l’unione
con San Marcello, magnificandone i benefici, è stato l’ex-sindaco pidiessino
Valerio Sichi.
Tra coloro che hanno a cuore il
Comune a 4 restano ora: il sindacato pensionati della Cgil montana, il
pidiellino di minoranza Carluccio Ceccarelli, i pidisenzaelle Adamo Bugelli e
Valerio Sichi, il consigliere regionale Antonio Gambetta Vianna che – forte di tre consiglieri regionali eletti – e senza
neppure aver fatto un salto in Montagna, si è precipitato a presentare una
proposta di legge che di fatto renderebbe inutile il pronunciamento delle
popolazioni locali.
Alla finestra il Pd e il Pdl provinciale
che evidentemente temono incrementi ancor più negativi in occasione dei
prossimi appuntamenti elettorali con il voto di massa trasferito sul M5S.
La pentola bolle; la gente freme
e sempre più pensa che il Comune a 4 sia un espediente per salvare il culo a
chi ha contribuito allo sfascio della Comunità Montana e, con essa, della
Montagna pistoiese.
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[Martedì 12 marzo 2013 | 19:47 - © Quarrata/news]
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