Un altro punto di vista su
conflittualità, attacchi di panico, depressioni, alcolismo, tossicodipendenze,
disabilità, disturbi dell’alimentazione, psicosi e altro
PISTOIA. Il Progetto “Nuova Specie” è nato nel 1966 come risposta di Mariano
Loiacono al proprio “disagio” di diciottenne, letto non in termini di “malattia”
ma come “spia-sintomo” che rimandava a quattro profonde verità.
“Disagio
diffuso e salute globale nel terzo millennio”
Un
altro punto di vista su conflittualità, attacchi di panico, depressioni,
alcolismo, tossicodipendenze, disabilità, disturbi dell’alimentazione, psicosi,
ecc.
Via
Don Milani 25 – Spedalino Agliana
CIRCOLO
ARCI CITTÀ
[ingresso
libero]
domenica
ore
16:00 CONFERENZA
ore
20:00 CENA VEGANA (costo 10 euro)
ore
21:30 MUSICA POPOLARE
lunedì
ore
10:00/13:00 LAVORO DI GRUPPO
per
info e prenotazioni
PATRIZIA
333 1324325
MARIAPIA
339 3709084
in
collaborazione con
Gruppo
Informale Lo Sbertoliano
Spazio
Liberato Ex Breda Est
Fondazione
Nuova Specie
|
Prima verità
Il disagio personale stava a indicare che non aveva funzionato bene la propria “gravidanza psichè”, cioè la crescita adulta del proprio “mondo interno” programmata e realizzata dalla famiglia, dalla religione, dalla scuola e da altre agenzie che in genere si propongono un tale obiettivo. Questa crescita inadeguata o parziale non gli permetteva di esprimere tutta la propria specificità. Come indica l’etimologia della parola “disagio”, si sentiva di “non giacere vicino”, di “essersi allontanato” da se stesso, dal proprio intero, da “ciò che solo io sono”. Questo disagio-allontanamento si faceva vedere e sentire concretamente nella sua vita attraverso i diversi sintomi-difficoltà che avvertiva in se stesso e nei diversi rapporti.
Il disagio personale stava a indicare che non aveva funzionato bene la propria “gravidanza psichè”, cioè la crescita adulta del proprio “mondo interno” programmata e realizzata dalla famiglia, dalla religione, dalla scuola e da altre agenzie che in genere si propongono un tale obiettivo. Questa crescita inadeguata o parziale non gli permetteva di esprimere tutta la propria specificità. Come indica l’etimologia della parola “disagio”, si sentiva di “non giacere vicino”, di “essersi allontanato” da se stesso, dal proprio intero, da “ciò che solo io sono”. Questo disagio-allontanamento si faceva vedere e sentire concretamente nella sua vita attraverso i diversi sintomi-difficoltà che avvertiva in se stesso e nei diversi rapporti.
Seconda verità
Prima di esporre questa seconda verità è utile fare una premessa. L’Uomo per fare “teoria” sulla vita – cioè per cercare di “vedere-osservare-contemplare” cosa è la vita, qual è il senso del viaggio che la vita sta percorrendo –, si è avvalso da sempre e si avvale ancora di tre punti di vista o epistemologie: “mitico-religiosa, filosofica, scientifica”. Dopo aver prodotto la propria “teoria” sulla vita, ogni punto di vista-epistemologia ha fatto e fa scaturire una propria “prassi”: cioè definisce e decide “come” vivere la vita, cosa fare praticamente ogni giorno, che cambiamenti adottare, cosa far crescere o distruggere, cosa preservare o far modificare delle realtà esistenti, come far avvenire la gravidanza psichè degli esseri umani che devono diventare adulti ecc..
Prima di esporre questa seconda verità è utile fare una premessa. L’Uomo per fare “teoria” sulla vita – cioè per cercare di “vedere-osservare-contemplare” cosa è la vita, qual è il senso del viaggio che la vita sta percorrendo –, si è avvalso da sempre e si avvale ancora di tre punti di vista o epistemologie: “mitico-religiosa, filosofica, scientifica”. Dopo aver prodotto la propria “teoria” sulla vita, ogni punto di vista-epistemologia ha fatto e fa scaturire una propria “prassi”: cioè definisce e decide “come” vivere la vita, cosa fare praticamente ogni giorno, che cambiamenti adottare, cosa far crescere o distruggere, cosa preservare o far modificare delle realtà esistenti, come far avvenire la gravidanza psichè degli esseri umani che devono diventare adulti ecc..
Ora, se nell’esperienza personale tutte queste agenzie di
crescita erano state inadeguate, bisognava dedurre che erano da considerare
inadeguati-limitati i vari “punti di vista” o epistemologie che le avevano
generate, strutturate e mantenute in vita.
Terza verità
La soluzione non stava nel trovare un rimedio per i sintomi in sé (“soluzione sintomatica”) ma nel cercare e definire un “nuovo” punto di vista, una “nuova” epistemologia che fosse meno parziale delle precedenti, o meglio, che fosse “globale” e potesse generare un “metodo globale” in grado di sanare in profondità i sintomi-difficoltà, rigenerando l’individuo nella sua interezza e facendolo tornare in agio, ovvero vicino a se stesso, al proprio intero, a “ciò che solo io sono”. Una simile rigenerazione avrebbe fatto venir fuori una nuova qualità di vita non solo nel rapporto con se stesso, ma in tutti i suoi rapporti, sì da caratterizzare una “specie” evolutivamente “nuova”.
La soluzione non stava nel trovare un rimedio per i sintomi in sé (“soluzione sintomatica”) ma nel cercare e definire un “nuovo” punto di vista, una “nuova” epistemologia che fosse meno parziale delle precedenti, o meglio, che fosse “globale” e potesse generare un “metodo globale” in grado di sanare in profondità i sintomi-difficoltà, rigenerando l’individuo nella sua interezza e facendolo tornare in agio, ovvero vicino a se stesso, al proprio intero, a “ciò che solo io sono”. Una simile rigenerazione avrebbe fatto venir fuori una nuova qualità di vita non solo nel rapporto con se stesso, ma in tutti i suoi rapporti, sì da caratterizzare una “specie” evolutivamente “nuova”.
Una simile “epistemologia globale” non poteva nascere allo
stesso modo delle altre. Infatti, le tre epistemologie storiche (“mitico-religiosa,
filosofica, scientifica”) erano state messe a punto dall’Uomo a partire dal
codice “verbale” o delle “parole” (“verbum” in latino significa “parola”): un
codice mai prima utilizzato nella storia della vita. Bisognava, allora, mettere
a punto e definire un “nuovo codice” che fosse esso stesso globale e
rispettasse tutti gli altri codici che sono comparsi nell’antico viaggio della
vita su questa terra, che dura da quattro miliardi e mezzo di anni.
Quarta verità
Essendo una spia delle radici vitali divenute inadeguate, il disagio personale progressivamente sarebbe diventato “disagio diffuso” a tutti gli individui, a tutti i gruppi, a tutte le istituzioni, indipendentemente dall’età, dal ceto sociale, dalle condizioni di vita, dalla scolarità, dalle epistemologie adottate, dalle etnie di appartenenza, ecc.. Bisognava, dunque, darsi da fare subito e lavorare in anticipo per questo “progetto nuova specie”, nonostante gli indicatori di vita nel 1966 fossero abbastanza efficaci ed efficienti sul piano economico, politico, tecnologico, religioso.
Essendo una spia delle radici vitali divenute inadeguate, il disagio personale progressivamente sarebbe diventato “disagio diffuso” a tutti gli individui, a tutti i gruppi, a tutte le istituzioni, indipendentemente dall’età, dal ceto sociale, dalle condizioni di vita, dalla scolarità, dalle epistemologie adottate, dalle etnie di appartenenza, ecc.. Bisognava, dunque, darsi da fare subito e lavorare in anticipo per questo “progetto nuova specie”, nonostante gli indicatori di vita nel 1966 fossero abbastanza efficaci ed efficienti sul piano economico, politico, tecnologico, religioso.
Per altre info visita http://www.nuovaspecie.com/IT/files/index.php
– http://metodoallasalute.blogspot.it/ – https://www.facebook.com/progettonuovaspecie
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[Martedì 12 marzo 2013 | 16:09 - © Quarrata/news]
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