I
sottoscrittori del presente comunicato intendono rendere pubblica la loro
decisione di non rinnovare le proprie tessere al PD per l’anno 2012. Questa
decisione, mossa da ragioni di ordine morale e civile, è stata oggetto di una
seria ancorché dolorosa riflessione condivisa da tutti i presenti
sottoscrittori e dagli animatori dell’associazione Scegliamo Pistoia.
Motivo
della nostra decisione è il trattamento da noi subito, come minoranza interna
al Pd pistoiese e come sostenitori di Roberto Bartoli (arrivato secondo alle
primarie per il candidato sindaco, con 3500 preferenze, ovvero il 28% nel
quadro dell’intera coalizione), da parte della maggioranza uscita dall’ultimo congresso
e dalle stesse primarie. In particolare, intendiamo porre all’attenzione dei
lettori e dei cittadini il comportamento del segretario comunale Paolo Bruni e
del segretario provinciale Marco Niccolai, ripetutamente mancati al loro ruolo
di garanti e di coordinatori dell’intero partito e assolventi con programmatica
continuità e crescente spudoratezza, almeno a partire dallo scorso autunno, una
funzione di salvaguardia unilaterale degli interessi, per lo più personali, di
alcune figure di spicco della maggioranza del Partito. A nostro avviso, queste
persone hanno tradito, con il loro comportamento, non solo la fiducia dei
sostenitori di Roberto Bartoli, ma anche quella dei sostenitori della
maggioranza e di Samuele Bertinelli – oltre che l’impegno di mantenere alta la
credibilità e la statura morale del PD. Il crescendo di esternazioni
irrispettose rivolte alle nostre iniziative politiche, alla nostra militanza e
alla persona e alla figura di Roberto Bartoli ci hanno indotto a considerare il
PD pistoiese come un contesto incapace di realizzare e incoraggiare quel
rinnovamento e quella democratizzazione radicale del panorama politico (non
solo locale) che il Partito Democratico si propone di rappresentare per sua
stessa vocazione. L’arroganza e il rifiuto del confronto democratico mostrati
dalla dirigenza comunale e provinciale del PD sono, a nostro avviso, del tutto
antitetici rispetto ai valori a cui questo partito dichiara di ispirarsi, e
dunque ci costringono a questa scelta dolorosa ma irrevocabile. Qualche
settimana fa, Roberto Bartoli, per ragioni di dignità personale e di etica
civile, ha formalizzato, uscendo dal partito, la sua esclusione dal PD, di
fatto già decretata dalle esternazioni pubbliche dei due segretari locali e dai
documenti interni al partito da loro redatti.
I
sottoscrittori del presente comunicato avevano deciso di attendere che fossero
concluse le elezioni per il sindaco e il consiglio comunale prima di rendere
pubblica la loro decisione di non rinnovare la tessera e di abbandonare il
Partito. Sennonché, in un recente comunicato reso in occasione della
presentazione della lista per il Consiglio Comunale, il segretario Paolo Bruni,
di nuovo ignorando e sminuendo chi nel partito ha posizioni diverse da quelle
della maggioranza, e segnatamente dalle sue, ha disinvoltamente affermato che
solo pochi tesserati avevano seguito Bartoli fuori dal PD, lasciando intendere
che altrettanto pochi lo avrebbero fatto in seguito («L’entusiasmo della
campagna elettorale – dice Bruni con riferimento all’affaire Bartoli – permetterà
di lasciare alle spalle le polemiche delle ultime settimane» [“La Nazione”, 30
marzo 2012, p. 10]). Pochi giorni dopo, il candidato a sindaco Samuele
Bertinelli ha pubblicamente rifiutato di trattare la questione dell’esclusione
di Roberto Bartoli, bollandola spregiativamente come questione personale e non
civile. Questi fatti spiacevoli, lesivi della nostra dignità, ci hanno indotto
a sciogliere più rapidamente del previsto le nostre riserve e a inviare agli
organi di comunicazione e di stampa questo comunicato. A difesa della nostra
integrità e della nostra onestà intellettuale e politica, ci teniamo a
precisare che Roberto Bartoli non ha chiesto a nessuno dei suoi sostenitori e
amici di seguirlo nella sua scelta di lasciare il Pd, e che questa decisione è
stata presa in modo spontaneo e autonomo, ancorché condiviso. Non da amici o
‘seguaci’ di Bartoli, insomma, ma da individui preoccupati per le sorti della
politica e della democrazia a Pistoia siamo a firmare questo documento.
Il
Partito Democratico, in questa difficile stagione politica, ha più che mai
bisogno di confronto interno, di pluralismo, di rinnovamento. E non è
accettabile che, proprio mentre sul piano nazionale si cerca faticosamente di
creare questa piattaforma di dialogo e di confronto, in una città come Pistoia
(in cui, alle primarie, il Pd si è affermato con ogni evidenza sugli altri
partiti della coalizione) la maggioranza interna utilizzi il partito e, a fortiori, le istituzioni
per tutelare interessi e ambizioni privati, in un gioco che non ha nulla a che
fare con la buona politica e con la democrazia. Al comportamento iniquo e
anti-democratico degli organi dirigenti, si allinea evidentemente quello di
Samuele Bertinelli, programmaticamente deciso a ignorare questa emergenza
democratica che nulla ha a che spartire con logiche personalistiche e ambizioni
individuali – ciò che invece si potrebbe imputare proprio alla sua decisione di
non affrontare il problema.
Dunque,
per sgomberare il campo da ogni ambiguità, noi usciamo dal Partito Democratico,
un luogo in cui, almeno per noi, non c’è spazio per il libero confronto, per il
riconoscimento del nostro impegno, delle nostre idee, del nostro entusiasmo.
Pienamente convinti delle nostre ragioni e del fatto che intercetteranno le
sensibilità di molti altri militanti, e convinti che le idee e la giustizia
siano più forti di ogni logica di opportunità politica e agonistica, chiediamo
a chiunque desideri unirsi a noi di contattarci presso il sito www.robertobartoli.com, oppure su
Facebook, mediante la pagina della community di Roberto Bartoli.
Sottoscrivono: Massimo Alby, Caterina Baldi, Martino Baldi,
Massimo Baldi, Francesco Bartolini, Giorgio Bartolini, Giuseppina Beacci, Floriano
Beneforti, Grazia Biagini, Rossella Biagini, Annunziata Bianconi, Giorgio Cappelli,
Tamara Bracali, Lorenzo Cristofani, Valentino Durante, Nicola Cappelli, Romano Fedi,
Simone Gori, Giacomo Sguazzoni, Massimo Talone e altri 119 tesserati (totale
139).
L’elenco
dei nomi completo sarà consegnato in giornata alla segreteria comunale.
* * *
Sì
viaggiare di Lucio Battisti:
Quel gran genio del mio amico lui saprebbe cosa fare, lui saprebbe come
aggiustare, con un cacciavite in mano fa miracoli…
Sono
queste le prime parole che mi vengono in mente a leggere – e a riconsiderare –
tutta l’assurda vicenda Bartoli-Pd.
Ci
vuole indubbiamente della ricca fantasia per arrivare a combinare dei pasticci
di questo genere. Ma la politica è anche questo: sbagliare più che aggiustare.
Bartoli
non era un ispirato da Dio, Bertinelli sì.
Bartoli
non salirà al soglio di Pietro, Bertinelli sarà incoronato – forse dopo un po’
di perline di sudore in fronte, perché la faccenda non sarà del tutto liscia –
e potrà regnare ‘nell’unità dello Spirito Santo nei secoli dei secoli, amen’.
e.b. blogger
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[Giovedì
12 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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