PREMESSA ASSOLUTA
PISTOIA. Quello che segue è il programma elettorale completo della
signora Celesti.
Viene pubblicato per intero, as you
see, perché siamo convinti che possa essere utile ricordarlo domani.
Le altre liste – tutte le altre, senza
distinzione – possono chiedere che sia pubblicato il loro programma.
Non facciamo distinzione, anche se
qualche Pd (Mazzieri, tanto per non fare nomi; ma anche altri), pensa – senza capire
un bel niente della nostra ironia – che quando abbiamo detto di essere un “blog
di parte”, lo facevamo per pura provocazione e per fare capire ai lettori che la
nostra parte è quella del pensiero libero, che non si lascia comprare per
nessun motivo né piegare da nessuna ideologia, ma che è solo al servizio dell’informazione.
Vi manca la prova? Lo avete visto dal
comportamento di Luigi Egidio Bardelli, che ha deciso di iniziare un’azione
legale contro di noi perché non siamo disposti a tacere su certe verità (vedi
questi link: 1, 2, 3, 4).
Abbiate pazienza, ma Così è (se vi
pare)…
e.b. blogger
* * *
Premessa
Questo programma elettorale viene
proposto alla comunità pistoiese a seguito di un percorso di ascolto e
condivisione con i cittadini iniziato dopo la designazione di Anna Maria
Celesti a candidato sindaco con il sostegno della lista Popolo della Libertà alle
elezioni amministrative del 6 e 7 maggio 2012.
Il programma vuole impostare le linee
guida fondamentali per i prossimi cinque anni di governo.
È composto da due parti: una dedicata
ai principi fondamentali, dove vengono tratteggiate le basi ideali sulle quali
si muoverà l’amministrazione comunale e una volta a individuare le azioni
amministrative necessarie nei prossimi cinque anni per far crescere Pistoia.
Una crescita armonica e incentrata sulla persona.
I principi fondamentali
Una città che tuteli la persona
Una comunità deve avere come obiettivo
la crescita, che per essere armonica pone sempre al centro la persona. Così
hanno voluto i padri fondatori dell’Italia che, unificando la Nazione oltre 150
anni fa e dotandola di una Costituzione democratica nel 1948, hanno scritto i
principi fondamentali dello Stato. In essi vengono riconosciuti e garantiti i
diritti inviolabili dell’uomo come singolo e come appartenente a formazioni
sociali. Alla comunità viene chiesto l’adempimento di doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale.
Non è compito di uno Stato, e di
conseguenza di un’amministrazione comunale, trasformare la persona secondo le
proprie esigenze; al contrario è compito di uno Stato e quindi di un’amministrazione
comunale adattare il proprio funzionamento alle esigenze della persona,
ponendola al centro della propria azione.
Una città che tuteli la famiglia
La Costituzione considera fondamentale
e insostituibile il ruolo della famiglia come soggetto sociale attivo, risorsa
e bene comune.
La famiglia come “attore sociale”
fondamentale di una comunità va garantita con politiche finalizzate a
rafforzarne l’unità, il principio di eguaglianza fra i coniugi, la salvaguardia
e la buona educazione dei figli. Esiste un legame inscindibile fra il
ben-essere della persona, della famiglia e di tutta la comunità. La famiglia
porta alla solidarietà fra generazioni, alla vicinanza nella comunità e aumenta
la coesione sociale.
Valorizzare la famiglia significa
tutelare il patrimonio culturale, religioso, linguistico e le tradizioni di una
comunità. Sul piano economico, attuare politiche che la tutelino significa
favorire una equa redistribuzione dei redditi e delle rendite. Sul piano
sociale, la famiglia è fondamentale nella tutela delle persone più deboli, che
da questa traggono protezione e cura.
Una città fondata sul principio di
sussidiarietà
Una città per essere davvero una
comunità deve tutelare e valorizzare la rete fatta di persone, famiglie,
imprenditori, ordini professionali, partiti, cooperative, libere associazioni
di opinione, di assistenza e di volontariato, alimentando il senso di
responsabilità civile e di solidarietà reciproca. Il principio di
sussidiarietà, che trova esplicito riconoscimento nella Costituzione, deve essere
attuato sul territorio, non in maniera paternalistica e assistenziale, ma
secondo una logica dove i soggetti pubblici e privati si sostengono a vicenda
nel perseguimento di quel bene comune che per l’amministrazione coincide con la
sua stessa ragion d’essere.
Allo stesso tempo, l’amministrazione
comunale è chiamata a individuare e promuovere linee guida di intervento
lasciando, laddove possibile e necessario, l’azione a soggetti primariamente
coinvolti nei settori d’intervento, a partire dalla famiglia, in modo da
assicurare un migliore servizio.
Resta sempre e comunque responsabilità
dell’amministrazione comunale attuare severi controlli sulla qualità e l’efficacia
dei servizi erogati.
Una città che tuteli la salute
La salute, strettamente collegata alla
centralità della persona, è riconosciuta nella Costituzione come diritto
fondamentale. Tutelare la salute significa prima di tutto promuovere il
ben-essere psico-fisico della persona e quindi della comunità.
È infatti precisa responsabilità di un
sindaco e di un’amministrazione comunale proporre e raggiungere obiettivi di
salute attraverso corrette politiche locali: urbanistiche e ambientali, del
welfare, della viabilità e del trasporto, del commercio e della grande distribuzione,
della scuola, della cultura e dello sport.
Una città dove la sanità sia ben
gestita
Per raggiungere il ben-essere della
persona è imprescindibile una continuità di obiettivi e di processi decisionali
fra il perseguimento di politiche di salute da parte dell’amministrazione
comunale e la gestione degli aspetti sanitari di competenza dell’Asl.
Lo sviluppo di una sanità vicina al
cittadino, di un’accurata programmazione territoriale, di un efficace controllo
delle azioni messe in atto dall’Azienda sanitaria locale, rappresentano un
compito primario per l’amministrazione comunale.
L’integrazione fra pubblico e privato,
soprattutto sociale, nella sanità deve essere un obiettivo prioritario al fine
di raggiungere obiettivi di salute, tenendo sempre presente l’universalità, l’equità
e mirando a privilegiare la qualità e l’umanizzazione dei servizi.
Una città che tuteli tutti i diritti
In una comunità devono essere
riconosciuti i diritti assoluti della persona: la libertà, la vita, l’integrità
psico-fisica, insieme ai diritti sociali, politici e di autotutela.
Il lavoro rappresenta, come si evince
dalla Costituzione, un fondamento di libertà e democrazia. È in questo che la
persona trova la sua dignità, sviluppa relazioni sociali ed esercita il diritto
di crescere insieme. La tutela del lavoro deve significare anche sicurezza
degli ambienti lavorativi e deve coincidere con la promozione della libera
iniziativa economica, quando questa mira alla crescita della comunità locale.
L’amministrazione comunale deve
armonizzare le iniziative a tutela del lavoro dipendente con la promozione
della libera impresa, del lavoro autonomo e della cooperazione. La cultura d’impresa
è un valore sociale ed economico da tutelare e incoraggiare.
La casa è un diritto della persona e un
bene primario. L’amministrazione comunale deve aiutare il cittadino nella
tutela di questo diritto, tenendo soprattutto presente che la domanda di
abitazioni ha assunto caratteristiche e dimensioni nuove e differenti rispetto
al passato. Si rende, dunque, indispensabile dare risposte adeguate anche
attraverso la creazione di soluzioni innovative nei modelli abitativi, nelle
procedure di accesso agli alloggi pubblici e nello sperimentare formule
partecipative che possano integrare l’offerta convenzionale.
Una città dove nessuno resta indietro
Una comunità deve avere come scopo
primario l’aiuto a chi, per motivi di salute, economici e sociali, rischia di
restare indietro. L’amministrazione comunale deve individuare e affrontare le
forme di fragilità e vulnerabilità sociale, rivolgere la sua attenzione e
concentrare i suoi sforzi soprattutto verso coloro che corrono maggior rischio
di essere lasciati indietro nei livelli di istruzione, di salute, di lavoro e
nella partecipazione alla vita sociale.
I diritti dei bambini, delle donne, dei
giovani e delle giovani coppie, degli anziani, delle famiglie monoparentali,
dei disabili, degli immigrati, delle persone private della libertà personale,
devono costituire una priorità per la comunità. In tutti questi casi la
presenza dell’amministrazione comunale deve essere costante e utile per
garantire alla persona o alla famiglia quei bisogni vitali che sono segno di
vita e di interazione sociale.
Le azioni amministrative
Economia e lavoro
Micro, piccola e media impresa,
vivaismo, artigianato e manifatturiero, commercio, turismo e una grande
industria come Ansaldo Breda con tutto l’indotto, sono i motori dello sviluppo
di Pistoia. L’amministrazione comunale si deve porre l’obiettivo non solo di
sostenere le imprese locali per tutelare la libera imprenditoria e la difesa
degli attuali posti di lavoro, ma anche di investire risorse, non
necessariamente economiche, per favorire l’innovazione e la ricerca di nuovi
settori produttivi adatti al territorio. In questo quadro, lo scambio di
conoscenze con le università toscane, le fondazioni, l’associazionismo e il
settore privato deve tendere a liberare risorse, non a imbrigliarle in una
asfissiante cappa conservatrice.
Puntare alla crescita
L’amministrazione comunale deve
promuovere la crescita e la cultura d’impresa. Soltanto mettendosi a servizio
delle risorse sul territorio per un’amministrazione comunale sarà possibile
creare e redistribuire ricchezza. Creare le condizioni per la crescita significa
orientare tutte le politiche verso lo sviluppo per favorire il liberarsi di
prospettive nel commercio, nell’artigianato, nell’industria e nell’agricoltura.
Un’azione tanto più necessaria oggi in un momento di crisi economica: un nuovo
piano strutturale e un nuovo regolamento urbanistico, il rilancio del
territorio a fini turistici, una seria sburocratizzazione delle procedure
portando finalmente nel governo locale la cultura d’impresa, la trasparenza e
la rapidità decisionale, sono solo i primi irrinunciabili punti di questo
processo.
Misure anti-crisi
Per superare in modo meno traumatico
possibile la fase di crisi economica che interessa Pistoia e il resto del
Paese, è urgente che l’amministrazione comunale favorisca l’individuazione di
strumenti e risorse per il sostegno agli affitti, individui meccanismi per
contrastare il sovraindebitamento delle famiglie attraverso l’educazione al
consumo e ai corretti stili di vita, promuova politiche e servizi per la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, soprattutto in favore delle donne
sole con figli, favorisca lo sviluppo di capacità e competenze nel campo della
formazione-lavoro per i disoccupati che necessitano di riqualificazione
professionale.
L’amministrazione comunale ha il
compito di supportare, anche attraverso l’uso di vari tipi di bonus temporanei
per le famiglie più disagiate (per mantenere nell’ambiente familiare gli
anziani non autosufficienti, per acquistare libri ai figli, per fare la spesa
di beni di prima necessità, etc.), progetti che devono essere promossi e
indirizzati insieme al privato sociale, presente in modo efficace nel nostro
territorio, ma spesso in modo isolato. È giunto il momento di lavorare
organicamente con tutte le energie sociali presenti, sviluppando reali processi
di partecipazione e condivisione, per una vera integrazione fra pubblico e
privato, dove il Comune svolge il ruolo di indirizzo, coordinamento e
monitoraggio.
Aiutare commercio e artigianato
Il commercio e l’artigianato hanno
rappresentato per decenni l’arte del saper fare pistoiese. Questa capacità,
durante gli anni, invece di essere valorizzata è stata sempre più
marginalizzata con scelte amministrative discutibili che hanno portato chi
lavora in questi settori a incontrare sempre maggiori difficoltà.
Rientra in quest’ottica la necessità di
valorizzare e riqualificare il centro storico, a partire dal tradizionale
mercato bi-settimanale e dal ritorno nel cuore della città del mercato dell’antiquariato.
Il Comune deve agire in sinergia con
gli esercizi commerciali per l’organizzazione di eventi e momenti di
partecipazione cittadina, deve dotare la città di un arredo urbano adeguato,
deve adeguare il servizio di trasporto alle esigenze dei cittadini. Questo
presuppone una riorganizzazione delle linee di trasporto urbano e un minimo di
15 minuti di “cortesia” gratuiti nei parcheggi in prossimità del centro.
Anche sul piano fiscale, soprattutto
quando si aprono nuove attività commerciali in un momento di crisi, l’orientamento
dell’amministrazione comunale deve essere rivolto a prelevare la minima
aliquota possibile.
Al tempo stesso è necessario favorire l’ammodernamento
e la rivitalizzazione delle strutture delle attività commerciali nelle zone
industriali, periferiche, collinari e montane attraverso il sostegno (anche in
termini economici laddove possibili) alle attività che ristrutturano o
ammodernano i locali in un’ottica di adeguamento agli attuali standard di
risparmio energetico e di utilizzo di materiali eco-compatibili. Una
valorizzazione di tali attività è oltretutto utile anche per favorire la
rivitalizzazione di zone che altrimenti rischiano lo spopolamento e lo
svuotamento di funzioni.
Nel campo dell’edilizia appare urgente
semplificare l’accesso agli appalti pubblici e favorire la partecipazione delle
piccole aziende, patrimonio del territorio pistoiese. Tali bandi, infatti,
troppo spesso sono di entità e caratteristiche tali che, di fatto, escludono le
micro e piccole imprese da queste opportunità. In questo senso il Comune ha la
possibilità di aggiornare le modalità di affidamento degli appalti pubblici e
contemporaneamente può indirizzare le società erogatrici di servizi pubblici ad
analogo comportamento, cosicché si costituiscano vere e proprie filiere
produttive in sintonia con le nostre aziende locali.
Fondamentale è la lotta all’abusivismo
e alla vendita di griffe false: una concorrenza che non rispetta le regole e
che compra le proprie merci da “luoghi” di lavoro dove si sfruttano donne e
bambini in Italia e all’estero, non è accettabile che venga consentita sul
nostro territorio.
Valorizzare l’artigianato locale
significa non solo recuperare la storia e le tradizioni del territorio, ma
anche offrire un’opportunità a imprenditori che altrimenti rischiano di
chiudere o di trasferirsi altrove. L’amministrazione comunale può intervenire
evitando inutili vessazioni, sburocratizzando, tenendo una tassazione
compatibile con la situazione economica. Allo stesso tempo diventa sempre più
indispensabile creare occasioni di valorizzazione dei prodotti locali, anche
con la creazione di particolari marchi di autenticità.
Valorizzare il turismo
Pistoia è una città che deve diventare
un polo di richiamo per l’arte, il turismo culturale, l’enogastronomia e l’agroalimentare.
Con i suoi musei, le gallerie d’arte, le rassegne eno-gastronomiche, i festival
musicali, la città deve diventare punto di riferimento per i turisti italiani e
internazionali.
Pistoia è da tempo inserita tra le
città d’arte della Toscana. Un marchio che da solo dovrebbe garantirle un posto
al sole nel panorama del turismo e della promozione nazionale e internazionale.
Al contrario, la città stenta a trovare una sua dimensione, restando ai margini
dei grandi flussi turistici e per questo il suo ricco tessuto commerciale sta
subendo un lento ma progressivo deterioramento. Sul mercato internazionale
Pistoia non può essere “venduta” da sola: occorre venga inserita nel più ampio
percorso delle città d’arte e del buon vivere della Toscana in modo che i
flussi turistici possano arrivare e rivitalizzare l’intera economia.
La riscoperta e la valorizzazione dei
luoghi della via Francigena costituisce poi l’apertura a una tipologia di
viaggiatori, pellegrini e turisti, finora non adeguatamente presi in
considerazione nella promozione della città.
Nella promozione del turismo, il web
2.0, l’internet economico della condivisione, offre importanti supporti alla
crescita anche economica. Ormai non è necessario allestire stand faraonici in
fiere del turismo o creare spot pubblicitari per avere visibilità. Il turista
cerca sempre di più cultura, enogastronomia, verde e relax per le sue vacanze e
nella maggior parte dei casi esegue la sua scelta tramite il web: quello dei
social, delle community e dei blog. Eventi quali il Pistoia Festival, il
Festival Blues e gli eventi del vivaismo, ben si prestano a creare, se ben
indirizzati, attenzione e interesse per i visitatori on line.
Sostenere l’agricoltura
I prodotti agroalimentari tipici
pistoiesi costituiscono una delle caratteristiche più importanti del territorio.
L’amministrazione comunale deve impegnarsi nella promozione e nel sostegno dell’agricoltura
locale, di concerto con le associazioni di categoria. Sono urgenti interventi
di promozione della produzione e commercializzazione dei prodotti tipici locali,
prevedendo anche iniziative periodiche coinvolgenti i produttori e le stesse
associazioni.
In quest’ottica è impensabile concepire
una pianificazione territoriale che preveda la costruzione di una centrale
elettrica a gas alle porte della città, in mezzo ai vivai e in prossimità dei
borghi abitati di Badia, Canapale, Bottegone e Ponte alla Pergola. L’agricoltura
e il vivaismo di tutto il territorio, per restare fra le eccellenze toscane,
non possono caricarsi di un nuovo impianto inquinante, che oltre ad aggravare
la situazione atmosferica della zona con conseguenze sulla salute dei
cittadini, potrebbe compromettere il fiore all’occhiello dell’agricoltura
pistoiese.
Promuovere il vivaismo
Il vivaismo rappresenta per Pistoia un
segno distintivo di eccellenza nel mondo. Tale primato, in un mercato
globalizzato, deve però essere messo nelle condizioni di potersi rinnovare per
competere in maniera sempre più adeguata. Lo sviluppo del vivaismo pistoiese
passa anche da canali che vanno al di là del nostro territorio. Per questo, il
Comune deve saper coinvolgere la Regione Toscana, il Governo Nazionale, l’Istituto
del Commercio Estero, le Camere di Commercio Italiane all’Estero e tutte le
strutture che possono dare in tal senso un contributo reale allo sviluppo del
settore.
Occorre finalmente fare sinergia fra la
città e il vivaismo, sinergia in cui sempre più la città permette al vivaismo
di valorizzarsi e sempre più il vivaismo guarda alla città come luogo di
riferimento su cui investire.
Inoltre, occorre rilanciare il ruolo
del Centro Sperimentale per il Vivaismo, attribuendogli non solo un ruolo di
ricerca e innovazione, ma anche di sperimentazione, affinché in prospettiva
possa costituire l’avanguardia per un settore che dovrà qualificarsi sempre di
più per le proprie produzioni e per la distribuzione dei suoi prodotti,
realizzando marchi e brevetti relativi a nuove varietà.
Inoltre, per valorizzare sempre più il
comparto, l’amministrazione comunale deve concorrere, insieme alle altre
istituzioni, alle associazioni di categoria e alle imprese, a promuovere tutto
il settore vivaistico, anche attraverso la creazione di un Festival
Internazionale del Verde con sede a Pistoia, un evento da organizzare non solo
per esporre e proporre la propria eccellenza, ma anche per creare un’occasione
di indotto economico e turistico.
Difendere l’AnsaldoBreda e il suo
indotto
A Pistoia opera la più importante
impresa italiana del settore ferroviario. AnsaldoBreda, storicamente, è
diventata capofila di un vasto indotto produttivo dopo la sua affermazione
nella produzione di treni, metropolitane e tram. Però negli ultimi anni la
società, controllata da Finmeccanica, ha incontrato sempre nuove difficoltà
nell’aggiudicazione e nella gestione delle commesse, soprattutto per scelte
aziendali poco oculate.
Il fatto che Finmeccanica ritenga oggi
che AnsaldoBreda non costituisca più uno dei nuclei essenziali del proprio
comparto, prospettandone una dismissione, rischia di determinare non solo la
chiusura della fabbrica, ma anche la dispersione del patrimonio di capacità e
professionalità nel settore, oltre alla cancellazione del rilevante indotto.
Per l’assenza di prospettive industriali e per i tagli previsti, il piano di
risanamento prospettato appare, nei suoi primi elementi, inaccettabile e
inefficace per l’unico obiettivo perseguibile: il rilancio di un’azienda leader
del proprio settore.
Per evitare che questo scenario si
concretizzi, è indispensabile un impegno totale e assoluto delle istituzioni
accanto ai lavoratori di AnsaldoBreda, patrimonio industriale e produttivo non
solo del territorio ma di tutto il Paese. Un forte impegno condiviso tra
lavoratori, Enti Locali, Regione, Finmeccanica e Governo affinché l’azienda
torni a essere competitiva senza penalizzare la forza lavoro e l’indotto. Per
arrivare a questo risultato occorre da un lato che Finmeccanica prenda precisi
e rapidi impegni finanziari, dall’altro che il Governo, per ora latitante nella
vicenda, investa nelle politiche industriali del Paese, puntando sulla
centralità del settore ferroviario.
Urbanistica
La programmazione territoriale è
fondamentale per attrarre nuovi investimenti e per garantire una migliore
vivibilità della città. Il mantenimento e l’incremento dei servizi pubblici
essenziali nel centro, il recupero della zona del vecchio ospedale, la
riqualificazione e rivitalizzazione delle periferie, delle zone collinari e
montane è compito che spetta direttamente all’amministrazione comunale. Allo
stesso tempo è opportuno fermare la cementificazione e lo sfruttamento del
territorio per privilegiare il recupero e la ristrutturazione.
Un nuovo regolamento
L’amministrazione comunale non è stata
capace di gestire l’ammodernamento urbanistico della città. Il lungo iter del
regolamento urbanistico, i suoi costi, il mancato confronto e recepimento delle
modifiche già presentate dai vari ordini professionali nel 2010, dimostrano la
distanza esistente tra l’amministrazione uscente e la città. Tutto questo ha
portato a una situazione di stallo dalla quale si può uscire solo con un grande
atto di coraggio e assunzione di responsabilità: la nuova amministrazione,
revocato il regolamento urbanistico, dovrà iniziare immediatamente le procedure
per la variazione del Piano strutturale, tenendo presente che non si può prescindere
da un blocco dell’edilizia di espansione, puntando sul recupero e sul
risanamento del patrimonio edilizio esistente, sia esso storico o di
costruzione non recente. Questo permetterà anche il rilancio del settore della
micro-edilizia, oggi fortemente penalizzato.
È evidente che il buon funzionamento
del settore che riguarda l’urbanistica dovrà passare da una sburocratizzazione
e un’accurata revisione delle procedure amministrative dell’Ufficio tecnico con
norme chiare e risposte certe in tempi rapidi, evitando ai cittadini
inconcludenti viaggi fra gli uffici e, soprattutto, risposte diverse a
richieste simili.
Rivalutare il centro storico
Per riqualificare il centro storico
attualmente in crisi, occorrono azioni volte a valorizzarlo attraverso un
miglior arredo urbano, una migliore pulizia e una migliore accessibilità. Quest’ultima
può essere garantita solo con l’utilizzo dei mezzi pubblici, in particolare
mini-bus, nuovi parcheggi e un potenziamento dell’uso delle biciclette
attraverso facilitazioni per il loro noleggio e l’installazione di rastrelliere
sicure distribuite in punti strategici. Inoltre, è importante riportare le
funzioni vitali amministrative all’interno della città e impedire che altre
siano trasferite. Per aumentare l’attrattività del centro l’amministrazione
comunale deve avviare un progetto per riportare nel cuore della città il
mercato dell’antiquariato.
L’amministrazione comunale deve avviare
progetti per far tornare il centro storico luogo primario di aggregazione
sociale attorno al quale ricostruire l’identità della città. Un processo che
può essere compiuto solo con una partecipazione attiva e con una condivisione
del percorso da parte dei residenti, dei titolari delle attività commerciali e
di coloro che vivono il centro storico.
Ripensare le funzioni del centro
significa anche definire al più presto la destinazione dell’attuale sede della
prefettura prima del trasferimento all’area ex Breda, con il coinvolgimento di
tutti gli attori del territorio, come le associazioni di categoria, il centro
commerciale naturale etc. Sarebbe, infatti, un grave errore se al “trasloco”
seguisse un periodo di incertezza con lo svuotamento immediato dell’immobile.
Allo stesso modo è importante che l’Archivio
di Stato resti nella sua sede attuale. Un modo per non creare un altro
“scheletro” vuoto nel cuore urbano.
Recuperare l’area del vecchio ospedale
L’amministrazione comunale non può
permettersi che il trasferimento dell’ospedale si porti dietro tempi lunghi e
incertezze nel recupero dell’attuale sede. Una struttura indispensabile per la
vita della città e da sfruttare a pieno nel recupero urbanistico. Fermo
restando il mantenimento di una parte di questa a destinazione socio-sanitaria,
concentrando qui tutte le attività del settore sparse nel territorio, l’area
del vecchio ospedale può essere luogo ideale per altri interventi utili alla
comunità.
Una parte può essere destinata a
funzione storico-culturale con la realizzazione di un museo orto botanico,
immaginando di offrire alla città un luogo dove relazionare l’arte e la scienza
botanica, disegnando uno spazio adeguato alle contemporanee esigenze espositive
delle opere d’arte e dando visibilità all’attività di ricerca condotta dal
Ce.Spe.Vi. e al settore vivaistico della città.
Un’altra parte può essere utilizzata
per costruire una vera e propria “città del ben-essere” che comprenda un ampio
centro polivalente sportivo di cui Pistoia ha fortemente bisogno. Nuovi
parcheggi potrebbero essere inoltre realizzati sempre in quest’area.
La città del verde e delle fontane
Una città conosciuta nel mondo per i
vivai non può presentarsi con giardini degradati e aree verdi al limite dell’inutilizzabile.
Per cambiare questa situazione è auspicabile che l’amministrazione comunale si
faccia garante di un accordo che coinvolga Università e vivaisti per creare
parchi cittadini di qualità, sperimentando anche nuovi modi di gestione del
verde.
Inoltre, la possibile installazione di
nuove fontane in alcuni punti strategici della città, adeguatamente illuminate
e con un relativo impianto di ricircolo delle acque, potrebbe contribuire a
rendere l’idea di trovarsi davvero nella città famosa per la cura del verde nel
mondo. In quest’ottica, fontane progettate da artisti scultori in qualche modo
legati al territorio pistoiese e inserite in un percorso con valenza di
richiamo turistico, contribuirebbero a dare un volto architettonicamente nuovo
alla città, nonché a valorizzarne l’immagine. Un progetto che, senza oneri per
il Comune, può essere portato avanti grazie alla ricerca di aziende desiderose
di associare il proprio nome alla rinomata tradizione pistoiese del vivaismo e
del verde.
Rivitalizzare le periferie
La periferia di Pistoia non può continuare
a essere costituita da zone scollegate e isolate fra loro, così come l’ha
voluta il governo comunale uscente. Per questo è necessario che il Comune si
faccia carico dei problemi degli abitanti della periferia, a maggior ragione
dal prossimo mandato, quando non ci sarà più l’istituto delle circoscrizioni,
abolite per legge. Per non creare ulteriori disservizi ai cittadini è
importante che il Comune predisponga uffici decentrati, fissi e mobili, per le
relazioni con il pubblico con funzioni amministrative. Presidi territoriali
organizzati all’interno di esercizi commerciali, di circoli, di associazioni
presenti sul territorio in cui i cittadini in modo spontaneo e libero possono
ritrovarsi per favorire il dialogo con le istituzioni e agevolare l’aggregazione
civica. In tal senso è impegno del sindaco e degli assessori incontrare qui
periodicamente i cittadini.
È fondamentale anche riorganizzare il
trasporto pubblico per collegare meglio la periferia al centro della città e
realizzare piste ciclabili che possano diventare un reale collegamento.
Valorizzare collina e montagna
Il territorio collinare e montano di
Pistoia è una delle grandi ricchezze della città; è compito dell’amministrazione
comunale varare progetti specifici per coloro che vi risiedono e per coloro che
vogliono investire sullo sviluppo economico del territorio, valorizzando le
tipicità e i prodotti locali.
A maggior ragione in queste zone è
fondamentale provvedere all’istituzione di uffici decentrati con funzioni
amministrative e allo stesso tempo agevolare, con il concorso di privati
interessati, la diffusione della banda larga e la copertura wi-fi del
territorio, un modo per collegare agevolmente queste zone e metterle in rete
con il restante tessuto urbano.
Mobilità
Vivere una città significa anche
potersi muovere liberamente dentro di essa. Allo stesso tempo è fondamentale
che sia ben servita dalla rete infrastrutturale. Infatti, solo con una mobilità
adeguata sarà possibile perseguire sviluppo e allo stesso tempo garantire una
migliore qualità della vita ai residenti. Fra i primi interventi per
fluidificare il traffico, l’installazione di “semafori intelligenti” e la
riorganizzazione viaria in alcuni punti critici della città.
Più trasporto pubblico e piste
ciclabili
Il Piano urbano della mobilità non deve
essere concepito secondo uno schema ideologico e punitivo, ma al contrario va
incentivata la possibilità di muoversi con mezzi pubblici e biciclette.
Questo comporta un servizio di
trasporto pubblico che non si basi sui tagli alle corse ma su una loro
razionalizzazione in base alle esigenze reali dei cittadini, e che fornisca
maggiori informazioni agli utenti, con semplificazione delle tratte e fermate
intelligenti.
Un servizio pubblico efficiente non può
prescindere da un regolare pagamento del biglietto, il che presuppone adeguati
controlli, ma anche metodi innovativi per agevolare la fruizione del servizio.
Pistoia è una delle città toscane che
nel 2013 sarà coinvolta nei campionati mondiali di ciclismo. Un’iniziativa non
solo sportiva e che l’amministrazione comunale insieme a tutte le altre
istituzioni deve saper valorizzare dal punto di vista ambientale e turistico.
Tutto questo si scontra con una grave carenza di piste ciclabili in città: un
gap da colmare al più presto sia per sfruttare al meglio questo evento
internazionale, seguito da migliaia e migliaia di appassionati delle due ruote,
sia per dare la possibilità ai pistoiesi di spostarsi nell’area urbana e nell’hinterland
attraverso uno strumento ecologico e utile al ben-essere della persona.
Un progetto che può essere svolto
soltanto con un’adeguata rete di piste ciclabili, che è compito dell’amministrazione
progettare e realizzare, compatibilmente con il traffico veicolare che non solo
non deve essere penalizzato, ma va snellito al massimo. In pratica, è urgente
una ricognizione complessiva delle piste ciclabili, lo smantellando di quelle
inutili e frammentate, il potenziamento di quelle utili e funzionali, la
creazione di nuove piste laddove esistono gli spazi per poterlo fare, nonché l’installazione
di sicure e funzionali rastrelliere.
Nuovi parcheggi
Il centro storico ad oggi paga
inequivocabilmente il problema non risolto dei parcheggi a Pistoia. In alcune
zone della città la questione dei parcheggi ha avuto un’adeguata risposta, in
altre invece è irrisolta, con gravissimi disagi. Al nord, con lo spostamento
dell’ospedale il problema potrebbe risolversi, a ovest potrebbero essere
utilizzate per queste finalità molte aree disponibili (fra le quali ad esempio
quella del parcheggio del Seminario), ad est invece questo è particolarmente
complesso.
La soluzione a oggi prospettata dall’amministrazione
uscente relativa al parcheggio dietro l’area di San Bartolomeo è negativa dal punto
di vista dell’impatto ambientale, della viabilità e delle conseguenti ricadute
sui residenti di quella zona. È preferibile riorganizzare complessivamente
quanto già esistente, partendo dal parcheggio Cellini, dall’area Pupilli, da
via IV Novembre e da piazza della Resistenza. Questo nella prospettiva che i
parcheggi debbano essere a ridosso delle mura della città, piuttosto che in
prossimità del centro storico, a cui i cittadini potranno accedere attraverso
la mobilità pubblica (minibus anche elettrici) e quella ecologica (biciclette).
Qui dovranno essere previsti parcheggi gratuiti per 15 minuti come momento di
cortesia.
Ferrovie, no al taglio delle corse
Spostarsi su ferro può rappresentare un’alternativa
ecologica, conveniente e comoda ad auto e bus, ma occorre che il servizio sia
adeguato e competitivo. Purtroppo, negli ultimi anni la linea Pistoia-Firenze e
la Porrettana hanno subito tagli e ridimensionamenti.
La Porrettana, nonostante gli impegni
assunti dall’amministrazione uscente, ha subito, ad opera della Regione, un
taglio drastico delle corse, sebbene altre linee ferroviarie in Toscana con lo
stesso numero di viaggiatori non abbiano subito la stessa sorte. Ora è compito
dell’amministrazione comunale trovare una soluzione: occorre un accordo di
programma concreto tra enti locali e Regione con tempi e modalità certe di
attuazione, coinvolgendo le realtà associative locali, perché questo servizio
rimanga a vantaggio dei residenti e per il rilancio delle attività turistiche e
produttive del territorio. La Porrettana deve diventare una delle priorità del
piano della mobilità con migliori servizi integrati fra mobilità via ferro e su
gomma. Inoltre, occorre ammodernare le stazioni sulla linea e creare
infrastrutture intorno, laddove possibile, come ad esempio i parcheggi.
Amministrazione
Il Comune rappresenta il livello
istituzionale più vicino ai cittadini e la prima istituzione alla quale si
rivolgono. Proprio per questo legame con il territorio e la comunità, l’amministrazione
deve tornare a essere un interlocutore credibile; per farlo è necessaria la
trasparenza, l’efficienza e risposte certe in tempi certi. Il Comune deve
tornare a essere un luogo utile alla vita dei cittadini, una piazza dove si
esercitano i principi veri e pieni della democrazia.
Un Comune vicino ai cittadini
Occorre riorganizzare la macchina
amministrativa attraverso la valorizzazione del merito e dell’efficienza.
Questo significa un attento e reale controllo dell’attività svolta nei vari
settori e uffici in relazione agli obiettivi per migliorare costantemente il
servizio ai cittadini. Inoltre, la rimotivazione del personale attraverso il
riconoscimento dei meriti e l’incentivazione diventano percorsi obbligati per
far tornare la macchina comunale un interlocutore credibile ed efficiente per i
cittadini.
Attualmente, pur avendo un numero
adeguato di dipendenti, l’amministrazione comunale non riesce a fornire ai
cittadini risposte certe in tempi certi. Occorre pertanto procedere a una
profonda e coraggiosa riforma della struttura comunale, che potenzi
innanzitutto i servizi a diretto contatto con i cittadini, concentrando gli
uffici che si occupano di un medesimo settore in un’unica struttura. Allo
stesso tempo si rende necessaria chiarezza e trasparenza nella redazione degli
atti amministrativi.
Con l’abolizione delle circoscrizioni è
necessario mantenere funzioni amministrative decentrate nelle zone più
periferiche del territorio, funzioni che si possono svolgere con presidi
amministrativi fissi e mobili anche nei circoli, nelle associazioni e nelle
attività commerciali del luogo.
Taglio agli stipendi di sindaco e
assessori
Affinché anche il mondo dell’amministrazione
e della politica faccia la sua parte in un momento di crisi economica, è
opportuno praticare un taglio del 30 per cento alla remunerazione del sindaco e
degli assessori, che non dovranno essere più di cinque.
Sarà adottato il principio della
meritocrazia e competenza nella scelta dei membri di giunta e dei
rappresentanti nelle società partecipate. Non è più tempo di favoritismi e
clientele!
L’amministrazione comunale si impegna a
effettuare i pagamenti ai fornitori dei servizi entro 60 giorni, perché non è
accettabile che un ente pubblico violi, per primo, le principali regole di un
corretto rapporto di lavoro fra pubblico e privato. Ma qualora, per i vincoli
dettati dal patto di stabilità, questo non fosse possibile, l’amministrazione
si impegna a certificare il debito al fornitore così da garantirlo in caso di
necessità con le banche.
Più informatizzazione nei servizi
La comunicazione avviene sempre più in
modo virtuale, fornendo rapidamente, ormai in ogni settore, informazioni,
notizie, idee e scambi di opinione. Un volano importante per la condivisione,
la cultura e la democrazia. Un contributo importante per il mantenimento e
rilancio dell’economia.
La comunicazione via internet per il
Comune deve essere considerata la più veloce forma di dialogo con i cittadini. È
dunque fondamentale non solo che il sito dell’amministrazione comunale abbia
una grafica semplice e fruibile, ma anche che all’interno vi si possano trovare
tutte le informazioni utili per i cittadini e i documenti amministrativi: dalle
delibere di giunta alle determine dirigenziali, alla modulistica necessaria.
In una comunità deve essere offerta a
tutti la possibilità di accedere agevolmente alla rete attraverso lo sviluppo
della banda larga, il potenziamento delle connessioni e l’incremento delle aree
wi-fi.
La comunità si deve preoccupare anche
di coloro che non hanno praticità
o sono impossibilitati all’uso di
internet. Motivi economici, di età o cultura, di salute, non devono essere
causa di emarginazione anche nella comunicazione e relazione virtuale.
L’amministrazione comunale deve
promuovere, raggiungere e condividere obiettivi nella nuova comunicazione,
agevolando gli accessi, promuovendo iniziative di sviluppo e crescita della
cultura del web, stimolando e favorendo i dibattiti e la diffusione di notizie
tramite anche i nuovi media: blog e forum.
L’amministrazione comunale deve
adoperarsi affinché l’accesso dei cittadini alle informazioni, anche delle
società partecipate e di servizio, sia realmente rapido e fruibile, e sia
possibile anche attraverso il web, il canale telefonico, i portatili e i
tablet. Anche i bandi di gara dovranno trovare una corrispondenza sul sito
internet come segno di trasparenza e di apertura.
Ufficio piccole cose
L’amministrazione comunale dovrà essere
dotata di un ufficio dedicato per permettere ai cittadini di segnalare tutti
quei disservizi o quei problemi che non necessitano del pronto intervento, ma
che sono ugualmente importanti per il decoro e la vivibilità della città. Un
giardino sporco, una lampadina pubblica non sostituita, una scritta sul muro,
una barriera architettonica sono fonte di disagio. Per queste problematiche
sarà possibile rivolgersi a un ufficio dedicato che provvederà ad attivare un
rapido intervento appositamente organizzato con risposta nell’arco di 24 ore.
Gestire meglio le società partecipate
Anche per la gestione delle società
partecipate è fondamentale che l’amministrazione comunale scelga i vertici per
merito e competenza, attraverso l’autocandidatura pubblica. Tali società,
infatti, devono competere sempre di più in un mercato dove esiste concorrenza e
non possono più essere camere di compensazione dei partiti politici che hanno
avuto ruoli di governo. Il mondo delle partecipate necessita di una
razionalizzazione e riorganizzazione, in base alle quali il Comune potrà
decidere di dismettere del tutto (a partire da Publiservizi e Publicontrolli) o
in parte la propria quota, permettendo ai privati di intervenire direttamente,
sempre sotto il ruolo di indirizzo e controllo pubblico.
Fisco equo
Occorre verificare il reale stato della
finanza pubblica. È per questo che, con grande senso di responsabilità, uno dei
primi atti amministrativi sarà quello di chiedere una verifica contabile del
bilancio e una certificazione eseguita da un organismo indipendente ed esterno
alla pubblica amministrazione. Solo in questo modo sarà possibile calcolare il
reale stato delle finanze pistoiesi.
Imu al minimo
In una situazione di difficoltà
economica, i cittadini non possono essere vessati continuamente. La
reintroduzione dell’Ici, oggi denominata Imu, rappresenta un peso insopportabile
per molte famiglie alle prese con la crescita del costo della vita, la
diminuzione del potere d’acquisto e con le difficoltà nel mercato del lavoro.
Per questo è preciso compito dell’amministrazione comunale abbassare al minimo
possibile l’aliquota Imu, oggi obbligatoria per legge. L’impegno già dal primo
anno è quello di tenere l’aliquota al minimo per le prime case e allo stesso
tempo non gravare eccessivamente sulle attività imprenditoriali.
Il governo ha stabilito che per l’abitazione
principale l’aliquota sarà dello 0,4% con una detrazione fissa di 200 euro a
cui aggiungere eventualmente 50 euro per ogni figlio a carico fino a 26 anni.
Per gli altri immobili l’aliquota sarà dello 0,76%. Entrambe le aliquote si
calcoleranno non sulla base della vecchia Ici, ma su coefficienti
moltiplicatori superiori rispetto al passato: per abitazioni, magazzini e
garage il coefficiente passerà da 100 a 160, per gli uffici da 50 a 80 e per
negozi da 34 a 55. È un prelievo consistente che il Comune può mitigare. L’amministrazione
locale potrà, infatti, decidere di applicare un’aliquota tra lo 0,2% e lo 0,6%
per l’abitazione principale, mentre potrà scegliere tra lo 0,46% e l’1,06% per
gli altri immobili. I Comuni possono anche decidere ulteriori riduzioni dell’imposta
basate sul reddito del contribuente per particolari situazioni di stato e
utilizzo dell’immobile. Sarà compito dell’amministrazione comunale fissare una
griglia di aliquote agevolate e deduzioni che vadano incontro alle fasce più
disagiate dei pistoiesi.
Massima vigilanza anche sulle altre
imposte
In un momento di crisi economica l’amministrazione,
compatibilmente con la certificazione di bilancio, lascerà invariata l’addizionale
Irpef, così come le altre imposte e tariffe su suolo pubblico, pubblicità etc.
Non rientra nei progetti dell’amministrazione comunale introdurre la tassa di
soggiorno, che costituirebbe un’ennesima penalizzazione del settore turistico,
che non va depresso fiscalmente, ma incoraggiato e indirizzato nel senso della
crescita.
Reperire nuove risorse
In un momento di scarsità di risorse
occorre che l’amministrazione comunale provveda a trovare le coperture per i
piani di crescita, integrazione e supporto; un coinvolgimento dei privati è in
questo senso auspicabile e necessario anche sotto forma di progetto di finanza.
Una delle entrate straordinarie è
costituita dal Piano delle alienazioni del patrimonio pubblico. A regime,
fondamentale sarà anche razionalizzare le spese senza tagliare i servizi,
condizione imprescindibile per conservarli senza incidere sulla spesa
complessiva.
Deve essere modificato anche l’utilizzo
degli oneri di urbanizzazione: non più destinati quasi esclusivamente alla
spesa corrente, ma sempre di più agli investimenti.
Decoro e sicurezza
La vivibilità della città è
strettamente connessa alla possibilità di fruizione di tutti i suoi spazi, dal
centro alla periferia. Deve essere compito dell’amministrazione preservare e
migliorare le caratteristiche del tessuto urbano, per trasformare periferie
degradate in zone di qualità.
Il recupero del territorio
È prioritario investire sul recupero
anziché sul consumo di territorio per garantire condizioni di sicurezza e per
rispondere alle esigenze dei cittadini che hanno bisogno di servizi e spazi di
qualità. In tale prospettiva è fondamentale che la polizia municipale da mero
strumento di controllo della circolazione stradale diventi parte attiva per
combattere il degrado della città e prevenire reati ambientali.
Anche per le aree verdi serve maggior
cura e decoro: soprattutto vanno ben delimitate le aree per bambini e quelle
per gli animali, che attualmente sono poche e mal attrezzate.
La nuova Questura
Strettamente collegata al mantenimento
della sicurezza a Pistoia è la realizzazione della nuova Questura, un immobile
che sarà un luogo di lavoro a norma per gli agenti di polizia e allo stesso
tempo un presidio sicuro e dignitoso per i cittadini che vi si rivolgono.
Questa infrastruttura indispensabile per la città è a rischio nella sua
realizzazione perché nell’accordo firmato a suo tempo dall’amministrazione
comunale era previsto che il governo, in gran parte finanziatore dell’opera,
potesse rescindere l’intesa. Una norma capestro che l’amministrazione comunale
ha oggi il compito di superare con un preciso e diretto intervento nei
confronti del ministero dell’Interno, anche per scongiurare che l’immobile, nel
pieno della sua costruzione, diventi un simbolo dello spreco di denaro
pubblico. I tagli del Governo per risanare i bilanci pubblici non possono
scaricarsi sulla sicurezza dei pistoiesi.
Obiettivi di salute
L’amministrazione comunale prima di
occuparsi di sanità ha il dovere di promuovere e raggiungere obiettivi di
“salute”, un bene per la persona, ma anche per tutta la comunità. Infatti, solo
vivendo bene e in “salute” sarà possibile ridurre il ricorso alle strutture
sanitarie. E questo non può che essere perseguito con l’insieme delle politiche
locali.
Tutelare l’ambiente e il territorio
L’amministrazione comunale deve
impegnarsi a promuovere politiche di crescita nel pieno rispetto degli
obiettivi di salute su ambiente, rifiuti, urbanistica per tutelare il
ben-essere dei cittadini. La tutela del suolo e delle risorse idriche è compito
fondamentale e deve essere perseguita sia nell’ambito della gestione ordinaria
del servizio, sia attraverso interventi strutturali, alcuni dei quali già
pianificati ma non ancora attuati, che garantiscano l’accesso all’acqua a tutta
la comunità, come bene primario e insostituibile.
Occorre garantire acquedotti che
raggiungono le frazioni che ancora oggi sono sprovviste di allacciamento alla
rete idrica, comprese le frazioni montane. Servono bacini di accumulo per uso
irriguo superando le attuali limitazioni per il vivaismo e agricoltura; occorre
dotare la città di cisterne e raccoglitori di acqua piovana. Allo stesso tempo
il Comune deve porre attenzione al risparmio idrico sia installando i riduttori
di flusso negli impianti sportivi comunali e gli erogatori d’acqua di qualità
in tutti gli edifici pubblici ad alta frequentazione e nelle scuole, sia
attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione.
L’attuale scarsità di pioggia rischia
di generare una vera e propria emergenza. Purtroppo, a livello strutturale poco
è stato fatto per non rendere drammatiche le stagioni con carenza d’acqua: il
bacino di Gello è un caso emblematico. Il parere negativo dell’Autorità di
Bacino ha di fatto bloccato la realizzazione dell’opera, per precisa
responsabilità dell’amministrazione uscente. Senza quest’opera Pistoia potrebbe
trovarsi nella condizione della crisi idrica del 2003, quando venne dichiarato
lo stato d’emergenza e fu realizzato il Tubone che porta l’acqua da Bilancino.
Organizzare un corretto smaltimento dei
rifiuti è un altro aspetto fondamentale dell’azione amministrativa. È
indispensabile impegnare il Comune a promuovere un allargamento del sistema di
raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio. Non ha senso solo
in zone come il centro storico e l’area commerciale di Sant’Agostino, dove,
così come impostata, la raccolta porta a porta crea solo difficoltà ai
residenti che solo grazie alla loro buona volontà riescono a metterla in atto.
Allo stesso tempo è fondamentale impegnare i cittadini in una vera raccolta
differenziata stimolando e agevolando l’azione ambientale delle persone, e
impegnare l’amministrazione a far sì che la raccolta, una volta effettuata,
prosegua il proprio processo di differenziazione e di riciclaggio. Per far
questo occorre realizzare un impianto di compostaggio a Pistoia.
Anche le politiche sociali, della
scuola, della cultura e dello sport devono avere come punto di riferimento il
ben-essere della persona. Fondamentale è poi garantire la qualità degli
interventi nell’edilizia e nell’urbanistica per tutelare i cittadini dai
potenziali rischi che gli insediamenti possono causare.
L’indirizzo e il controllo sulla sanità
L’amministrazione comunale è chiamata
anche a farsi carico dei compiti di legge per indirizzare e verificare i
servizi dell’Azienda sanitaria. Perché l’apertura del nuovo ospedale a Pistoia
diventi occasione per migliorare l’organizzazione dei servizi e garantire
prestazioni sanitarie più adeguate alle esigenze dei cittadini, occorre che l’amministrazione
comunale non sia spettatore passivo, ma intervenga da subito per impedire che
diventi una cattedrale nel deserto.
Allo stesso tempo non è pensabile
aspettare che il nuovo ospedale sia completamente operativo per risolvere i
guai cronici della sanità pistoiese, come le liste d’attesa interminabili per
la diagnostica e per gli interventi non ritenuti urgenti che non mettono in
pericolo la vita del paziente, ma che comunque ne peggiorano drasticamente la
qualità della vita.
L’amministrazione comunale ha ruolo e
titolo per intervenire concretamente in questa materia. La normativa regionale
dà tutti gli strumenti a un sindaco e alla Conferenza dei sindaci per poter
incidere sulle politiche sanitarie. La legge prevede, infatti, che gli enti
locali abbiano una funzione di indirizzo, verifica e valutazione delle
politiche sanitarie dell’Asl. Quindi, è dovere di un sindaco valutare gli atti
e le ricadute in termini di programmazione e organizzazione degli interventi
sanitari sul territorio.
Per raggiungere questo obiettivo
occorre valutare se la Società della Salute fino ad oggi è stato uno strumento
efficace ed incisivo rispetto alla risoluzione delle problematiche
socio-sanitarie del nostro territorio. Un attento monitoraggio sull’esperienza
fin qui condotta dovrà valutare se è utile per i cittadini che l’amministrazione
prosegua questa esperienza, oppure ripensi il suo ruolo, restituendo alla
Conferenza dei sindaci le funzioni che la stessa legge assegna.
È ormai irrimandabile far valere ruolo
e funzione dell’amministrazione comunale nelle sedi opportune, tenendo presente
che in una situazione di ristrettezza di bilancio devono essere mantenuti,
intensificati e qualificati i servizi, non l’apparato.
Servizi alla persona
La città è il luogo in cui vive la comunità.
Occorre amministrarla a misura di persona, facendosi carico di coloro che hanno
bisogno di maggiori tutele. In questo senso, una città che non sia luogo adatto
a bambini, giovani, anziani, donne, disabili, si presenta come una comunità che
non si prende cura del proprio prossimo.
Più attenzione per i bambini
Il bambino è parte della comunità, ma
troppo spesso le sue esigenze vengono trascurate. L’asilo è il suo primo
contatto con un mondo esterno, diverso da quello familiare. Nonostante gli
sforzi fatti a Pistoia per assicurare un servizio di qualità in grado di
soddisfare tutte le richieste, l’accesso agli asili nido pubblici resta
limitato a un numero troppo esiguo di famiglie. E anche nella sfera dei
controlli sono state evidenziate falle.
L’amministrazione comunale deve essere
consapevole che in questo settore, come in altri, diventa impossibile dare
risposte esaustive senza il coinvolgimento del mondo del privato sociale. L’assoluta
necessità di eliminare le liste e accogliere il maggior numero di bambini deve,
quindi, portare il Comune a potenziare l’offerta privata qualificata, con la
creazione di asili privati, anche aziendali e condominiali, ai quali venga
trasferita la conoscenza maturata dal pubblico. Questi dovranno essere
attentamente controllati dalle strutture di verifica dell’amministrazione. Una
particolare attenzione andrà rivolta anche alle mense nelle scuole per
promuovere una corretta alimentazione.
Il trasporto pubblico scolastico è poi
un servizio essenziale per le famiglie. Non è accettabile che l’amministrazione
comunale uscente abbia previsto tagli del servizio in alcune zone della città.
Non è nei tagli dei servizi per i più piccoli che il Comune troverà le risorse
necessarie per risanare il bilancio.
Pistoia deve essere ripensata e
riprogettata come città a misura di bambino da un punto di vista urbanistico,
architettonico e strutturale.
Più politiche per i giovani
Tranne alcune esperienze, per di più
con esito negativo, è evidente la scarsa efficacia delle politiche giovanili
fino a ora attuate. L’attenzione ai giovani è un’esigenza che va interpretata
con coraggio e spirito innovativo, fornendo spazi adeguati alla loro creatività
e al loro desiderio di protagonismo. Troppo spesso il riferimento al mondo
giovanile è strumentale e non risponde alla necessità di accompagnarli nel
percorso della loro crescita.
I giovani, infatti, costituiscono il
futuro di una comunità. Un dialogo e un contatto sempre più stretto con i
giovani va ricercato negli spazi da loro frequentati, come i social network su
internet, dove sono particolarmente attivi. Ma il “contatto” non può essere
solo virtuale: occorre che l’amministrazione ascolti e dialoghi anche
attraverso un diretto coinvolgimento nei centri di aggregazione e nei luoghi di
maggior ritrovo, come circoli, pub, parrocchie e discoteche. Solo
accreditandosi come interlocutore credibile per le nuove generazioni sarà
possibile per l’amministrazione comunale avviare politiche finalizzate a un’educazione
e una crescita consapevole.
L’importanza di Uni.ser
Uni.ser rappresenta per Pistoia una
ricchezza e per questo non va solo tutelata ma anche rafforzata. Su questa
linea, l’amministrazione comunale dovrà muoversi puntando a un sempre più
stretto legame non solo tra le vocazioni del nostro territorio e la sua
università, ma anche tra questa e le realtà del mondo economico, produttivo e
anche sociale della città. A fronte di una maggior domanda di specializzazione
del mercato del lavoro, è necessario che tale formazione sia realmente spendibile
anche sul nostro territorio. È necessario che si confermi e si rafforzi il
carattere di eccellenza della nostra Università che deve divenire sempre più il
luogo nel quale si attraggono giovani da tutta Italia, sviluppando ad esempio
tutto il settore della ricerca, con particolare riferimento alla ricerca
applicata.
Nessuna discriminazione per le donne
La discriminazione nei confronti delle
donne è un problema che anche la nostra comunità ancora non è riuscita a
superare. Occorre fare un’attenta valutazione sulla reale uguaglianza fra
uomini e donne, inserendo obiettivi di genere in tutte le politiche dell’amministrazione.
È preciso compito del Comune sostenere
i centri anti-violenza presenti sul territorio. L’amministrazione comunale ha
anche il compito di tutelare la donna, soprattutto in gravidanza e durante i
primi anni della maternità. In questo senso occorre favorire un maggior impegno
sociale dei consultori socio-sanitari, favorire processi di conciliazione fra
lavoro e famiglia con servizi a sostegno della genitorialità, tenendo presente
i cambiamenti del ciclo di vita della famiglia, i nuovi assetti familiari e i
mutati modelli culturali e la coerenza con i contesti e i luoghi educativi.
Misure per venire incontro alle mamme
possono essere i “pass” salvacode negli uffici pubblici e i parcheggi “rosa”
gratuiti.
Anziani patrimonio della comunità
Gli anziani sono un vero patrimonio per
la comunità, ma troppo spesso questa non riesce a valorizzarne il ruolo. Per
trasformare Pistoia in un luogo dove gli anziani si sentano partecipi e non
estranei è indispensabile favorire l’ampliamento e il potenziamento dei centri
a loro dedicati, anche attraverso formule innovative che coinvolgano il mondo
del volontariato.
È fondamentale che l’amministrazione
comunale si impegni per migliorare e personalizzare l’offerta di servizi e
opportunità così da promuovere un modello di invecchiamento attivo, anche
attraverso corsi che aiutino gli anziani a familiarizzare con le innovazioni,
siano esse tecniche, informatiche
o di servizi.
Maggiore sensibilità verso i disabili
La disabilità è una condizione che
riduce la capacità della persona e diventa uno svantaggio particolarmente
limitativo laddove l’ambiente di vita non è pensato per soddisfare i bisogni
dei disabili.
A livello urbanistico, è indispensabile
avviare un monitoraggio delle barriere architettoniche presenti e stilare una
graduatoria di interventi che, nel giro di alcuni anni, rendano davvero
accessibile la città, sia che si tratti di creare una rampa su un marciapiede,
sia che si tratti di rendere “fruibili” tutti gli spazi anche per i non vedenti
e non udenti. L’amministrazione comunale non è sola in questo processo: a
Pistoia esistono da anni molte associazioni impegnate nel diminuire le
limitazioni per i disabili, attraverso l’organizzazione di eventi e il dialogo
con le istituzioni competenti per la realizzazione di percorsi riabilitativi.
Ed è attraverso una maggiore integrazione e coordinamento tra l’ente locale e
soprattutto il privato sociale che ciò potrà essere possibile.
Più dignità per i detenuti
Anche se la gestione carceraria non è
materia che spetta a un’amministrazione locale, è fondamentale che il Comune di
Pistoia consideri anche i detenuti come persone con propri diritti e doveri. In
questo senso, il Comune, insieme a tutte le altre istituzioni preposte, deve
fare la propria parte per migliorare le condizioni dei detenuti e venire
incontro ai loro bisogni primari avviando, una volta terminata la pena
detentiva, percorsi di inclusione socio-lavorativa, quali il sostegno
formativo, culturale e sociale, secondo le fasce di età e le loro
caratteristiche.
Sarà compito dell’amministrazione
comunale anche farsi carico di promuovere insieme agli enti competenti
miglioramenti della condizione strutturale della casa circondariale per
rispetto dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria, che
quotidianamente vi operano e che hanno diritto a un luogo di lavoro idoneo e
conforme alle normative di salubrità e sicurezza.
Accoglienza e integrazione per gli
immigrati
L’immigrazione è stato un fenomeno
crescente negli ultimi anni a Pistoia. E tutti gli indicatori confermano che
questa tendenza continuerà. Per gestire i nuovi arrivi senza tensioni sociali e
incomprensioni con i residenti è necessario che diritti e doveri si bilancino.
Sarà precisa responsabilità dell’amministrazione comunale promuovere, insieme
al mondo associativo e al privato sociale, una maggiore integrazione. Anche
organizzare una pianificazione urbanistica che non crei ghetti o aree ad alta
incidenza di immigrazione può essere di aiuto a una corretta e civile
integrazione. Al tempo stesso all’immigrato dovranno essere offerti strumenti
di orientamento nell’assistenza, nei servizi e nella formazione lavoro.
Emergenza casa
La crisi economica ha peggiorato una
situazione già critica per il reperimento di alloggi da parte delle famiglie.
La casa è tornata a essere determinante per scongiurare il rischio di povertà,
esteso negli ultimi anni a categorie di cittadini finora considerate al riparo.
È partendo da questa situazione che l’amministrazione
comunale, insieme agli altri soggetti interessati, è chiamata a intervenire.
Innanzitutto, è fondamentale diversificare l’offerta di alloggi sociali sia per
dare risposte a nuovi soggetti emergenti (famiglie monoreddito e/o con lavoro
precario, anziani, giovani, giovani coppie, nuclei unipersonali, immigrati) sia
sperimentando modalità innovative (condomini solidali, autocostruzione,
autorecupero) sia attraverso alloggi temporanei per affrontare l’immediata
situazione di crisi.
Anche i criteri di accesso ai bandi di
edilizia residenziale pubblica devono essere aggiornati per rispondere ai nuovi
bisogni, coinvolgendo il privato, incoraggiandolo ad affittare immobili sfitti
e a recuperare il patrimonio esistente da ristrutturare, fornendo un non
secondario contributo all’esigenza di evitare ulteriori consumi di territorio.
Bisogna innalzare gli standard
qualitativi strutturali e urbani dell’edilizia residenziale sociale, sia dal
punto di vista del comfort abitativo, sia da quello della sostenibilità
ambientale.
Nei criteri di assegnazione è
fondamentale riconsiderare i parametri fin qui utilizzati, tenendo in maggiore
conto la “storicità” della domanda di un alloggio pubblico e ripensando l’Isee
sul piano dei criteri di trasparenza e controllo.
Infine, l’utilizzazione di alloggi
pubblici non può più essere compatibile con morosità e comportamenti contrari
alla pubblica decenza. Il rispetto del patrimonio e il pagamento di rate di
affitto calmierati devono diventare “conditio sine qua non” per poter usufruire
di un alloggio pubblico.
Cultura e sport
La letteratura, l’arte, la musica e le
attività sportive hanno storicamente rivestito un’importanza fondamentale per
la città. Purtroppo, negli ultimi anni l’amministrazione non è riuscita a
valorizzare adeguatamente questi settori; l’associazionismo e le fondazioni
sono state per lo più considerate come propaggine della propria sfera d’influenza
senza considerare le possibilità di fruizione di percorsi sportivi o culturali
per bambini, giovani e anziani.
Una città con più cultura
Negli ultimi anni Pistoia ha subito un
netto impoverimento culturale, non solo perché la cultura invece di essere
considerata strumento di crescita collettiva è stata vissuta come un peso da
sopportare, ma anche perché non è mai arrivato un orientamento chiaro dall’amministrazione
su come valorizzare questo settore. Al contrario il Comune deve promuovere e
rendere fruibile ogni forma di cultura e di arte, come elemento distintivo di
Pistoia. Anche nella cultura deve essere valorizzato il merito, a partire
proprio dai talenti pistoiesi, troppo spesso messi in disparte.
Fra i progetti che l’amministrazione
comunale deve indirizzare e coordinare, anche con l’intervento dei privati, ci
sono la riqualificazione della Fortezza di Santa Barbara e quella di Ville
Sbertoli quale museo permanente con quadri di pittori pistoiesi e installazioni
scultoree nel parco esterno. Anche il Parterre, uno dei posti più scenografici
della città, deve diventare luogo di attrazione artistica.
Bisogna poi rivedere le convenzioni con
le fondazioni che si occupano di cultura sul territorio nell’ottica di
coinvolgere maggiormente la città e contemporaneamente creare contesti per la
valorizzazione della nostra produzione di strumenti musicali.
Inoltre, l’amministrazione deve
valorizzare l’Estate pistoiese coinvolgendo l’intera città per tutto il periodo
estivo, con offerte differenziate che comprendano anche manifestazioni legate
alla tradizione pistoiese. Nelle celebrazioni del Santo patrono serve
rinsaldare il rapporto con i rioni e il comitato che li rappresenta, cercando
di coinvolgerli nell’organizzazione dell’intera estate e in particolare della
Giostra dell’Orso.
Infine, il Comune deve migliorare l’offerta
complessiva anche in termini di disponibilità e accessibilità dei suoi musei,
che devono essere inseriti nei percorsi di valorizzazione regionale. Con le
gallerie d’arte è opportuno poi instaurare un rapporto di interazione e
integrazione pubblico privato e trovare spazi espositivi a disposizione di
giovani pittori e scultori.
Anche nel settore teatrale è
indispensabile valorizzare il teatro amatoriale e, per quanto riguarda il
Teatro Manzoni, occorre interrompere l’indicizzazione automatica della
convenzione, eccessivamente onerosa per l’amministrazione comunale.
Promozione sportiva
Pistoia sconta una cronica mancanza di
strutture e un mancato adeguamento degli spazi preposti all’attività sportiva,
perdendo così luoghi di aggregazione, condivisione e partecipazione. È preciso
compito dell’amministrazione comunale invertire questa tendenza e promuovere l’attività
sportiva attraverso il vasto mondo associativo che opera in questo settore. È
quindi indispensabile la realizzazione di nuove strutture con l’apporto dei
privati come palestre e impianti sportivi per le scuole elementari, così come
una piscina olimpionica e un impianto multidisciplinare per gli sport “minori”,
capaci di ospitare anche gare ed eventi agonistici.
Nell’ambito di una simile struttura è
necessario che trovino spazio una palestra per la scherma e un bocciodromo,
visto il ruolo di aggregazione che questa disciplina svolge nelle fasce di età più
avanzate e il crescente interesse anche tra gli adolescenti.
Anche l’hockey, nonostante Pistoia
abbia la squadra in serie A, non ha strutture adatte per l’allenamento e il
rugby ancora non ha un campo a disposizione. Basket e calcio, che trovano moltissimi
appassionati e praticanti in città, sono costretti a fare i conti con una
mancanza di spazi che dura da decenni.
È essenziale provvedere anche a una
manutenzione periodica regolare e non episodica dell’esistente, anche con la
compartecipazione dei gestori privati.
È indispensabile approvare un
regolamento che disciplini le modalità di affidamento in gestione degli
impianti sportivi, così come previsto dalla normativa regionale. Uno strumento
di questo tipo costituirà una garanzia per i cittadini e uno strumento di
trasparenza per le società sportive che ambiscono agli affidamenti.
Sarà, infine, impegno dell’amministrazione
comunale farsi promotore di un maggior intervento della Regione in questo
settore, considerando che a tutt’oggi l’apporto è pressoché nullo: gli
investimenti della Regione nel settore rappresentano solo lo 0,1 per cento del
bilancio.
Infine, i mondiali di ciclismo del 2013
saranno una grande opportunità per il rilancio di questo sport in città e se
ben valorizzati e promossi potranno determinare una ricaduta economica
positiva.
Conclusioni
Il programma di mandato non vuol essere
un elenco omnicomprensivo delle azioni amministrative dei prossimi cinque anni,
ma una visione d’insieme che possa essere anche una traccia da seguire per
rispondere alle nuove esigenze che la comunità porrà di volta in volta. Esigenze
che dovranno essere affrontate con uno strumento troppe volte invocato o
criticato ma mai veramente attuato: la partecipazione. Il Comune, con
particolare riferimento alla figura del sindaco, non a caso eletto direttamente
dai cittadini nel nostro ordinamento, è infatti l’anello fondamentale della
partecipazione al governo della città. Solo un contatto diretto fra cittadini e
amministrazione, basato sui principi di trasparenza ed efficienza, può rendere
più consapevoli e partecipi i cittadini. È partendo da questo preciso impegno
che Anna Maria Ida Celesti, insieme alla lista del Pdl che la sostiene, chiede
ai pistoiesi la fiducia per governare la città nei prossimi cinque anni. Per
Pistoia è arrivato il momento di crescere.
Comitato Elettorale
Anna Maria Celesti Sindaco
Via degli Orafi, 66 - Pistoia cell. 392 7498146
Ufficio Stampa
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[Giovedì 12 aprile 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Non capisco il perchè di premessa assoluta e con la frase sibillina "Viene pubblicato per intero, as you see, perché siamo convinti che possa essere utile ricordarlo domani".
RispondiEliminaLe cose sono due, o pensate che la Celesti vinca le elezioni e disattenda il proprio programma, o auspicate che chi vinca adotti il programma della dottoressa, in quanto "importante".
In ogni caso bene avete fatto a pubblicare il programma della candidata del PDL: concreto, serio, realizzabile e da realizzare. E innovatore.