mercoledì 4 aprile 2012

LO YACHT DI NEYMAR. CRISTO DETESTAVA I MERCANTI


di Luigi Scardigli

Anche la Chiesa, quella cattolica, a caccia di consensi alla pari di partiti, movimenti e locali pubblici, ha una grande occasione, che mi auguro non sprechi.
Sì, perché invece di sbattersi per stabilire se sia più utile e proficuo aprire le porte che portano alla sacrestia alle coppie di fatto, a quelle miste, a quelle etero e omosessuali, potrebbe davvero applicare alla lettera il suo Bignami e iniziare a fare la conta.

Anche mio padre, del resto, cattolico fervente, me lo ha ripetuto fin quando ha potuto: «Troppo piene le chiese, figlio mio!».
L’occasione, a questa Chiesa, la offre uno dei talenti più promettenti del pianeta calcio, Neymar da Silva Santos Junior, più noto, come tutti i brasiliani, con il semplice nomignolo Neymar.
Il ragazzo, che ha compiuto venti anni lo scorso 5 febbraio, attaccante straordinario in forza al Santos e sicura promessa del calcio europeo, più avvincente e soprattutto più ricco, stamani ha acquistato uno yacht Azimut (sulla marca siete autorizzati a dubitare, non me ne intendo): 6 milioni di euro! Che li vale tutti, beninteso: 25 metri, linea impressionante, motore da paura e quattro suite una più bella dell’altra.
Neymar, sono pronto a scommettere, sarà, come buona parte del popolo verdeoro, un cattolico rigorosissimo, devoto non so a quale santo (ma per la devozione c’è sempre un santo al quale aggrapparsi).
Nessuno però, durante le ore di catechismo, che avrà sicuramente osservato nella sua Mogi das Cruzes, città dove è nato, deve avergli letto quel passo evangelico che recita è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli. Soprattutto poi, quando la ricchezza arriva e ti investe così precoce, a venti anni, lasciandoti stordito e incapace di disquisire e in virtù solo e soltanto di essere un grandissimo calciatore.
Domenica mattina, sull’uscio di tutte le Cattedrali, mettete un sagrestano a fare da guardia, con lo specifico compito di controllare i modelli 730 dei fedeli e non a certificare che a baciarsi siano un uomo e una donna, un marito e una moglie.
Cristo detestava i mercanti, non gli omosessuali, le lesbiche e le puttane.

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[Mercoledì 4 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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