Ma in altezza o «in virtù e sapienza»? – Lettera aperta a Alberto Lapenna dopo la pubblicazione
della lista
Caro Alberto,
come fare a crederti? Ho parlato, in maniera punzecchiante e
scanzonata, della tua lista e delle difficoltà alle quali andavate incontro (Elezioni
= Fibrillazioni. Brividi, sussurri e grida in casa Pd e Pdl – vedi), e tu mi hai contattato per ben due volte dal
tuo iPhone, dandomi confidenzialmente del tu perché eri iscritto all’albo
dei giornalisti da trent’anni, e chiamandomi direttore (e di che?) per
chiedermi di venirle a prendere da te le notizie, senza ascoltare le ‘vocine
carbonare’ di Pistoia.
Poi ho riparlato ancora delle tue difficoltà nel formare la
lista (Pdl. “Schindler’s list” completata? – vedi), e mi sono
perfino dichiarato pubblicamente disponibile a parlare con te, ma… Ma all’improvviso
tu ti sei eclissato, sei sparito, sei fuggito, sei scappato a Malibù con un grossista di bijoux come la Susanna di Celentano (1984).
Poi fai la tua lista – lunga e sofferta, come del resto ti
avevo scritto nel mio secondo post –; la presenti ufficialmente e non mi degni
neppure di un comunicato stampa?
Come fare, Alberto, a crederti?
Alberto, tu mi tradisci, come l’Agata della canzone
di Nino Ferrer – i giovani della tua lista non sanno chi era, ma tu dovresti
saperlo per forza, vista l’età.
Oggi leggo la tua lista su Nazione e Tirreno, e
comincio a fare la spunta dei particolari: e vedo che, quello che avevo detto –
tutto quello che avevo detto e che tu avresti voluto rettificare, chiarire,
emendare – risulta maledettamente vero, Alberto…
E allora, come fare a crederti? A credere alle tue
professioni amichevoli; a quel tu da iscritto all’albo dei giornalisti da
trent’anni; a quel so friendly ‘direttore’ (ovviamente del nulla) che mi
hai ammiccantemente lanciato?
La Jessica Cipriani c’è, nella tua lista: ma non c’è quell’altro
Cipriani (Luca, se non sbaglio) che, secondo la Jessica, doveva essere scansato
dal suo cammino, come di fatto lo è stato, perché le dava ombra ‘per omonimia’;
c’è Gallacci, che io già ti avevo pre-detto; e c’è Francesco Barni, anche lui “personaggio
dei veti incrociati”, ma troppo più forte (dato il suo mentore Parisi) per
poter essere messo da parte, scansato con la punta del piede come il ciottolo
del viottolo di don Abbondio all’inizio dei Promessi Sposi; quel Barni di
cui scrivevo «il Barni, al cellulare, insiste per farsi proteggere da
Parisi».
A che negare l’evidenza? Non voglio insistere oltre,
Alberto. Ma come fare a crederti nelle tue professioni amicali di amichevole
amicizia? Does not exist…
Mi resta impossibile farlo: soprattutto pensando a quello
che un tempo dicesti e giurasti dopo le amministrative che precedettero il famoso
“testa-coda” di Fini, quando – se non erro –
Montecatini fu persa, e tu affermasti, in maniera solenne e pubblica, che forse
era l’ora che tu lasciassi e ti levassi di mezzo perché di danni, a zio Berlusca,
ne avevi già fatti abbastanza (tutto questo dovresti ritrovarlo più o meno sul
blog di Mario Niccolai, http://marioniccolai.blogspot.it/).
E invece… Ancora tu, per citare Battisti (1976).
Comincio a credere che il tuo silenzio, dopo il mio secondo
post, sia dipeso dal fatto che, se ti avessi cercato, o ti saresti dovuto
negare o non avresti saputo cosa rispondere dinanzi ai miei ‘pettegolezzi’ che –
come vedi – si sono dimostrati puntualmente e maledettamente veri…
Come fare a crederti, Alberto?
Ma davvero credevi che io avrei potuto credere quello che
avresti voluto farmi credere, se ti avessi chiamato, come mi avevi pregato di
fare? Pensavi che fossi così sprovveduto da “essere preso alla cestola” dopo 45
anni di cronaca tra quotidiani, periodici e altro?
Mi spiace, Alberto, che tu lo abbia solo potuto congetturare,
sia pure per un istante.
Ha fatto bene, Anna Maria Celesti, a scegliere il motto che
ha scelto per la sua lista: «È l’ora di crescere».
Speriamo solo che non si tratti semplicemente di mettersi
qualche zeppa di cuoio in più sotto i tacchi, come tutti dicono che accadeva
per le Sante Zattere del Berlusca (ma anche del Sarkó, a quanto risulta).
Spero sinceramente che la crescita sia più in virtù e
sapienza che in altezza – cominciando dalla verità.
Semplicemente un saluto,
Edoardo
Bianchini
P.S. – E comunque sarò generoso; anche se, forse, non lo
meritereste, né tu né la signora Celesti, per avere snobbato un blog da 226mila
letture certificate.
Metterò anch’io la vostra lista, nata – per restare
perfettamente in metafora – dopo un lungo e assai sofferto travaglio (rigorosamente
con la “t” minuscola)…
N.
|
Nome e
Cognome
|
Professione
|
Età
|
1
|
Alessandro Capecchi
|
Avvocato
|
39
|
2
|
Jessica Cipriani
|
Commerciante
|
29
|
3
|
Giovanni Petruzzelli
|
Pensionato
|
64
|
4
|
Margherita Semplici
|
Studentessa Universitaria
|
29
|
5
|
Alessandro Tomasi
|
Commerciante
|
33
|
6
|
Giorgio Zuccherini
|
Libero Professionista
|
39
|
7
|
Clorinda Amodeo
|
Casalinga
|
55
|
8
|
Alessandro Antonelli
|
Dirigente d’Azienda
|
51
|
9
|
Pier Lorenzo Banci
|
Agente d’Affari
|
67
|
10
|
Miriam Bannò
|
Agente
|
22
|
11
|
Carlo Bardelli
|
Artigiano
|
42
|
12
|
Francesco Barni
|
Studente Universitario
|
31
|
13
|
Ezio Bennati
|
Pensionato
|
66
|
14
|
Claudio Biagioni
|
Impiegato
|
56
|
15
|
Rachele Bolognini
|
Imprenditrice
|
38
|
16
|
Matteo Bonaguidi
|
Architetto
|
41
|
17
|
Pierluigi Bordoni
|
Bancario
|
49
|
18
|
Emiliano Corrieri
|
Imprenditore
|
39
|
19
|
Ulderico Cristiano
|
Studente Universitario
|
21
|
20
|
Caterina Commaudo
|
Dipendente Poste
|
54
|
21
|
Pamela Fracastoro
|
Casalinga
|
42
|
22
|
Gianna Francesconi
|
Ex Dipendente Inps
|
55
|
23
|
Stefano Gallacci
|
Bancario
|
55
|
24
|
Lapo Giorgetti
|
Studente Universitario
|
24
|
25
|
Massimo Lissa
|
Impiegato Copit
|
43
|
26
|
Rita Maiorano
|
Pensionata
|
64
|
27
|
Patrizia Manchia
|
Insegnante
|
57
|
28
|
Leonardo Meucci
|
Avvocato
|
37
|
29
|
Matteo Petrini
|
Studente
|
19
|
30
|
Riccardo Risaliti
|
Impiegato
|
51
|
31
|
Alessandro Sabella
|
Agente Immobiliare
|
48
|
32
|
Demis Speranza
|
Commerciante
|
36
|
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[Domenica 1° aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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