MONTALE. La splendida Villa Smilea ha ospitato un
incontro tra la Giunta Provinciale e i cittadini di Agliana, Quarrata e Montale
che per la prima parte è scaduta in una noiosa trattazione di argomenti
collaterali e accessori (vedi la crisi della Tnt e le problematiche dei
collegamenti viari) sui quali gli assessori non hanno mancato di ribadire ampi
meriti sui loro “uffici”, tentando così d’arginare l’affannosa crisi del Pd,
pesantissima nella congiuntura pistoiese; spalmando ampie quantità di citazioni
autoreferenzianti che hanno impegnato l’assemblea fino alle 22.45!
Il multitasking assessore Magnanesi e la
Presidente Fratoni hanno usato una dovizia di particolari, nelle argomentazioni,
che ha permesso loro di sottolineare più volte che erano stati sì, esaustivi, ma anche prolissi.
C’è chi è
intervenuto segnalando l’anomala compartecipazione dell’Amministrazione Provinciale
e della giunta comunale di centrodestra di Scatragli che, ben amalgamate in un
armonioso abbraccio avevano –
nella stessa sala e appena 6 giorni prima – presentato l’impianto di energie sostenibili Trebios,
certamente interessante ma al tempo stesso inquietante: produce infatti polveri
fini che si andrebbero a sommare a quelle dell’inceneritore.
Tale “abbraccio”
tra avversari è forse da ritenersi indotto dagli effetti imbonitori del governo
Monti o dalla esigenza congiunturale di resistere “tutti assieme
appassionatamente” al terremoto continuo che negli ultimi mesi scuote le
fondamenta del detestato inceneritore montalese.
Ma l’autentica
rivelazione della serata è stata Eleanna Ciampolini, sindaco di Agliana: dopo
che il nostro blog aveva già segnalato e denunciato la ventilata possibilità
che fosse cambiato l’indirizzo della Giunta aglianese sulle intenzioni di
programma che prevedevano il raddoppio dell’inceneritore, la Ciampolini ha
finalmente fatto outing, anzi doppio outing.
Infatti, il
secondo e non meno importante outing, riguarda il riconoscimento della
natura ubiquitaria – quasi una… presenza divina – delle polveri fini che hanno fatto vincere la maglia nera a
Montale con il superamento dei 35 giorni di sforamento, appena conseguiti.
Adesso – dice la ravveduta mayor aglianese –
il problema sembra essere troppo importante e non si potrà più osservare e
asserire (che importante scoperta!) che le particelle di polvere si arrestano
in prossimità della linea di confine comunale.
La questione è
così evidente che la Ciampolini sembra non abbia intenzione di ricandidarsi per
il secondo mandato, fatto certo che una delle questioni “non discutibili” dal P(artito)
D(ominante) è il raddoppio del gioiellino di via Tobagi, sul quale scorre un
finanziamento del Mps di oltre 15 milioni di euro. Da sottolineare che, senza il
raddoppio, incombe il default finanziario
e un vero e proprio ‘effetto-Grecia’.
Altro che
politica delle 3R, ovvero Riuso, Recupero e Riciclo!
La predicazione del
sindaco ha sbalordito i pochi membri del Comitato per la chiusura dell’inceneritore,
che hanno finalmente iniziato a pregustare il sapore del lungo lavoro di
denuncia consistente in reiterati e precisi comunicati sull’emergenza delle
incredibili mancanze sulla gestione dell’impianto stesso.
Ma adesso si
apre, per sillogismo, un aspetto di responsabilità sulla giunta di Montemurlo,
esposta ancora di più con il suo territorio “sottovento” rispetto al comune di
Agliana. Nel settembre del 2007, nel consiglio comunale montemurlese, qualcuno
ebbe a sostenere – con l’arroganza
di chi non teme critiche, come fosse l’unico a disporre di funzionalità
cerebrali – che l’inquinamento
causato dall’inceneritore di Montale non riguardava l’Amministrazione Montemurlese,
perché non vedeva alcuna competenza amministrativa sul loro territorio: dunque,
poteva infischiarsene.
E così ha fatto e,
non sorprendetevi, continueranno a fare.
Dunque, se
Agliana scopre che i confini amministrativi dei territori comunali sono
permeabilissimi ai venti e alle particelle inquinanti, cosa dovrà fare
Montemurlo che ha venti dominanti prevalenti e forte prossimità all’impianto
del Cis? Si continuerà ad adottare la “politica dello struzzo?
E cosa dovrebbe pensare
l’Ordine dei Medici di Prato che –
come riferisce il suo Presidente Dott. Biancalani – non manca di continua
corrispondenza con Pistoia?
E l’Asl 4 di
Prato dovrà aprire anche lei un “Tavolo tecnico” come è stato fatto a Pistoia,
vista la dichiarazione di riconosciuta preoccupazione del sindaco aglianese?
Che ne pensano i
nostri lettori?
Q/n
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[Domenica 1°
aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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