Dopo il castigo subito dalla ferrovia Porrettana, arriva
un altro colpo mortale per la montagna Pistoiese – Va organizzata la difesa dei servizi essenziali, ma una
nuova mentalità e il ‘social business’ potrebbero essere la soluzione per il
necessario rilancio
PISTOIA-MONTAGNA. La montagna può essere una risorsa per la città, se ci si crede, se ci si
investe o perlomeno se la si lascia vivere. Per questo è indispensabile
mantenere un minimo di servizi essenziali che permettano la permanenza in luogo
delle persone, specialmente di quelle che appartengono alle fasce più deboli
come gli anziani.
È sufficiente ma anche indispensabile un negozio dove
comprare il pane, il giornale, un ufficio postale per riscuotere la pensione e
pagare le bollette e un minimo di servizio di trasporti per potersi muovere per
lavoro, per studio o per curarsi.
Per questo la recente notizia della volontà da parte di
Poste Italiane di chiudere molti uffici della Montagna rappresenta un altro
duro attacco, dopo quello recente alla mobilità dettato dalle rimodulazioni del
servizio sulla ferrovia Porrettana, alla sopravvivenza stessa di molti paesi.
Il rischio è quello di arrivare
ad un punto di non ritorno nel circolo vizioso, già da tempo in atto, tra il
taglio dei servizi e il calo della popolazione. Opportuna la presa di posizione della Provincia di Pistoia,
dell’Uncem Toscana e di molti Sindaci che si sono dichiarati fortemente
contrari a questa scelta. Auspichiamo che, questa volta, formino una solida
linea di difesa contro questa ennesima minaccia ai servizi essenziali a cui certo
Legambiente Pistoia sarà partecipe e solidale. Crediamo anche che la sola
difesa se pur doverosa e necessaria non sia però sufficiente. Crediamo invece
che non sia più rimandabile intraprendere una seria politica di sviluppo della
montagna, fatta di azioni concrete che tendano a mantenere e rafforzare la rete
dei servizi essenziali, con al centro i valori di sostenibilità per l’ambiente
e per la qualità della vita delle popolazioni locali, che coinvolga nelle
decisioni i cittadini e le associazioni presenti sul territorio, in particolare
le Pro Loco e che punti sulle tipicità locali, sulla filiera del legno, su un
turismo del verde e della cultura locale.
Recentemente Pistoia ha ricevuto il riconoscimento di “Social
Business City”, il social business è un mezzo virtuoso per risolvere problemi
sociali in modo sostenibile, mettendo in secondo piano le ragioni del profitto.
Il Sindaco Bertinelli nel suo intervento ha espresso concetti che condividiamo
a pieno, parlando della necessità di prendere atto della crisi epocale che
stiamo attraversando e di affrontarla attraverso un cambio di mentalità che
tenda a produrre ricchezza sociale e a tutelare i beni comuni attraverso la
valorizzazione delle capacità umane.
Questi concetti dovranno definire e qualificare il
progetto di rilancio della montagna, la cui realizzazione sarà il primo passo
da intraprendere, e il social business potrebbe essere lo strumento per
realizzarlo.
Samuele
Pesce
Legambiente Pistoia
Legambiente Pistoia
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[Martedì 17 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
Purtroppo dobbiamo prendere atto che, come cittadini della montagna pistoiese, siamo divenuti un peso insostenibile, per tutti: amministrazioni pubbliche, Sanità, Poste, Banche, ... Inoltre non abbiamo nessuno che eserciti la rappresentanza della cittadinanza ma spesso, chi dovrebbe reagire, si limita a piccoli favori di carattere personale. Dire che la montagna muore non è corretto; E' GIA' MORTA. Rimaniamo in pochi guerrieri che continuiamo a combattere ma siamo destinati a cadere ... uno dopo l'altro!
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