di Luigi
Scardigli
Un Angelo Branduardi alcolizzato, o un professore di
matematica delle scuole secondarie che ha preferito darsi, improvvisamente,
alla clandestinità terroristica. Ubana Paul Jones, a vederlo e sentirlo cantare
e suonare, suggerisce queste sensazioni, perché la tecnica strumentistica e
soprattutto il diaframma stridono, incredibilmente, con l’aspetto, che ricorda
quanto suggerito in principio, ma anche una guida scout, se preferite.
E invece, quando il palco è tutto suo, l’ex giovanotto
londinese diventa un’altra persona, impadronendosi della scena e dell’atmosfera
con una semplicità e un’aggressività particolari. E hanno fatto bene, gli
organizzatori di questo 33esimo Festival di Pistoia, ad inserire il coroner
londinese nella prima serata della manifestazione, quella in programma venerdì
sera, nell’anfiteatro di piazza del Duomo, due step prima dell’eroe di tutti i
mondi, B. B. King. Perché non ci sono punti di contatto, nessun paragone
indecoroso – al cospetto di Bibbiching,
chiunque, ultracinquantenne, scomparirebbe –; dunque,
in attesa dell’evento dell’anno, del decennio, forse, l’esibizione dell’ottantasettenne
chitarrista blues di tutti i tempi, concentratevi bene su questo ragazzo e
lasciatevi portare dove crede: non ve ne pentirete.
Dopo la sua performance, del resto, avrete tutti modo di
riorganizzare le idee e preparare la commovente ovazione lasciandovi
accompagnare fino all’epilogo della prima serata dal rockblues, gentile e
divertente, del bassista Gerry McAvoys e dei sue due amici, la chitarra e la
batteria.
Prima di tutto, ad iniziare dalle ore 19, quando si
apriranno i cancelli della prima notte di un Festival entrato, prepotentemente,
nella storia e nella leggenda delle manifestazioni sonore e artistiche
internazionali, spazio alle band di Obbiettivo Blues’In che hanno ottenuto l’ambito
passaporto per suonare in piazza del Duomo, succedute, in una scaletta
velocissima, vertiginosa, forse poco consona alla lentezza dello scorrere del
fiume che bagna il blues, il Mississipi, la Chicago
Blue Revue – formazione storica di questa città ormai condannata al blues,
per fortuna – e la band, manouche, di Maurio Geri, un altro dei tanti
pistoiesi che hanno la fortuna e l’onore di segnare in modo così marcato il
territorio musicale di questa rassegna.
Certo, per non perdere il vizio, al quale sono
affezionatissimo, di cercare e spesso, trovare, il pelo nell’uovo, mi permetto
di segnalare che gli artisti di casa, che non si equivalgono certo, ci
mancherebbe altro – ogni uomo ha la sua storia, figuriamoci un musicista –
andrebbero fatti suonare un pochino più tardi, tipo Nick Becattini, ad esempio,
sul palco domenica, ma alle 19,30, a presentare, in compagnia di una forbitissima
band, il suo ultimo lavoro in sala di registrazione, con una vocalista,
Leblanc, che vi invito, caldamente, a non perdere.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 11 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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