lunedì 9 luglio 2012

ZONA A RISCHIO IDROGEOLOGICO, COMITATI SEMPRE PIÙ IN DIFFICOLTÀ


Divorzi e difficoltà con l’Imu – Non sarebbe forse il momento di cambiare strategia?


QUARRATA-PIANA. Stamattina sul Tirreno compariva la presa di posizione che potete leggere nell’immagine: il Comitato del Guado se ne va dal coordinamento, indignato per com’è andata l’assemblea del 22 giugno scorso alla Bcc.
In giornata. Lucarelli e Manetti, rispettivamente coordinatore e vice dell’insieme dei Comitati, hanno diffuso la nota che segue:

Il Coordinatore dei Comitati Civici del Bacino pistoiese, Niccolò Lucarelli, e il Vice-Coordinatore, Daniele Manetti, intendono replicare alle dichiarazioni dell’Assessore Musumeci, apparse sul quotidiano Il Tirreno Sabato 7 Luglio, inerenti all’applicazione dell’Imu nei territori a rischio idrogeologico.

Se è vero che la procedura per istituire le microzone comunali richiede tempi lunghi, non bisogna però dimenticare che queste microzone sono previste già dal Dpr 138/1998, e dalla Circolare 9 del 1/8/2005 dell’Agenzia del Territorio. Quindi, se le Amministrazioni precedenti avessero dato attuazione a queste direttive, le microzone oggi sarebbero realtà. Chiediamo quindi al Sindaco, già membro delle due precedenti Amministrazioni, di spiegare la ragione per la quale quanto sopra non è mai stato fatto.
Per quanto riguarda, invece, la nostra proposta di riduzione dell’Imu per gli immobili siti in zone a rischio idrogeologico, un’iniziativa che non richiede lunghi tempi sarebbe l’applicazione dell’aliquota minima per tali immobili, attuabile su delibera, dietro volontà politica dell’Amministrazione. Per stabilire quali siano le porzioni di territorio interessate, è sufficiente seguire le indicazioni della mappa del rischio, realizzata dall’Autorità di Bacino, Ente governativo. Intervenendo all’assemblea civica dello scorso 22 Giugno, il Sindaco Marco Mazzanti ha motivata l’impraticabilità di questa scelta politica con – e citiamo la sua espressione –, “la creazione di cittadini di serie A e serie B”. A detta dell’Amministrazione, è necessario lavorare per eliminare o almeno ridurre il rischio idrogeologico, e mettere in sicurezza tutta la piana quarratina. Di fatto, le zone di serie A e serie B esistono già; degli ultimi tre inverni, due hanno visto eventi alluvionali, e nessuno dei cittadini colpiti ha ricevuto il benché minimo risarcimento. Inoltre, non sono attualmente previsti lavori straordinari sui corsi d’acqua per la loro messa in sicurezza (se non un il consolidamento di un brevissimo tratto di argine dell’Ombrone in località Ferruccia, e analoghi piccoli interventi sul Torrente Stella), e la cassa d’espansione della Querciola è ancora in attesa di avere 1,5 milioni di Euro per completare il finanziamento; soltanto dopo sarà dato il via alla realizzazione. Pertanto, viste le condizioni, le differenze territoriali nel Comune di Quarrata esistono. Riconoscerle anche sul piano fiscale sarebbe un atto di coerenza.

Come si vede, da una parte le ‘sante istituzioni patrie’ sono riuscite – con la loro faccia da sfinge – a frantumare il fronte dei Comitati; dall’altra, e nonostante le promesse elettorali, il Sindaco Mazzanti se ne guarda bene di dare retta a Lucarelli e Manetti: per non creare, come dice il buon Marco, cittadini di serie A e cittadini di Serie B. Del resto Musumeci, ora che siede a cavallo di un assessorato, non prende più la scossa neppure se tocca il 380 con le mani bagnate: fatto l’assessore, gabbato lo popolo, dovremmo dire rinnovando il famoso proverbio napoletano.
Cari comitati, sapete bene – e ve lo facciamo vedere direttamente pubblicando puntualmente tutto quello che ci mandate e sostenendolo pure – che non siamo prevenuti nei vostri confronti: ma certo lo siamo nei confronti dei politici. Tutti i politici. Specialmente quelli che, da 25 anni, stanno amministrando Quarrata a sinistra, ma pensano solo a fare opere inutili e spese scriteriate, lasciando all’acqua chi va ogni anno all’acqua. E siete voi stessi a dirlo.
Allora, scusate, non sarà il caso che prendiate coscienza di un errore di fondo nel vostro modo di affrontare il problema? Vi piace credere alle favole che vi raccontano?
Come nessuno di voi vorrebbe far salire i propri figli su uno scuolabus guidato da un autista ubriaco che fa un incidente al giorno, così la gente della piana – cioè i cittadini di serie B, che voi rappresentate – non dovrebbe smettere di votare chi, come Mazzanti, risponde picche alla riduzione dell’Imu con delle motivazioni ridicole?
È inutile che insistiate a voler parlare ai sordi: Mazzanti vuole i quattrini dell’Imu e – come anche voi ben capite – non vuole creare cittadini di serie B, sennò incasserebbe meno, molto meno. E lo stesso fa Musumeci.
Dunque, delle due l’una: o voi smettete di lamentarvi dell’acqua in casa, dato che sembra che vi piaccia confermare i vostri amministratori popolar-democratici; oppure smettete di votarli e li mandate a casa, per vedere se, almeno per una volta, gli altri, quelli che non votate perché non vi piacciono, possono fare qualcosa di meglio.
Siamo stati chiari. Forse bruschi. Ma sembra proprio che voi pretendiate di avere – come direbbero a Lagacci, nella val di Reno – l’uovo, la gallina e il culo sano. Non è possibile: cercate di capirlo.
Per giunta poi vi perdete – pare – dietro chiacchiere che non fanno farina con il Consorzio Ombrone, non rammentato, ma che sta evidentemente dietro i vostri discorsi per i suoi non-lavori sui fiumi.
Per una volta almeno coordinatevi davvero: raccogliete 3, 4, 5 mila firme e iniziate a chiedere, con insistenza, con petulanza, in maniera irritante e continua, di poter vedere, guardare, toccare, esaminare, controllare il bilancio di questo fantasma che è il Consorzio, ente in disarmo, retto da un commissario straordinario come Paolo Bargellini, ma che, in diversi suoi atti, anziché limitarsi all’ordinaria amministrazione fa di tutto e di più e, per giunta, se l’Assessore Mari fa una osservazione come responsabile della Provincia che ha il diritto di controllo sugli atti, si incazza e risponde male, mandandolo a quel paese.
Ma in che razza di mondo siamo finiti a forza di democrazia partecipata?
Provate a porvi anche questa domanda e a iniziare a pensare a strategie diverse per poter essere ascoltati davvero.
Sennò vi aspetteranno alla Bcc di Vignole per prendere il thè e non farvi parlare. Vi daranno, magari, un biscotto al burro e una pacca in testa come si fa con i cani e poi… continueranno a fare proprio come se voi non esisteste.
e.b. blogger
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[Lunedì 9 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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