lunedì 12 novembre 2012

MONTAGNA TORMENTATA. IL SINDACO DANTI E IL COMUNE UNICO


ABETONE-MONTAGNA. Un nostro lettore che si firma Il Grillo Parlante, ha una sua personale teoria sulla posizione assunta da Giampiero Danti riguardo al Comune unico.
La riportiamo perché non è per niente una riflessione peregrina…

Finalmente Giampiero Danti si è accorto che il Re (in questo caso il Comune unico) è nudo e che gli emiliani sono gente assai più seria di non quanto lo siano quei politici toscani che chiacchiera su chiacchera e progetti su progetti svaniti nel nulla (come il trenino e Palazzo del Ghiaccio all’Abetone, la fattoria eolica, l’imbottigliamento acque ed il Centro benessere a Cutigliano, la reindustrializzazione ex Sedi di Campotizzoro e via di seguito) si sono trovati con un pugno di mosche in mano.

Personaggi incapaci e screditati che nei tanti anni di dominio pressoché assoluto della montagna sono riusciti ad affossare perfino quella Comunità Montana Appennino pistoiese che al suo sorgere aveva destato grandi speranze e a far letteralmente sparire quell’organizzazione turistica che in molti anni di vita era riuscita a promuovere alla grande la nostra montagna.
Ora queste stesse persone – connotate dai lunghi silenzi che tuttora mantengono sui paurosi ammanchi in Comunità Montana – per pararsi il culo vorrebbero ergersi a mosche cocchiere e silenziosamente riappropriarsi delle deleghe da esse così malamente gestite.
Ovvio quindi che Giampiero Danti – correttamente interpretando i desideri di tanti montanari – voglia tirarsi fuori da questi giochetti. Anche perché un Comune unico potrebbe essere ingollato (a forza si intende) lasciando però da parte tutti i capataz sanmarcellini di ieri e di oggi.
Il Grillo Parlante
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 12 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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