Non solo nella patologia diabetica ma
in molte altre malattie – La Toscana la prima regione che si occupa di questo
aspetto con la Commissione sulla medicina di genere – Domani
a Villa Cappugi
PISTOIA. Si ammalano di più gli uomini o le donne? E tra i due sessi
chi è più esposto alle complicanze? E, inoltre: ci sono differenze nella
risposta alle terapie? Questi ed altri interrogativi saranno indagati domani
(16 novembre) all’importante Convegno che si svolge all’Hotel Villa Cappugi
(Pistoia – via Collegigliato) dal titolo “Medicina di Genere e Diabete
mellito”.
L’iniziativa è promossa dalla unità
operativa Medicina 2 dell’ospedale di Pistoia diretta dal dottor Giuseppe
Seghieri in collaborazione con l’Accademia Medica “Filippo Pacini”.
Vi partecipano i massimi esperti che si
occupano delle differenze uomo-donna di fronte al complesso problema della
malattia.
Nello specifico dei rapporti tra
diabete, sue complicanze e sesso. Le donne per esempio, sono più colpite dell’uomo
dai problemi cardiovascolari del diabete in età giovanile.
L’uomo è più colpito dalle complicanze
agli arti inferiori. Per troppo tempo le malattie, la loro prevenzione e le
terapie sono state studiate prevalentemente su casistiche maschili. Ne
discuteranno, tra gli altri il professor Stefano Del Prato e la professoressa
Flavia Franconi, esperti a livello nazionale su queste specifiche tematiche. Ci
sarà anche una delegazione dell’Ars (agenzia regionale sanità), rappresentata
dai dottori Laura Policarpo e Paolo Francesconi con la quale l’Ausl3 collabora
sulle differenze di genere nel diabete.
Saranno inoltre illustrate le
esperienze pistoiesi in particolare “Influenza del genere nel rischio di
amputazioni degli arti inferiori” a cura del dottori Roberto Anichini direttore
della unità operativa aziendale di diabetologia e “Influenza del genere nella
prescrizione di farmaci” dal dottor Filippo Bardelli della unità operativa
farmaceutica.
Al Convegno partecipa anche la
dottoressa Anna Maria Celesti, Presidente della Commissione Regionale Medicina
di Genere. La Toscana è, infatti, l’unica regione in Italia ad aver avuto la
sensibilità ad istituire un organismo apposito che si occupi di formare una
cultura medica che tenga presente le differenze tra uomo e donna.
“Non solo sotto l’aspetto anatomico e
fisiologico, ma anche biologico-funzionale, psicologico e sociale”, ha spiegato
Celesti che ha anche sottolineato che la Medicina di Genere è ormai un’esigenza
del Servizio Sanitario aggiungendo che, per esempio, lo sviluppo di approcci
diagnostico terapeutici che valutino le differenze tra i sessi potrebbero
consentire di migliorare le prospettive di salute femminile.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl3 – [comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 15 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.