SAN MARCELLO. Leggete con attenzione cosa scrivono oggi sia La Nazione
che Il Tirreno. Ma non fermatevi: è interessante anche il commento che segue.
Sulla vicenda dovremo senz’altro tornare più di una volta.
Egregio Professore:
non si turbi; leggendo i suoi articoli Lei non è persona da
turbarsi; piuttosto non si meravigli se le dico che la “vicenda” ha un poco i
contorni pirandelliani dell’uno, nessuno, centomila.
Mi spiego e resto nell’attuale senza troppo volgermi
indietro.
Partiamo dagli avvocati, cioè dalla fine. L’avv. Turco è il
legale del Sichi reo confesso ed anche del Comune di Pistoia (che è nella
Comunità Montana) nella vicenda Cip e Ciop – Berti
etc. Lo stesso avvocato recentemente ha difeso, con successo, rallegramenti, l’ex
sindaco di Piteglio Valerio Sichi, già presidente della Comunità Montana, assessore
al... bilancio della medesima nonché attuale funzionario della provincia con
responsabilità diretta al bilancio della medesima Provincia. Per completezza di
informazione il Sichi Valerio era stato rinviato a giudizio per una vicenda di
danaro elargita senza adeguati controlli a privati per fini turistici.
La comunità Montana ha invece incaricato l’alter ego della
Turco nella persona dell’avvocato Andrea Niccolai; lo stesso avvocato che a suo
tempo ha difeso, facendolo assolvere, rallegramenti, l’allora sindaco di
Piteglio nonché membro della Comunità Montana rinviato a giudizio nella stessa
causa – con Valerio Sichi – per essere
stato il percettore dei benefici di cui alla vicenda per i contributi a fini
turistici sugli immobili.
I due avvocati procedono a coppia e sono molto esperti di
queste cosette.
Lei parla di “perfetti incapaci di intendere e di volere” e
qui, forse volutamente, sbaglia. I revisori dei conti e gli assessori al
bilancio della Comunità Montana (per restare agli ultimi tre assessori al
bilancio, una insegnante e due funzionari, dell’Asl e, come detto, della
Provincia), esperti di contabilità e bilanci, a mio modesto parere, non hanno
visto non perché cretini ma, al contrario, perché non hanno ritenuto opportuno “vedere”.
Se così non fosse, altro che incompetenti e cretini! Nemmeno
quando su un quotidiano locale si denunciava il caso di un dipendente che aveva
speso più di €. 20.000 per connettersi a siti pornografici e musicali tramite
la linea dell’ente comunitario.
Si chiederà che fine abbia fatto questo signore: licenziato
come logica vorrebbe? No, promoveatur ut amoveatur! Lavora ancora per l’ente
ma da casa propria! Proprio così! La faccio breve; lo scandalo del reo confesso
Sichi era già scoppiato il 21/3/2011 a seguito di una intervista del
giornalista Tonarelli de La Nazione a Carluccio Ceccarelli attuale
presidente della Comunità. Tutti zitti, allora. Dico proprio tutti.
Solo dopo un anno (12 mesi) il fatto esplode ma il silenzio
assordante che lo circonda a livello politico è, non imbarazzante, schifoso. Tante
altre cosette ci sarebbero da dire e per terminare dirò solo che anche la banca
cassiera della Comunità che certifica i bilanci della stessa, senza chiedere
conto e senza insospettirsi, ha pagato € 4.990 (perchè se si superano i 5.000
la cosa si complica) per molteplici volte al reo confesso Sichi senza battere
ciglio. Ma un ringraziamento è d’obbligo: alla contabile della Comunità Montana
la quale, accortasi degli ammanchi in assenza del reo confesso in crociera, ha
preteso che i vertici dell’Ente interessassero la Magistratura del fatto
minacciando – vox populi – un suo
diretto intervento. Brava! Ma non è finita qui. Etc. Etc.
Auguri per le sue battaglie in un mondo dove la politica la
fanno le solite tre scimmiette famose!
felice de
matteis
L’unico commento che mi sento di fare a questo commento, è
che Pistoia non può continuare a navigare così, alla cieca, nel buio più totale.
Non è possibile non dover portare tutto a pulito con un
necessario, e non più rimandabile, voltar pagina.
e.b.
blogger
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[Venerdì 13 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]
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