venerdì 13 aprile 2012

GLI ALTI E I BASSI DI BIANCANEVE


di Luigi Scardigli

A Palermo e Catania, dove è nata e cresciuta, Emma Dante, il giusto tributo artistico, ma anche e soprattutto culturale, questo paese avrebbe stentato a riconoscerglielo. Ma la madre, quando aveva vent’anni, insisté molto affinché provasse a giocarsi la carta dell’Accademia romana. E così fu.
Da allora, l’attrice, regista e drammaturga alla soglia dei cinquanta, portati con latina disinvoltura, macina esperienze importanti, riconosciute tali da un pubblico particolarmente affezionato e anche dalla critica, che nonostante la segua di sottecchi, non può esimersi dall’incoronarla con frequenze imbarazzanti.

Domenica prossima, 15 aprile, alle ore 16, presso il piccolo teatro Mauro Bolognini di Pistoia, Gli alti e i bassi di Biancaneve, la sua ultima folgorazione sociale, presentata dalla Compagnia Sud Costa Occidentale e portata in scena grazie all’interpretazione di Italia Carroccio, Davide Celona e Daniela Macaluso e in virtù del supporto luminoso offerto da Gabriele Gugliara.
Favola per bambini e adulti, recita il sottotitolo, in modo decisamente ingannevole, perché dovrebbero assistere solo i genitori, riuscendo a capire e tradurre in pratica, al termine della rappresentazione, come si deve fare il lavoro di mamma e di papà, ma anche solo quello di persona grande, punto di riferimento per una generazione di adolescenti purtroppo, per causa nostra, alla deriva.
Gli alti e i bassi di Biancaneve, del resto, rappresentano, tanto nella favola, quanto nell’ischemica e rapsodica visione della regista, gli eccessi del mondo che circonda ogni essere umano, al quale, Emma Dante, raccomanda, puntualmente, il contrario, soprattutto il contrario, che non è un’accezione riduttiva e fatalistica dell’esistenza, ma esattamente la chiave più idonea e corretta per una ponderata e asciutta considerazione.
Nella stagione nella quale le sproporzioni abbondano con preoccupante difformità, Emma Dante prova a ridurre e ingigantire la visione dello spettatore, anziché di quel che gli ruota attorno, in modo tale che in un qualsiasi momento la linea di comunicazione possa restare, per lo meno, decodificabile.
Lo spettacolo sarà replicato il lunedì e il martedì successivi, alle ore 10, sempre al Bolognini, entrambi riservati al pubblico scolastico.
Che forse capirà, forse!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 13 aprile 2012 - © Quarrata/news 2012]

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