di Luigi
Scardigli
Il diktat,
condiviso un po’ a qualsiasi latitudine sociale e economica, è decrescere.
Però, all’aria condizionata, fonte inesauribile di
inquinamento, di surriscaldamento, di spesa e perché no, di parecchi malanni
altrimenti inesistenti, nessuno è intenzionato a rinunciarci.
Nemmeno sui treni, pardon, sulle diligenze che uniscono
Pistoia con Firenze.
Sono stato, negli ultimi due giorni, a Firenze per motivi di
lavoro e – consiglio spassionato a chi soffre di dolori artritici, cervicale e
fragilità otorinolaringoiatriche – portatevi dietro una maglietta, un foulard,
di quelli lunghi, con il quale fare due giri intorno al collo, un copri spalle;
insomma, fate voi, purché vi assicuriate un considerevole riparo dal freddo.
Sì, perché sulle carrozze ferroviarie non ci sono azionati
climatizzatori, ma venti siberiani in miniatura, un condizionamento dell’aria
che produce dislivelli, tra il sole rovente di questi giorni e l’interno delle
carrozze, anche di venti gradi.
Ma non solo, perché sempre a proposito di decrescenze,
mi preme anche segnalarvi, e dunque aggiungere, che le Ferrovie dello Stato
paiono non gradire i risparmi. Sì, perché, come ben sapete, nelle carrozze di
testa o coda, che dir si voglia, è possibile, pagando giustamente un
supplemento, trasportare anche le biciclette, con le quali, una volta scesi dai
binari, attraversare la città gratuitamente e senza danno alcuno per la
comunità. Questo lo si può fare però solo nelle ore non considerate di punta:
dalle 7 alle 9 e dalle 15 alle 17,30, infatti, i mezzi a pedali non potrebbero
salire, provvedimento semplicemente ridicolo che penalizza, in maniera
surreale, i buoni propositi dei pendolari ecologici ed economici.
Ho usato il condizionale, però, perché i controllori
stringono puntualmente non un occhio, ma entrambi, capendo l’assurdità del
provvedimento e sorvolando sull’amena illegalità.
Chiudo il sipario su questo spettacolo raccapricciante con
il prezzo di una bottiglietta d’acqua (50 cl), naturale, acquistata ieri
pomeriggio alla stazione di Santa Maria Novella (non so se a Pistoia costi
meno, comunque): 1 euro e 30 centesimi.
Ricapitolando: le Ferrovie dello Stato azionano, in modo
criminale, i condizionatori d’aria, non consentono il trasporto delle
biciclette negli orari canonici dei pendolari e fanno pagare, mezzo litro d’acqua,
1 euro e 30 centesimi.
Se non fosse tragico, sarebbe comico!
P.S. – Il modo di scrivere di Luigi mi diverte. È eccessivo
e a me il paradosso piace.
Sono d’accordo con lui su tutto quello che dice. Tranne una
cosa.
Lui è giovane: io già vecchio. E onestamente preferisco
portarmi il cappotto anche d’estate ed essere ibernato da Fs, piuttosto che
rischiare di decompormi prima del tempo…
e.b.
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[Giovedì 12 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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